Clorinda e Tisbe lo rassicurano: con la supponenza che le accompagna, sono certe che il principe sia già cotto di loro e che le abbia scelte come consorti (il buffo è che ne sono convinte entrambe, cosa evidentemente impossibile, come Dandini stesso aveva osservato: “Maritarmi a due sorelle / tutte insieme non si può”). Il padre, a sua volta, comincia a immaginarsi nel ruolo di genitore di una “figlia reale”, figurandosi di fare mercato delle richieste di audizione presso il sovrano: il clientelismo, le tangenti e i favori, per chi ne dubitasse, erano pratiche comuni già agli inizi dell'ottocento! Esilaranti, comunque, le varie richieste che Don Magnifico si prefigura, provenienti da chi “ha torto e vuol ragione” o da chi aspira a “una cattedra” (universitaria, si capisce) ma è un “ciuccio” (ossia un asino!), per non parlare dei campi più disparati, dall'“appalto delle spille” alla “pesca delle anguille”.
Il brano non è facile da cantare, per via della velocità e della dizione richiesta da certi passaggi, e può rivelarsi ostico per un cantante non a proprio agio con la lingua italiana. Non a caso il ruolo di Don Magnifico (così come anche quello di Dandini) è solitamente riservato a cantanti di madrelingua italiana anche nelle produzioni internazionali (mentre invece la parte di Ramiro, meno impegnativa, è spesso appannaggio di cantanti stranieri). La performance richiesta al basso buffo in quest'occasione è naturalmente paragonabile a quella di un altro celebre pezzo rossiniano, vale a dire “A un dottor della mia sorte”, l'aria di Don Bartolo nel “Barbiere di Siviglia”.
Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.
[CORO DI CAVALIERI
Ah! Della bella incognita
l'arrivo inaspettato
peggior assai del fulmine
per certe ninfe è stato.
La guardano, e taroccano;
sorridono, ma fremono;
hanno una lima in core
che a consumar le va.
Guardate! Già regnavano!
Ci ho gusto. Ah ah ah.
(partono deridendole)]
DON MAGNIFICO
(in collera caricata)
Mi par che quei birbanti
ridessero di noi sotto cappotto.
Corpo del mosto cotto!
Fo un cavaliericidio.
TISBE
Papà, non v'inquietate.
DON MAGNIFICO
Ho nella testa quattromila pensieri.
Ci mancava quella madama anonima.
CLORINDA
E credete che del principe
il core ci contrasti?
Somiglia Cenerentola e vi basti.
DON MAGNIFICO
Somiglia tanto e tanto
che son due gocce d'acqua.
[E quando a pranzo
faceva un certo verso con la bocca,
brontolavo fra me: per Bacco, è lei.
Ma come dagli Ebrei
prender l'abito a nolo!
Aver coraggio di venire fra noi?
E poi parlar coi linci e squinci? E poi
starsene con sì gran disinvoltura,
e non temere una schiaffeggiatura?]
TISBE
Già già questa figliastra
fino in chi la somiglia è a noi funesta.
DON MAGNIFICO
Ma tu sai che tempesta
mi piomberebbe addosso,
se scuopre alcun come ho dilapidato
il patrimonio suo! Per abbigliarvi,
al verde l'ho ridotta. È diventata
un vero sacco d'ossa. Ah, se si scopre,
avrei trovato il resto del carlino.
CLORINDA
E paventar potete a noi vicino?
DON MAGNIFICO
Vi son buone speranze?
TISBE
Eh! niente niente.
Posso dir ch'è certezza.
CLORINDA
Io quasi quasi
potrei dar delle cariche.
TISBE
In segreto mi ha detto: anima mia,
ha fatto un gran sospiro, è andato via.
CLORINDA
Un sospiro cos'è?
Quando mi vede, subito ride.
DON MAGNIFICO
(riflettendo e guardando ora l'una ora l'altra)
Ah! dunque,
qui sospira, e qui ride.
CLORINDA
Dite, papà barone
voi che avete un testone:
qual è il vostro pensier? Ditelo schietto.
DON MAGNIFICO
Giocato ho un ambo e vincerò l'eletto.
Da voi due non si scappa. [Oh come, oh come,
figlie mie benedette,
si parlerà di me nelle gazzette!
Questo è il tempo opportuno
per rimettermi in piedi. Lo sapete,
io sono indebitato.
Fino i stivali a tromba ho ipotecato.
Ma che flusso e riflusso
avrò di memoriali! Ah, questo solo
è il paterno desìo.
Che facciate il rescritto a modo mio.]
C'intenderem fra noi;
viscere mie, mi raccomando a voi.
Clicca qui per il testo del brano.
DON MAGNIFICOSia qualunque delle figlie
che fra poco andrà sul trono,
ah! non lasci in abbandono
un magnifico papà.
Già mi par che questo e quello,
conficcandomi a un cantone
e cavandosi il cappello,
incominci: "Sor barone:
alla figlia sua reale
porterebbe un memoriale?"
Prende poi la cioccolata, ["Prenda, per la cioccolata"]
e una doppia ben coniata
faccia intanto scivolar.
Io rispondo: "Eh sì, vedremo.
Già è dipeso. Parleremo,
da palazzo può passar."
Mi rivolto, e vezzosetta,
tutta odori e tutta unguenti,
mi s'inchina una scuffietta
fra sospiri e complimenti:
"Baroncino! Si ricordi
quell'affare", e già m'intende;
senza argento parla ai sordi.
La manina alquanto stende,
fa una piastra sdrucciolar.
Io galante: "Occhietti bei!
Ah! Per voi che non farei!
Io vi voglio contentar!"
Mi risveglio a mezzo giorno:
suono appena il campanello,
che mi vedo al letto intorno
supplichevole drappello:
questo cerca protezione,
quello ha torto e vuol ragione,
chi vorrebbe un impieguccio,
chi una cattedra ed è un ciuccio;
chi l'appalto delle spille,
chi la pesca dell'anguille,
ed intanto in ogni lato
sarò zeppo e contornato
di memorie e petizioni,
di galline, di sturioni,
di bottiglie, di broccati,
di candele e marinati,
di ciambelle e pasticcetti,
di canditi e di confetti,
di piastroni, di dobloni,
di vaniglia e di caffè.
Basta basta, non portate!
Terminate, ve n'andate!
Serro l'uscio a catenaccio.
Importuni, seccatori,
fuori fuori, via da me!
Clicca qui per il testo del recitativo che segue il brano.
TISBE
(accostandosi in confidenza)
Di': sogni ancor che il principe
vada pensando a te?
CLORINDA
Me lo domandi?
TISBE
Serva di vostr'altezza.
CLORINDA
A' suoi comandi.
(partono, scostandosi e complimentandosi ironicamente)
Alessandro Corbelli
Alfonso Antoniozzi
Enzo Dara | Paolo Montarsolo |
Bruno Praticò | Luciano Miotto |
Excuse me for posting in English, I do not speak Italian (although being Romanian I can understand a little bit). I love the aria "Sia qualunque delle figlie" but I did not understand the context of all words. For example I did not understand what don Magnifico means by "una cattedra e un ciuccio" - but thanks to your excelent article I do now.
RispondiEliminaGreat post, thank you!
Thanks to you for your kind comment! Some terms in the libretto are in fact difficult to interpret correctly, because they are old or are used only in some part of Italy. Not everyone knows for example that "ciuccio" is a donkey (the animal) in the neapolitan dialect (in italian properly you should use "ciuco") and that by extension this also means "stupid" or "ignorant"!
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