Le nozze di Figaro, o sia la folle giornata 
Opera buffa in quattro atti
Libretto di
Lorenzo Da Ponte
Musica di
Wolfgang Amadeus Mozart (K. 492)
Prima rappresentazione: Vienna (Burgtheater), 1 maggio 1786
Personaggi e voci:
Il Conte d'Almaviva (
baritono), nobile spagnolo
La Contessa d'Almaviva (
soprano), sua moglie
Susanna (
soprano), cameriera della Contessa
Figaro (
basso-baritono), valletto del Conte
Cherubino (
mezzosoprano), paggio del Conte
Bartolo (
basso), dottore e avvocato di Siviglia
Marcellina (
mezzosoprano), ex domestica di Bartolo
Basilio (
tenore), maestro di musica
Don Curzio (
tenore), giudice
Antonio (
basso), giardiniere e zio di Susanna
Barbarina (
soprano), figlia di Antonio
"Le nozze di Figaro" è la prima delle tre opere in lingua italiana composte da
Mozart su libretto di
Lorenzo Da Ponte (le successive saranno "Don Giovanni" e "Così fan tutte").
È tratta dall'
omonima commedia di
Pierre de Beaumarchais del 1784, secondo capitolo di una trilogia composta anche da "
Il barbiere di Siviglia" (che a sua volta verrà messo in musica più volte: la versione più celebre è naturalmente quella di Rossini del 1816) e "
La madre colpevole".
Come indica il sottotitolo, l'azione si svolge nell'arco di una sola giornata – quella in cui è in programma il matrimonio fra Figaro e Susanna, rispettivamente valletto del Conte d'Almaviva e cameriera della Contessa (che nel "Barbiere di Siviglia" era nota semplicemente come Rosina) – ed è incentrata sui tentativi del fedifrago Conte di ripristinare lo
ius primae noctis e sulle contromisure messe in atto da Figaro per salvare la propria sposa. La situazione è ulteriormente complicata dall'intervento di altri personaggi (fra i quali il giovane paggio Cherubino, innamorato di ogni dama che incontra, e l'intrigante Marcellina, che cerca di impedire il matrimonio perché vorrebbe a sua volta sposare Figaro), tutti coinvolti nel guazzabuglio di amori, intrighi, tradimenti, travestimenti e colpi di scena.
L'opera tocca molti tasti, dal comico (alcune situazioni sono davvero esilaranti) al drammatico, dal tragico al romantico, dal sublime al volgare. Il testo, solo all'apparenza frivolo, è elevato da una musica leggera e al contempo raffinata, piena di poesia e di lampi di genio, cone molte sfumature e continui cambi di registro. Senza un attimo di tregua dall'inizio alla fine, sfiora temi universali come l'amore e contingenti come i complessi rapporti sociali dell'epoca (senza risparmiare frecciate satiriche verso le classi dominanti).
A questo proposito va però detto che anche se la commedia originale di Beaumarchais si prendeva gioco dell'aristocrazia, e per questo motivo era stata bandita dalla maggior parte delle corti europee (si era alla vigilia della Rivoluzione Francese, e l'atmosfera cominciava a farsi delicata per le classi privilegiate), il libretto di Da Ponte ne elimina i passaggi più politici e dunque fu approvato dall'imperatore austriaco Joseph II, di cui Mozart era un protetto.
In questa clip (ridoppiata) tratta dal film "
Amadeus" (1984) di Miloš Forman, vediamo Mozart (interpretato da Tom Hulce) cercare di convincere l'imperatore (Jeffrey Jones) a dare il suo benestare alla realizzazione dell'opera. Per farlo, il compositore gli descrive dapprima il finale del secondo atto e poi – dopo una disquisizione in difesa dei temi "triviali" – l'incipit del primo:
"Le nozze di Figaro" non riscosse un particolare successo a Vienna (soltanto nove rappresentazioni a partire dalla "prima", nel maggio del 1786; e non fu ripresa prima del 1789). Ben più entusiasta fu invece l'accoglienza a Praga, dove venne messa in scena alla fine dello stesso anno (e per l'occasione Mozart rivedette alcuni punti della partitura, scrisse alcune arie aggiuntive e ne sostituì delle altre: ma di questo parleremo più avanti). L'enorme successo di Praga è testimoniato da una celebre lettera inviata dal compositore il 15 gennaio 1787 al suo amico Barone Gottfried von Jacquin, nella quale scrive:
Qui [a Praga] non si parla che del "Figaro", non si suona, non si strombetta, non si canta, non si fischia che il "Figaro", non si va a sentire altra opera che il "Figaro". Eternamente Figaro!
Stilisticamente e contenutisticamente, l'opera rappresenta un importante spartiacque nella storia del teatro lirico. L'impostazione strutturale è ancora settecentesca, con numeri musicali ben distinti e separati da recitativi secchi (accompagnati dal clavicembalo). Ma nella spontaneità con cui si passa dai recitativi ai brani cantati (si pensi ad "Hai già vinta la causa – Vedrò mentr'io sospiro", a "E Susanna non vien – Dove sono i bei momenti", a "Tutto è disposto – Aprite un po' quegl'occhi") e nell'ampio ricorso a numeri d'insieme (duetti, terzetti, e così via) già si intravedono le evoluzioni successive verso il "bel canto" e il fluire continuo della musica e degli eventi. Inoltre, la novità più importante fu il superamento degli stilemi dell'opera buffa (che Mozart e Da Ponte porteranno ancora più avanti con il successivo "Don Giovanni"). Come detto, la sovrapposizione dei registri favorisce l'approfondimento delle psicologie dei personaggi, che – sia drammaturgicamente che musicalmente – vanno ben oltre le consuetudini e i "tipi" che caratterizzavano l'opera fino ad allora, soprattutto quella italiana.
Ecco un estratto dalla prefazione di Da Ponte alla prima versione pubblicata del libretto:
Ad onta [...] di tutto lo studio e di tutta la diligenza e cura avuta dal maestro di Cappella e da me per esser brevi, l’opera non sarà delle più corte che si sieno esposte sul nostro teatro; al che speriamo che basti di scusa la varietà delle fila onde è tessuta l’azione di questo dramma, la vastità e grandezza del medesimo, la molteplicità de’ pezzi musicali che si sono dovuti fare per non tener di soverchio oziosi gli attori, per scemare la noia e monotonia dei lunghi recitativi, per esprimere a tratto a tratto con diversi colori le diverse passioni che vi campeggiano, e il desiderio nostro, particolarmente, di offrire un quasi nuovo genere di spettacolo ad un pubblico di gusto sì raffinato e di sì giudizioso intendimento.
Alcune delle incisioni più celebri:
Link utili:
Articolo su Wikipedia in inglese
Articolo su Wikipedia in italiano
Una bella analisi da un blog
Libretto completo
Partitura