Ma torniamo alla Traviata, alias Margherita, Violetta, Signora delle Camelie, Rosa Plessis... Persino la sua amica ha a che fare con i fiori, chiamandosi addirittura "Flora", la ninfa stessa della primavera e madre di tutti i fiori. Ebbene, in queste ripetute conferme non posso non vedere il nucleo più originale e più autentico di questa eroina: il suo essere soprattutto un fiore, e per analogia condividerne la grazia e il destino. E noto che si tratta di fiori di inizio primavera (margherite, violette, camelie), al massimo di maggio (la rosa), a sottolinearne la breve stagione di splendore e fioritura.
Due sono le strade simboliche che riguardano i fiori: la caducità e la sessualità. E qui le troviamo tutte e due intrecciate tra di loro, come a dare più risalto e drammaticità alla vicenda, che infatti ne esce esaltata, anche per il potere evocativo e sublime delle note. Raramente abbiamo ascoltato una musica così intimamente pertinente e rivelatrice di un'anima femminile in piena fioritura, eppure già così vicina alla morte e nell'ebbrezza di un amore a cui ci si abbandona ma si sa già perso, con tutte le sfumature che il compositore riesce a infondere! Sappiamo che Verdi avrebbe voluto chiamare la sua opera "Amore e morte", titolo fin troppo rivelatore ed esplicito, e forse è meglio che questo profondo e indissolubile legame non sia stato buttato in pasto al pubblico così brutalmente sin dal titolo, ma che venga protetto dalla musica e si apra alla rivelazione man mano...
"Te, proprio te ora, che conobbi come un fiore
di cui mi è ignoto il nome, voglio ancora
una volta ricordare, mostrarti ad essi, svanita,
bella nel gioco del grido insormontabile (...)"
"Dato che per questa immagine le viene in mente il modo in cui, nei quadri dell'Annunciazione, l'angelo porta un giglio in mano, insieme al modo in cui le bambine bianco-vestite seguono la processione del Corpus Domini mentre le strade sono adorne di rami verdi, il ramo fiorito del sogno è certamente un'allusione all'innocenza sessuale. Il ramo però è fittamente cosparso di fiori rossi, ognuno dei quali somiglia a una camelia. Alla fine del suo cammino – è detto inoltre nel sogno – i fiori sono già in buona parte caduti; seguono quindi evidenti allusioni al ciclo mestruale. Così lo stesso ramo che viene portato come un giglio da una fanciulla innocente è allo stesso tempo un'allusione alla "Signora delle camelie" che, come è noto, portava sempre una camelia bianca, tranne nel periodo mestruale, in cui portava una camelia rossa."
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