Nel momento in cui Don Magnifico dalle parole sta per passare ai fatti (alzando cioè minacciosamente il bastone per colpire Cenerentola), ecco che Ramiro e Dandini intervengono. Naturalmente il barone non avrebbe avuto problemi a bastonare la figliastra se a frapporsi fra loro fosse stato soltanto lo “scudiero” Ramiro, ma di fronte al “principe” non può far altro che giustificarsi, alternando comicamente epiteteti ingiuriosi (rivolti ad Angelina) ed ossequiosi (a Dandini). La povera Cenerentola cerca timidamente di far sentire la propria voce, ma è zittita dal patrigno. A questo punto, il quartetto diventa un quintetto con il rientro di Alidoro, che nel frattempo ha smesso i cenci da mendicante e tornato momentaneamente nei panni del filosofo e del sapiente di corte.
A questo proposito, è interessante una nota di Giovanni Christen a proposito della battuta “Guardate qui” di Alidoro:
Nella prima stesura del libretto la battuta è detta da Don Magnifico, fra le minacce a Cenerentola. Ma cosa sta mostrando? Egli afferma che la figliastra è morta. Forse è la prima scusa che ha saputo trovare, forse freudianamente è ciò che si augura. Ma non si può escludere abbia addirittura dichiarato ufficialmente il decesso della figliastra per poterne disporre del capitale, e la battuta sembra significare l'esibizione di un certificato di morte. Infatti gli altri, pur non convinti, ora sembrano doversi arrendere all'evidenza. Rossini comunque nel mettere in musica ha passato la battuta ad Alidoro, che quindi richiama l'attenzione di Don Magnifico al proprio registro.(Non è l'unico caso in cui il compositore, musicando il libretto, ha cambiato l'attribuzione di qualche frase. Un altro esempio, assai meno significativo, è il “Eh! niente niente”, all'inizio del secondo atto, che da Clorinda è passato a Tisbe.)
Il lungo numero musicale si sviluppa con un ulteriore quintetto, “Nel volto estatico”, in cui tutti i presenti, guardandosi vicendevolmente, indagano i rispettivi pensieri. Di fronte all'ira di Don Magnifico nei confronti della serva, anche Dandini, Ramiro ed Alidoro si rendono conto di non poter far nulla per costringerlo a cambiare opinione, e lasciano la casa. Cenerentola rimane così sola. Nella fiaba (e nel cartone animato di Walt Disney) questo sarebbe il momento giusto per l'ingresso in scena della fata... ma nell'opera di Rossini, come già ricordato, le cose vanno diversamente.
Clicca qui per il testo del brano.
CENERENTOLASignor, una parola:
in casa di quel Principe
un'ora, un'ora sola
portatemi a ballar.
DON MAGNIFICO
Ih! Ih! La bella Venere!
Vezzosa! Pomposetta!
Sguaiata! Cova-cenere!
Lasciami, deggio andar.
DANDINI
(tornando indietro, ed osservando Ramiro immobile)
Cos'è? Qui fa la statua?
RAMIRO
(sottovoce a Dandini)
Silenzio, ed osserviamo.
DANDINI
Ma andiamo o non andiamo?
RAMIRO
Mi sento lacerar.
CENERENTOLA
Ma una mezz'ora... un quarto...
DON MAGNIFICO
(alzando minaccioso il bastone)
Ma lasciami o ti stritolo.
RAMIRO E DANDINI
(accorrendo a trattenerlo)
Fermate!
DON MAGNIFICO
(sorpreso, curvandosi rispettoso a Dandini)
Serenissima!
(ora a Dandini ora a Cenerentola)
Ma vattene! – Altezzissima!
Servaccia ignorantissima!
RAMIRO E DANDINI
Serva?
CENERENTOLA
Cioè...
DON MAGNIFICO
(mettendole una mano sulla bocca e interrompendola)
Vilissima,
d'un'estrazion bassissima,
Vuol far la sufficiente,
la cara, l'avvenente,
e non è buona a niente.
(minacciando e trascinando)
Va' in camera, va' in camera
la polvere a spazzar.
DANDINI
(opponendosi con autorità)
Ma caro Don Magnifico,
via, non la strapazzar.
RAMIRO
(fra sé, con sdegno represso)
Or ora la mia collera
non posso più frenar.
CENERENTOLA
(con tuono d'ingenuità)
Signori, persuadetelo;
portatemi a ballar.
Ah! Sempre fra la cenere,
sempre dovrò restar?
(Nel momento che Don Magnifico staccasi da Cenerentola ed è tratto via da Dandini, entra Alidoro con taccuino aperto.)
ALIDORO
Qui nel mio codice
delle zitelle
con Don Magnifico
stan tre sorelle.
(a Don Magnifico con autorità)
Or che va il Principe
la sposa a scegliere,
la terza figlia
io vi domando.
DON MAGNIFICO
(confuso ed alterato)
Che terza figlia
mi va figliando?
ALIDORO
Terza sorella...
DON MAGNIFICO
(atterrito)
Ella... morì.
ALIDORO
Eppur nel codice
non v'è così.
CENERENTOLA
(Ah! Di me parlano.)
(ponendosi in mezzo con ingenuità)
No, non morì.
DON MAGNIFICO
Sta' zitta lì.
ALIDORO
Guardate qui!
DON MAGNIFICO
(balzando Cenerentola in un cantone)
Se tu respiri,
ti scanno qui.
RAMIRO, DANDINI E ALIDORO
Ella morì?
DON MAGNIFICO
Altezza, morì.
(Momento di silenzio.)
TUTTI
(guardandosi scambievolmente)
Nel volto estatico
di questo e quello
si legge il vortice
del lor cervello,
che ondeggia e dubita
e incerto sta.
DON MAGNIFICO
Se tu più mormori
solo una sillaba
un cimiterio
qui si farà.
CENERENTOLA
Deh soccorretemi,
deh non lasciatemi.
Ah! Di me, misera
che mai sarà?
RAMIRO
Via, consolatevi.
Signor, lasciatela.
(Già la mia furia
crescendo va.)
ALIDORO
Via, meno strepito,
fate silenzio,
o qualche scandalo
qui nascerà.
DANDINI
Io sono un Principe
o sono un cavolo?
Vi mando al diavolo:
venite qua.
(Dandini esce, tutti lo seguono. Cenerentola corre in camera.)
Frederica Von Stade (Cenerentola), Paolo Montarsolo (Don Magnifico), Francisco Araiza (Ramiro),
Claudio Desderi (Dandini), Paul Plishka (Alidoro), direttore: Claudio Abbado
Sonia Ganassi (Cenerentola), Alfonso Antoniozzi (Don Magnifico), Antonino Siragusa (Ramiro),
Marco Vinco (Dandini), Simon Orfila (Alidoro), direttore: Renato Palumbo
Elina Garanča (Cenerentola), Alessandro Corbelli (Don Magnifico), Lawrence Brownlee (Ramiro),
Simone Alberghini (Dandini), John Relyea (Alidoro), direttore: Maurizio Benini
Davvero divertente, ottima spiegazione
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