Salomè viene distolta dalla contemplazione della luna dalla voce tonante che sale dalla cisterna: “Ecco, il Signore è venuto, il Figlio dell'Uomo è vicino”. È una voce diversa da tutte quelle che ha udito finora, una voce che parla di eventi misteriosi che si proiettano in un futuro enigmatico e strano (“Non gioire, terra di Palestina, se è spezzato il bastone di colui che ti colpiva. Perché dal seme del serpente verrà un basilisco e la sua prole inghiottirà gli uccelli”). Lei conosce benissimo sia l'oscura paura di Erode per quest'uomo (“Ah, il profeta! Quello di cui ha paura il tetrarca?") che il suo disprezzo e la condanna morale verso la madre (“Dice cose tremende di mia madre, non è così?”). anche se chi la circonda cerca di sviare e finge di ignorare la situazione; ma tutto questo non la tocca perché è immediatamente colpita dalla voce, come da una vera sferzata, un potente vento in grado di sradicarla e di scaraventarla in un terreno altro, lontano da tutto e da tutti... Da questo momento tutta l'attenzione e la tensione di Salomè sono dirette, come una freccia, all'uomo che parla in modo così potente e oscuro, un modo così diverso da tutto quello che ha udito fino ad ora nella corte dove il linguaggio è asservito al potere e alla compiacenza. Si presume che anche il tono della voce, non solo il contenuto, sia radicalmente diverso dalle modalità usate nel linguaggio comune e da quello celebrativo e falsamente adulatorio a cui è abituata, e questo tono, totalmente altro, la colpisce come una folgore.
Da questo punto in avanti la figura di Salomè si allontana definitivamente e totalmente dalla scarna narrazione biblica e storica, e prende la forma che gli artisti, maestri nell'esplorazione del desiderio e delle sue conseguenze più estreme, hanno immaginato per lei. Comincia l'esplorazione di uno degli aspetti più pericolosi (e perciò in genere rimosso) e affascinanti della psiche: realizzare una pulsione, un desiderio che si impossessa di tutto l'essere e che ci domina, con qualsiasi mezzo ed a tutti i costi, spesso manipolando gli altri senza alcuno scrupolo, saltando e non tenendo più in alcun conto qualsiasi richiamo alla realtà. La fanciulla finora innocente si trasforma in un'astuta manipolatrice, che sfrutta a proprio vantaggio la debolezza degli altri o la loro stessa passione nei suoi confronti... È un passaggio molto importante, su cui la psicoanalisi ha ovviamente richiamato l'attenzione, soprattutto per la ricostruzione degli aspetti perversi della personalità.
Una parte del “bambino perverso onnipotente” rimane comunque sepolto dentro di noi, rimosso più o meno accuratamente ma in grado di entrare in risonanza e di permetterci di essere affascinati – pur prendendo ogni possibile distanza grazie soprattutto agli artifici dell'arte e del teatro – e di riavvicinarci a tali profonde zone della psiche che gli artisti hanno il coraggio di “guardare” anche per noi. “Stai attento a quello che desideri, potrebbe avverarsi!”, ci ammonisce proprio Oscar Wilde in un suo famoso e folgorante aforisma...
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(Salome tritt erregt ein.) SALOME Ich will nicht bleiben. Ich kann nicht bleiben. Warum sieht mich der Tetrarch fortwährend so an mit seinen Maulwurfsaugen unter den zuckenden Lidern? Es ist seltsam, daß der Mann meiner Mutter mich so ansieht. Wie süß ist hier die Luft! Hier kann ich atmen... Da drinnen sitzen Juden aus Jerusalem, die einander über ihre närrischen Gebräuche in Stücke reißen... Schweigsame, list'ge Ägypter und brutale ungeschlachte Römer mit ihrer plumpen Sprache... Oh, wie ich diese Römer hasse! PAGE (zu Narraboth) Schreckliches wird geschehn. Warum siehst du sie so an? SALOME Wie gut ist's, in den Mond zu sehn. Er ist wie eine silberne Blume, kühl und keusch. Ja, wie die Schönheit einer Jungfrau, die rein geblieben ist. DIE STIMME DES JOCHANAAN Siehe, der Herr ist gekommen, des Menschen Sohn ist nahe. SALOME Wer war das, der hier gerufen hat? ZWEITER SOLDAT Der Prophet, Prinzessin. SALOME Ach, der Prophet! Der, vor dem der Tetrarch Angst hat? ZWEITER SOLDAT Wir wissen davon nichts, Prinzessin. Es war der Prophet Jochanaan, der hier rief. NARRABOTH (zu Salome) Beliebt es Euch, daß ich Eure Sänfte holen lasse, Prinzessin? Die Nacht ist schön im Garten. SALOME Er sagt schreckliche Dinge über meine Mutter, nicht wahr? ZWEITER SOLDAT Wir verstehn nie, was er sagt, Prinzessin. SALOME Ja, er sagt schreckliche Dinge über sie. (Ein Sklave tritt ein.) SKLAVE Prinzessin, der Tetrarch ersucht Euch, wieder zum Fest hineinzugehn. SALOME (heftig) Ich will nicht hineingehn. (Der Sklave geht ab.) Ist dieser Prophet ein alter Mann? NARRABOTH (dringender) Prinzessin, es wäre besser hineinzugehen. Gestattet, daß ich Euch führe. SALOME (gesteigert) Ist der Prophet ein alter Mann? ERSTER SOLDAT Nein, Prinzessin, er ist ganz jung. DIE STIMME DES JOCHANAAN Jauchze nicht, du Land Palästina, weil der Stab dessen, der dich schlug, gebrochen ist. Denn aus dem Samen der Schlange wird ein Basilisk kommen, und seine Brut wird die Vögel verschlingen. SALOME Welch seltsame Stimme! Ich möchte mit ihm sprechen... ZWEITER SOLDAT Prinzessin, der Tetrarch duldet nicht, daß irgend wer mit ihm spricht. Er hat selbst dem Hohenpriester verboten, mit ihm zu sprechen. SALOME Ich wünsche mit ihm zu sprechen. ZWEITER SOLDAT Es ist unmöglich, Prinzessin. SALOME (immer heftiger) Ich will mit ihm sprechen... Bringt diesen Propheten heraus! ZWEITER SOLDAT Wir dürfen nicht, Prinzessin. SALOME (tritt an die Cisterne heran und blickt hinunter) Wie schwarz es da drunten ist! Es muß schrecklich sein, in so einer schwarzen Höhle zu leben... Es ist wie eine Gruft... (wild) Habt ihr nicht gehört? Bringt den Propheten heraus! Ich möchte ihn sehn! ERSTER SOLDAT Prinzessin, wir dürfen nicht tun, was Ihr von uns begehrt! SALOME (erblickt Narraboth) Ah! PAGE Oh, was wird geschehn? Ich weiß, es wird Schreckliches geschehn. SALOME (tritt an Narraboth heran, leise und lebhaft sprechend) Du wirst das für mich tun, Narraboth, nicht wahr? Ich war dir immer gewogen. Du wirst das für mich tun. Ich möchte ihn bloß sehn, diesen seltsamen Propheten. Die Leute haben soviel von ihm gesprochen. Ich glaube, der Tetrach hat Angst vor ihm. NARRABOTH Der Tetrarch hat es ausdrücklich verboten, daß irgend wer den Deckel zu diesem Brunnen aufhebt. SALOME Du wirst das für mich tun, Narraboth, (sehr hastig) und morgen, wenn ich in meiner Sänfte an dem Torweg, wo die Göt-zenbilder stehn, vorbeikomme, werde ich eine kleine Blume für dich fallen lassen, ein kleines grünes Blümchen. NARRABOTH Prinzessin, ich kann nicht, ich kann nicht. SALOME (bestimmter) Du wirst das für mich tun, Narraboth. Du weißt, daß du das für mich tun wirst. Und morgen früh werde ich unter den Muss'linschleiern dir einen Blick zuwerfen, Narraboth, ich werde dich ansehn, kann sein, ich werde dir ulächeln. Sieh mich an, Narraboth, sieh mich an. Ah! wiegut du weißt, daß du tun wirst, um was ich dich bitte! Wie du es weißt! (Stark) Ich weiß, du wirst das tun. NARRABOTH (gibt den Soldaten ein Zeichen) Laßt den Propheten herauskommen... die Prinzessin Salome wünscht ihn zu sehn. SALOME Ah! (Der Prophet kommt aus der Cisterne.) |
(Appare Salome agitata) SALOME Non voglio restarci. Non posso. Perché il tetrarca sta continuamente a guardarmi con quegli occhi di talpa sotto le palpebre convulse? È strano che lo sposo di mia madre mi guardi in quel modo. Quanto dolce è qui l'aria! Qui mi torna il respiro... Là dentro siedono Ebrei di Gerusalemme che l'un l'altro si sbranano per quei culti sciocchi... Taciti, astuti Egizi, e Romani zotici, brutali, di parola sguaiata... Oh, questi Romani, come li odio! IL PAGGIO (zu Narraboth) Accadrà una cosa orribile. Perché la guardi così? SALOME È piacevole guardare la luna. La luna è un fiore d'argento, freddo e casto. Si, è come la bellezza di una fanciulla che sia restata pura. LA VOCE DI JOCHANAAN Ecco, il Signore è venuto, il Figlio dell'Uomo è vicino. SALOME Chi era che ha gridato? IL SECONDO SOLDATO Principessa, era il profeta. SALOME Ah, il profeta! Quello di cui ha paura il tetrarca? IL SECONDO SOLDATO Di ciò noi non sappiamo nulla, principessa. Colui che qui ha gridato, era il profeta Jochanaan. NARRABOTH (a Salome) Comandate, principessa, ch'io chiami la lettiga? Nel giardino la notte è bella. SALOME Dice cose tremende di mia madre, non è così? IL SECONDO SOLDATO Non comprendiamo mai, principessa, ciò che dice. SALOME Si, ne dice cose tremende. (Entra uno schiavo) LO SCHIAVO Principessa, il tetrarca vi chiede di tornare alla festa. SALOME (con violenza) Non voglio tornarci. (Lo schiavo va via) Questo profeta è vecchio? NARRABOTH (con insistenza) Principessa, sarebbe meglio tornare dentro. Concedete che vi accompagni. SALOME (decisa) È vecchio il profeta? IL PRIMO SOLDATO No, principessa, è giovanissimo. LA VOCE DI JOCHANAAN Non gioire, terra di Palestina, se è spezzato il bastone di colui che ti colpiva. Perché dal seme del serpente verrà un basilisco e la sua prole inghiottirà gli uccelli. SALOME Che strana voce! Mi piacerebbe parlargli... IL SECONDO SOLDATO Principessa, il tetrarca non consente che gli parli alcuno. Perfino al Gran Sacerdote egli ha vietato di parlargli. SALOME Desidero parlargli. IL SECONDO SOLDATO Principessa, è impossibile. SALOME (con impeto sempre maggiore) Voglio parlargli... Traete fuori questo profeta! IL SECONDO SOLDATO Non possiamo, principessa. SALOME (si avvicina alla cisterna e guarda giù) Come è scuro là in fondo! Deve essere orribile vivere in una grotta così nera... È come una tomba... (feroce) Non avete sentito? Traete fuori il profeta! Desidero vederlo! IL PRIMO SOLDATO Principessa, quello che ci chiedete, noi non possiamo farlo. SALOME (vede Narraboth) Ah! IL PAGGIO Oh, che accadrà? Lo so, accadrà una cosa orribile. SALOME (si avvicina a Narraboth e gli parla sottovoce e con animazione) Tu lo farai per me, Narraboth, non è così? lo ti voglio bene da sempre. Tu lo farai per me. Lo strano profeta, voglio solo vederlo. La gente ne ha parlato tanto. Penso che il tetrarca lo tema. NARRABOTH Il tetrarca ha vietato che alzi alcuno il coperchio del pozzo. SALOME Tu lo farai per me, Narraboth, (in gran fretta) e domani, quando passerò con la lettiga lungo l'atrio degli idoli, per te farò cadere un piccolo fiore, un fiorellino verde. NARRABOTH Principessa, non posso, no, non posso. SALOME (con decisione maggiore) Per me lo farai, Narraboth. Tu sai che per me lo farai. E domani mattina ti getterò uno sguardo di tra i veli di mussola, Narraboth, si, ti guarderò e forse ti sorriderò. Guardami, Narraboth, guardami. Ah! Sai bene che farai ciò che ti chiedo! Quanto lo sai bene! (con forza) Io so che lo farai. NARRABOTH (con un cenno ai soldati) Conducete fuori il profeta... La principessa Salome desidera vederlo. SALOME Ah! (Il profeta esce dalla cisterna) |
Teresa Stratas (Salomè), Wieslaw Ochman (Narraboth), Hanna Schwarz (Paggio)
dir: Karl Böhm (1974)
Catherine Malfitano (Salomè), Clemens Bieber (Narraboth), Camille Capasso (Paggio)
dir: Giuseppe Sinopoli (1990)
Catherine Naglestad, Norbert Ernst, Ulrike Helzel dir: Simone Young (2015) | Astrid Varnay, Hans Hopf, Hertha Topper dir: Hermann Weigert (1953) |
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