Brevemente riassumiamo il mito: Kore, la “fanciulla”, figlia amatissima di Demetra, la grande dea della fecondità della terra e delle messi, è rapita dal potente dio degli inferi Ade, fratello di Zeus e della stessa Demetra, per farla sua sposa. Il rapimento avviene mentre Kore sta cogliendo fiori, e sprofonda la madre in un dolore terribile e un desiderio di vendetta che attua facendo inaridire e rendendo sterile la terra con tutti i suoi frutti e gli animali. Finalmente Demetra, nel suo vagabondaggio in cerca della figlia, accompagnata da Ecate, la terribile e triplice dea della notte, riesce a sapere del ratto da Elio, il sole che tutto vede, e chiede a Zeus di costringere Ade a restituirle la figlia. Per placare la furia della dea e riportare sulla terra la fertilità Zeus acconsente, ma il ritorno è parziale perché, avendo la fanciulla mangiato tre chicchi di melograno offerti da Ade, sarà costretta a passare comunque una parte dell'anno nel mondo infero con lo sposo: e da allora il suo nome sarà Persefone, la potente dea degli inferi. Il ritorno sulla terra della figlia sarà celebrato con l'istituzione dei celebri misteri di Eleusi, in cui le due dee, madre e figlia, saranno per sempre riunite nelle iniziazioni più segrete e sacre dell'antichità, quelle che hanno come tema centrale i segreti della vita, della morte e della beatitudine eterna...
Come si vede, il tema della figlia legata alla madre e rapita da un potere maschile è centrale, e prosegue con la madre addolorata e vendicativa che si mette in moto. Sono altresì evidenti la passività e l'innocenza iniziale delle due fanciulle, la loro totale dedizione e dipendenza dalla madre, la dea potente, e la segregazione forzata in un mondo tenebroso da parte di maschile strapotente. Si delinea quindi un conflitto terribile tra i due princìpi fondamentali, il materno-femminile e il maschile-patriarcale che reclama la fanciulla per sé. Ad una prima lettura naturalistica che vede nel mito una semplice rappresentazione dei cicli della natura, l'inaridimento invernale e il ritorno della fecondità segnata dal ricongiungimento della figlia con la madre, ovvero l'eterno ciclo di morte e rinascita della vegetazione, si è sovrapposto un significato simbolico psichico e spirituale, che ha fatto dell'iniziazione ad Eleusi l'esperienza misterica di morte e rinascita universale, con la speranza di una vita oltre la morte e la beatitudine eterna.
Nel mito, Kore viene rapita per diventare la sposa del dio rapitore, mentre lo scopo di Sarastro è solo quello di allontanarla dalla madre e da un rapporto troppo esclusivo e dipendente. In realtà, però, nel regno luminoso e virtuoso di Sarastro vediamo che Pamina è insidiata e molestata dalle attenzioni erotiche di Monostatos. Quindi la sessualità non solo non è esclusa, ma compare in modo ambiguo e minaccioso, come “ombra”, il servo nero. Di fronte a tale assalto la passività di Pamina comincia a diminuire e la fanciulla oppone una netta resistenza, mentre Kore rimane nell'assoluto dominio di Ade e solo l'azione della madre riuscirà a liberarla parzialmente. Nell'opera di Mozart si delinea quindi un possibile sviluppo diverso, in cui la fanciulla potrà giocare una parte attiva e non essere una semplice pedina di scambio.
La fanciulla strappata alla madre con la quale viveva simbioticamente, per crescere deve comunque sperimentare il dolore della frattura dal mondo protettivo e la possibile violenza di un maschile che si presenta con richieste sessuali a cui non è preparata. Ma se esiste un universo paterno superiore e diversamente protettivo dall'esclusivo e totalizzante amore materno, riesce a trovare quella via di sviluppo che la rende una degna compagna dell'uomo amato e non semplicemente una replica del modello femminile di sola figlia o madre... Il mito, modello archetipico dell'antichità e, purtroppo, ancora di tante donne schiacciate dal passaggio dalla madre a un matrimonio di stampo patriarcale, viene qui riproposto con un possibile sviluppo della donna in piena sintonia con la sempre crescente esigenza di una parità non fittizia e un superamento del conflitto uomo-donna, sempre ancora in agguato.
Il fascino che ancora tante donne, fanciulle o non più, subiscono da parte di un uomo potente e molto più anziano, parla purtroppo e pur sempre della possibilità di un novello Ade che, con il suo potere, riesce ad impossessarsi di Kore, soprattutto se la fanciulla è rimasta per troppo tempo legata a una madre, anch'essa potente, che la mantiene in uno stato di “beata ignoranza”... o se comunque conosce solo rapporti di forza tra femminile e maschile. Il nuovo modello che permette alla coppia di affrontare insieme un percorso di maturazione, dopo una crisi in cui ognuno dei due ha potuto sperimentare l'impossibilità di aderire completamente ai propri desideri e a quelli dell'amata o dell'amato, resta ancora da introiettare e maturare. E sicuramente una lettura più profonda del “Flauto magico” potrebbe aiutare, perché simile capolavori non sono solo un godimento estetico ma motori di sviluppo psicologico in quanto portatori di intuizioni che i grandi artisti hanno sempre saputo cogliere, anticipando i grandi movimenti della coscienza.
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