25 novembre 2009

2. Duettino: "Se a caso madama la notte ti chiama"

Scritto da Christian

Il duetto di apertura è seguito da un breve recitativo e subito da un secondo duetto, sempre tra Figaro e Susanna, in cui la ragazza spiega al promesso sposo (che cerca di convincerla di quanto sia comoda la stanza che il Conte d'Almaviva ha destinato loro) perché non è così entusiasta di trasferirsi vicino alle camere del padrone. La generosità di quest'ultimo non è infatti disinteressata: stanco ormai della Contessa (ossia di quella Rosina che aveva conquistato con tanta fatica ne "Il barbiere di Siviglia"), il Conte vorrebbe adesso accattivarsi i favori proprio di Susanna... La notizia scuote Figaro (e la sua fiducia nel Conte), e anche la musica ha un brusco cambio di tono a metà brano (e termina con alcune dissonanze).

Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

SUSANNA
Cosa stai misurando,
caro il mio Figaretto?

FIGARO
Io guardo se quel letto
che ci destina il Conte
farà buona figura in questo loco.

SUSANNA
E in questa stanza?

FIGARO
Certo: a noi la cede
generoso il padrone.

SUSANNA
Io per me te la dono.

FIGARO
E la ragione?

SUSANNA
(toccandosi la fronte)
La ragione l'ho qui.

FIGARO
(facendo lo stesso)
Perché non puoi
far che passi un po' qui?

SUSANNA
Perché non voglio.
Sei tu mio servo, o no?

FIGARO
Ma non capisco
perché tanto ti spiace
la più comoda stanza del palazzo.

SUSANNA
Perch'io son la Susanna, e tu sei pazzo.

FIGARO
Grazie; non tanti elogi! Guarda un poco
se potriasi star meglio in altro loco.

Clicca qui per il testo del duetto.

FIGARO
Se a caso madama
la notte ti chiama,
din din; in due passi
da quella puoi gir.
Vien poi l'occasione
che vuolmi il padrone,
don, don; in tre salti
lo vado a servir.

SUSANNA
Così se il mattino
il caro Contino,
din din; e ti manda
tre miglia lontan,
don don; a mia porta
il diavol lo porta,
ed ecco in tre salti...

FIGARO
Susanna, pian, pian.

SUSANNA
Ascolta...

FIGARO
Fa presto!

SUSANNA
Se udir brami il resto,
discaccia i sospetti
che torto mi fan.

FIGARO
Udir bramo il resto,
i dubbi, i sospetti
gelare mi fan.

Clicca qui per il testo del recitativo che segue il brano.

SUSANNA
Or bene; ascolta, e taci!

FIGARO
Parla: che c'è di nuovo?

SUSANNA
Il signor Conte,
stanco di andar cacciando le straniere
bellezze forestiere,
vuole ancor nel castello
ritentar la sua sorte,
né già di sua consorte, bada bene,
appetito gli viene ...

FIGARO
E di chi dunque?

SUSANNA
Della tua Susannetta.

FIGARO
Di te?

SUSANNA
Di me medesma; ed ha speranza,
che al nobil suo progetto
utilissima sia tal vicinanza.

FIGARO
Bravo! Tiriamo avanti.

SUSANNA
Queste le grazie son, questa la cura
ch'egli prende di te, della tua sposa.

FIGARO
Oh, guarda un po', che carità pelosa!

SUSANNA
Chetati, or viene il meglio: Don Basilio,
mio maestro di canto, e suo mezzano,
nel darmi la lezione
mi ripete ogni dì questa canzone.

FIGARO
Chi? Basilio? Oh, birbante!

SUSANNA
E tu credevi
che fosse la mia dote
merto del tuo bel muso!

FIGARO
Me n'ero lusingato.

SUSANNA
Ei la destina
per ottener da me certe mezz'ore...
che il diritto feudale...

FIGARO
Come? Ne' feudi suoi
non l'ha il Conte abolito?

SUSANNA
Ebben; ora è pentito, e par che tenti
riscattarlo da me.

FIGARO
Bravo! Mi piace.
Che caro signor Conte!
Ci vogliam divertir: trovato avete...
(Si sente suonare un campanello)
Chi suona? La Contessa.

SUSANNA
Addio, addio, Figaro bello...

FIGARO
Coraggio, mio tesoro.

SUSANNA
E tu, cervello.
(parte)


Cominciamo a intravedere meglio le caratteristiche dei personaggi. Figaro, nonostante la sua genialità, resta un eterno e ingenuo bambinone, così impegnato a compiere i propri doveri e a mostrarsi fedele ai padroni (da notare comunque l'ironia dei quei "din din" e "don don") da non accorgersi di cosa avviene intorno a lui. Susanna, forte e determinata, gli è alla pari o forse lo supera addirittura per furbizia e ingegno (come d'altronde la Contessa si dimostrerà superiore nei confronti del Conte: ne "Le nozze di Figaro" sono spesso le donne a dominare la scena) e nel prosieguo dell'opera la vedremo spesso fingere o dissimulare le proprie qualità. In questo numero musicale (e nel recitativo che segue) è proprio Susanna a spiegare al futuro marito qual è la situazione: il Conte, al quale spetterebbe il compito di celebrare la parte civile del loro matrimonio, intende ripristinare ad personam e in via non ufficiale il diritto feudale dello ius primae noctis, che ha recentemente abolito in tutti i suoi possedimenti. Come compenso, ha promesso alla ragazza una cospicua dote per le sue nozze. Inutile dire che, se Susanna non cederà alle sue voglie, l'aristocratico metterà invece in tutti i modi i bastoni fra le ruote ai due innamorati.


Bryn Terfel e Alison Hagley


Giuseppe Taddei e Anna Moffo


Samuel Ramey e Lucia Popp


Ildebrando d'Arcangelo e Diana Damrau

Luca Pisaroni e Rosemary Joshua

2 commenti:

Daniele492 ha detto...

Leggendo questo post mi è venuto in mente che è curioso come dipingi Figaro, cioè come "eterno bambinone".
E' originale come visione...
Naturalmente la rispetto, ma (magari non avendolo visto mai in quest'ottica) piuttosto Figaro (ricordiamoci che nel Barbiere di Siviglia è tutto tranne che eterno bambinone) non ha perso le precedenti qualità, ma è semplicemente innamorato.
E' l'amore che lo porta all'inizio dell'opera nella prima scena a prendere le misure del suo letto...E' lo stesso smisurato amore per la fiducia sposta e l'incondizionato rapporto di fiducia e di rispetto verso il Conte (penso sempre al Barbiere) che lo rendono "cieco"; ma è una cecità che non dipende da una eventuale qualità di eterno bambino...Sempre secondo la mia opinione.

In generale, tutta l'opera è imperniata anche sul tema Amore.

Non ci dimentichiamo che, come ho visto che conferma pure Wikipedia, ma che è detto primariamente dai critici, si tratta di un'opera che rappresenta diverse fasi dell'amore.
Abbiamo, infatti, quattro coppie fondamentali:
-Cherubino/Barbarina: rappresentano l'amore adolescenziale;
-Figaro/Susanna: rappresentano l'amore vero che sboccia;
-Conte/Contessa: rappresentano l'amore in crisi;
-Bartolo/Marcellina: rappresentano l'amore ormai spento.

Queste le mie considerazioni! :)


Christian ha detto...

Sì, nel Figaro delle "Nozze" io vedo una forte ingenuità e una maggior semplicità d'animo rispetto a quello del "Barbiere" (sto parlando naturalmente delle opere di Mozart e Rossini, non delle commedie originali di Beaumarchais, che peraltro non ho letto). Anche perché i libretti sono opera di autori molto diversi, e sono separati da diversi decenni, e dunque i personaggi delle due opere hanno caratteri e personalità parecchio differenti: non vale solo per Figaro, ma anche per il Conte, Rosina, Bartolo...

Certo, come dici tu, la sua "cecità" è dovuta anche e soprattutto all'amore... Però resta il fatto che nel "Barbiere" era lui a manipolare gli altri e organizzare ogni intrigo, mentre qui sono soprattutto le donne – Susanna e la Contessa, per non parlare di Marcellina – a tessere intrighi che vanno a buon fine (e da cui lo stesso Figaro, in certi momenti, rimane ingannato). Insomma, vedo nel suo personaggio un'ingenuità che si sposa con una fiducia un po' immatura nei confronti degli altri: non è un caso che che non appena si crede tradito, all'inizio dal Conte e in seguito anche da Susanna, reagisca molto impulsivamente. All'inizio del quarto atto Marcellina cerca di farlo ragionare, ma inutilmente: questo non è certo un Figaro maturo e calcolatore! ^^.