In un drammatico recitativo accompagnato dall'orchestra ("Don Ottavio, son morta!"), Donna Anna prende consapevolezza del fatto che proprio Don Giovanni è il responsabile della morte di suo padre, e si appresta a raccontare a Don Ottavio, in dettaglio, i tragici eventi della notte precedente (certo sembra strano che non glieli avesse ancora narrati: nell'opera di Bertati e Gazzaniga, cui Da Ponte si è ispirato per il suo libretto, lo faceva immediatamente dopo la scoperta del cadavere del padre, per poi uscire subito di scena: "Finché il reo non si scopre, e finché il padre vendicato non resta, in un ritiro voglio passar i giorni; né alcun mai vi sarà, che me n' distorni"). È da questo momento che comincia la vera "caccia" – da parte degli altri personaggi, pronti ormai ad allearsi fra loro – a Don Giovanni, nel vano tentativo di porre fine alle sue "scorrerie".
Molto si è scritto e riflettuto sul fatto che il racconto di Donna Anna sia, appunto, di parte: è la sua versione dei fatti, anche se non abbiamo motivo di dubitare che sia veritiera, non rare sono le produzioni e gli allestimenti che lasciano sospettare che la nobildonna sia stata, almeno in parte, vittima "consenziente". D'altronde lo stesso testo suggerisce alcune di queste letture: nel vedere un uomo entrare furtivamente nelle sue stanze, Anna inizialmente non si scompone e crede anzi che si tratti di Don Ottavio. A parte che quest'ultimo non sembra proprio il tipo da penetrare nottetempo nelle camere altrui, già il pensiero lascia intendere come Donna Anna si aspettasse (e forse si augurasse) un'avventura del genere. Che avesse riconosciuto Don Giovanni, almeno inconsciamente, e si sia scagliata contro di lui solo nell'istante in cui si è resa conto – di fronte a Donna Elvira – di non essere il solo oggetto delle sue attenzioni? Si tratta di illazioni, ovviamente: ma su questo tema, registi, coreografi, interpreti e persino filosofi e scrittori ci hanno ricamato a volontà. Uno su tutti è Puškin, di cui parlerà Marisa nel prossimo post.
Al lungo recitativo segue un'aria piena di ira e furore ("Or sai chi l'onore"), come sottolinea il turbolento accompagnamento musicale, in cui la donna intima ad Ottavio di ripeterle la promessa che già le aveva fatto: quella di vendicare lei e il padre ucciso. Stavolta l'oggetto della vendetta è esplicito, visto che si sa "chi fu il traditore". Il fatto che si tratti di un'aria, e non di un duetto come il precedente "Fuggi, crudele, fuggi", lascia intendere come la certezza di Donna Anna sulla colpevolezza di Don Giovanni non sia ancora condivisa appieno da Don Ottavio, che cercherà ancora una conferma.
Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.
DON GIOVANNI
Povera sventurata!
I passi suoi voglio seguir:
non voglio che faccia un precipizio.
Perdonate, bellissima Donn'Anna:
se servirvi poss'io, in mia casa v'aspetto.
Amici, addio!
(parte)
DONNA ANNA
Don Ottavio... son morta!
DON OTTAVIO
Cosa è stato?
DONNA ANNA
Per pietà, soccorretemi!
DON OTTAVIO
Mio bene, fate coraggio!
DONNA ANNA
Oh, dèi! Quegli è il carnefice
del padre mio...
DON OTTAVIO
Che dite!
DONNA ANNA
Non dubitate più: gli ultimi accenti
che l'empio proferì tutta la voce
richiamar nel cor mio di quell'indegno
che nel mio appartamento...
DON OTTAVIO
Oh, ciel! Possibile
che sotto il sacro manto d'amicizia...
Ma come fu, narratemi,
lo strano avvenimento.
DONNA ANNA
Era già alquanto avanzata la notte,
quando nelle mie stanze, ove soletta
mi trovai per sventura, entrar io vidi
in un mantello avvolto
un uom che al primo istante
avea preso per voi:
ma riconobbi poi
che un inganno era il mio...
DON OTTAVIO
Stelle!... Seguite.
DONNA ANNA
Tacito a me s'appressa,
e mi vuole abbracciar; sciogliermi cerco,
ei più mi stringe; io grido.
Non viene alcun.
Con una mano cerca d'impedire la voce,
e coll'altra m'afferra
stretta così, che già mi credo vinta.
DON OTTAVIO
Perfido!... E alfin?...
DONNA ANNA
Alfin il duol, l'orrore
dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che, a forza
di svincolarmi, torcermi e piegarmi,
da lui mi sciolsi.
DON OTTAVIO
Ohimè! respiro.
DONNA ANNA
Allora rinforzo io stridi miei.
Chiamo soccorso: fugge il fellon.
Arditamente il seguo
fin nella strada per fermarlo,
e sono assalitrice d'assalita!
Il padre v'accorre, vuol conoscerlo;
e l'indegno, che del povero vecchio era più forte,
compie il misfatto suo col dargli morte.
Clicca qui per il testo del brano.
DONNA ANNA
Or sai chi l'onore
rapire a me volse,
chi fu il traditore,
che il padre mi tolse.
Vendetta ti chieggio;
la chiede il tuo cor.
Rammenta la piaga
del misero seno,
rimira di sangue
coperto il terreno,
se l'ira in te langue
d'un giusto furor.
Adrianne Pieczonka
Anna Tomowa-Sintow | Edita Gruberova |
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Anna Netrebko | Diana Damrau |
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