Il lungo finale del primo atto comincia con una scena in cui Macrobio, avendo udito un battibecco amoroso fra Giocondo e Clarice (il primo ormai non fa più mistero dei propri sentimenti verso la Marchesa), si diverte a provocarli e a prenderli in giro, paragonandoli nientemeno che ai personaggi dell' "Orlando furioso" Medoro e Angelica, il cui amore clandestino ("amor di contrabbando") fece smarrire il senno ad Orlando. Ben sapendo di essere da loro udito, il giornalista intona dunque una canzone che apparentemente parla dei due personaggi ariosteschi (l'incipit, "Su queste piante incisi / i nostri nomi stanno", si riferisce alla celebre scena in cui i due amanti scrivono i loro nomi su un albero) ma in realtà fa subdolo riferimento proprio a Giocondo e Clarice, accusandoli bonariamente di "amoreggiare" alle spalle del Conte Asdrubale.
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GIOCONDO
Perché fuggir? Di che temete?
CLARICE
Io temo d'insuperbir, quando vi ascolto.
GIOCONDO
Ed io da così giuste lodi astenermi non so.
CLARICE
Se giuste sono, ve 'l dica il mio rossor.
MACROBIO (avanzandosi)
(Bravi! si finga di non vederli.)
GIOCONDO (a Clarice)
Il labbro uso a mentir non ebbi mai.
MACROBIO (ad alta voce e fingendo di non aver veduti gli altri due)
Fra queste ombrose amiche piante
alla memoria io mi reco la storia,
vale a dire il famoso
contrabbando amoroso
di Medoro e d'Angelica.
GIOCONDO (a Clarice)
Costui metaforicamente ci canzona.
CLARICE (a Giocondo)
Senz'altro: io partirò.
GIOCONDO (a Clarice)
Siete pur buona!
Anzi restar dovete.
MACROBIO (rinforzando la voce e guardando verso il di dentro della scena)
Il Conte...
CLARICE E GIOCONDO (intimoriti, credendo che comparisse il Conte Asdrubale)
Il Conte?
MACROBIO
(Oh che paura!)
Il Conte Orlando...
CLARICE
(Respiro!)
GIOCONDO
(Lode al ciel!)
MACROBIO
...va intorno errando:
e Angelica e Medoro
in barba sua parlan così fra loro.
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MACROBIO
Su queste piante incisi
i nostri nomi stanno:
anch'esse apprenderanno
d'amore a palpitar.
CLARICE (a Macrobio scoprendosi)
Io so, signor mio caro,
di chi parlar s'intende.
GIOCONDO
Il suo discorso è chiaro,
ma sciocco, e non mi offende.
MACROBIO (agli altri due sempre con allusione e sarcasmo)
Angelica e Medoro,
che stanno amoreggiando...
Povero Conte Orlando!
Impazza per mia fé.
CLARICE E GIOCONDO
Angelica e Medoro...
Amor di contrabbando...
Son cose che sognando
tu vai così fra te.
Joan Martin-Royo (Macrobio), Sonia Prina (Clarice), José Manuel Zapata (Giocondo)
Pietro Spagnoli (Macrobio), Marie-Ange Todorovich (Clarice), Raul Giménez (Giocondo)
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