La popolarità dell'opera di Bizet (più ancora di quella della novella di Mérimée, che da allora vive solo di luce riflessa) ha portato nel corso degli anni a numerosi adattamenti della vicenda di Carmen in diversi campi dell'arte. Si va dalla pittura al teatro, dalla musica al fumetto (vedi per esempio la storia "Paperin Caramba y Carmen Olé" di Guido Martina e G.B. Carpi, pubblicata su "Topolino" nel 1979).
Ed esiste persino un asteroide intitolato al personaggio di Bizet.
Particolarmente ricca e interessante è la quantita di opere cinematografiche ispirate alla Carmen. Si comincia già nel'epoca del muto, durante la quale si contano almeno tredici versioni differenti, a partire da due (di produzione rispettivamente francese e inglese) uscite nel 1907. Nel 1914 fu la volta di una pellicola italiana, diretta da Giovanni Doria. Ma è nel 1915 che il personaggio cominciò davvero a spopolare sul grande schermo, quando furono messe in cantiere contemporaneamente due grandi produzioni americane, rispettivamente girate da Cecil B. DeMille (con Geraldine Farrar) e da Raoul Walsh (con Theda Bara). I due registi furono in feroce competizione per giungere nelle sale l'uno prima dell'altro: per pochi mesi la spuntò Walsh, il cui film (giudicato inferiore dalla critica, anche se ebbe più successo di pubblico) è però oggi andato perduto. Del clamore suscitato dalla diatriba ne approfittò Charlie Chaplin, che l'anno dopo realizzò una parodia della storia. E nel 1918 arriva la versione di Ernst Lubitsch con Pola Negri, "Sangue gitano".
Con l'avvento del sonoro, spiccano "La cortigiana di Siviglia" nel 1938 (girata in due versioni: in spagnolo da Florián Rey e in tedesco da Herbert Maisch), l'italo-francese "Carmen" di Christian-Jacque (girata nel 1942, ma distribuita soltanto nel 1945) e l'hollywoodiana "Gli amori di Carmen" di Charles Vidor (1948), con Rita Hayworth. Dopo la guerra, cominciano a vedersi delle riletture che ne traspongono l'ambientazione in varie parti del mondo, come la nostrana "Carmen di Trastevere" di Carmine Gallone (1962), l'americana (e all black) "Carmen Jones" di Otto Preminger (1954) e la giapponese "Carmen from Kawachi" di Seijun Suzuki (1966). C'è persino una variante in chiave western, "L'uomo, l'orgoglio, la vendetta" di Luigi Bazzoni (1967). Infine, agli inizi degli anni ottanta si assiste ad un altro picco di popolarità per il personaggio, che nel solo 1983 ispira registi come Peter Brook ("La tragédie de Carmen"), Carlos Saura ("Carmen Story") e Jean-Luc Godard ("Prénom Carmen"). Al 1984 risale la più famosa versione filmata dell'opera, quella di Francesco Rosi. In anni recenti, da segnalare le riletture russe (2003) e sudafricane (2005).
Ecco una selezione di locandine:
"Carmen" (1913) di Stanner E.V. Taylor | "Carmen" (1915) di Raoul Walsh | "Carmen" (1915) di Cecil B. DeMille | "Burlesque on Carmen" (1916) di Charles Chaplin |
"Sangue gitano" (1918) di Ernst Lubitsch | "Carmen" (1926) di Jacques Feyder | "Gli amori di Carmen" (1927) di Raoul Walsh | "La bionda Carmen" (1935) di Victor Janson |
"La cortigiana di Siviglia" (1938) di Florián Rey (vers. spagnola) | "La cortigiana di Siviglia" (1938) di Herbert Maisch (vers. tedesca) | "Carmen" (1945) di Christian-Jaque | "Gli amori di Carmen" (1948) di Charles Vidor |
"Carmen ritorna a casa" (1951) di Keisuke Kinoshita | "Carmen Jones" (1954) di Otto Preminger | "Carmen proibita" (1952) di Giuseppe M. Scotese | "Duello implacabile" (1959) di Tulio Demicheli |
"The Wild, Wild Rose" (1960) di Wong Tin-Lam | "Carmen di Trastevere" (1962) di Carmine Gallone | "Carmen from Kawachi" (1966) di Seijun Suzuki | "L'uomo, l'orgoglio, la vendetta" (1967) di Luigi Bazzoni |
"La tragédie de Carmen" (1983) di Peter Brook | "Carmen Story" (1983) di Carlos Saura | "Prénom Carmen" (1983) di Jean-Luc Godard | "Carmen" (1984) di Francesco Rosi |
"Carmen proibita" (1984) di Albert López | "Carmen on Ice" (1990) di Horant H. Hohlfeld | "Carmen: A Hip Hopera" (2001) di Robert Townsend | "Carmen" (2003) di Vicente Aranda |
"Karmen" (2003) di Aleksandr Khvan | "U-Carmen" (2005) di Mark Dornford-May | "Carmen van het noorden" (2009) di Jelle Nesna | "Carmen's Kiss" (2011) di David Fairman |
Vi lascio con una chicca: un frammento di un cortometraggio di Lotte Reiniger, maestra dell'animazione con le silhouette, che risale al 1933 (la colonna sonora è invece moderna).
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