Il secondo quadro del secondo atto si svolge nella casa parigina di Flora, dove è in programma una festa in maschera. La padrona di casa, dopo aver spiegato ad alcuni amici (il dottore Grenvil e il marchese d'Obigny) di aver invitato anche Violetta e Alfredo, è stupita nell'apprendere che i due si sono separati e che Violetta verrà alla festa con il barone Douphol. Nel frattempo cominciano ad giungere gli invitati: alcune signore si sono mascherate da zingare ("Noi siamo zingarelle"), e si divertono a leggere la mano a Flora e al Marchese, mentre un gruppo di gentiluomini – guidati dal visconte Gastone – si presenta in costume da toreador ("Di Madride noi siam mattadori") e racconta le imprese di Piquillo, un torero che ha affrontato ben cinque tori nell'arena per amore della sua bella. Fra risa, scherzi e balli, il quadro si apre dunque con una serie di cori vivaci e festosi, arricchiti da una musica colorata e vivace che fa registrare un notevole stacco rispetto ai toni con cui si era chiuso quello precedente: se fossimo nel "Don Giovanni" di Mozart, ci sarebbe da commentare: "Troppo dolce comincia la scena / In amaro potrìa terminar...".Clicca qui per il testo del brano.
ZINGARE
(molte signore mascherate da zingare, che entrano dalla destra.)
Noi siamo zingarelle
venute da lontano;
d'ognuno sulla mano
leggiamo l'avvenir.
Se consultiam le stelle
null'avvi a noi d'oscuro,
e i casi del futuro
possiamo altrui predir.
(osservando la mano di Flora)
Vediamo! Voi, signora,
rivali alquante avete.
(osservando la mano del Marchese)
Marchese, voi non siete
model di fedeltà.
FLORA
(al Marchese)
Fate il galante ancora?
Ben, vo' me la paghiate!
MARCHESE
(a Flora)
Che diamin vi pensate?
L'accusa è falsità!
FLORA
La volpe lascia il pelo,
non abbandona il vizio.
Marchese mio, giudizio,
o vi farò pentir!
TUTTI
Su via, si stenda un velo
sui fatti del passato;
già quel ch'è stato è stato,
badate/badiamo all'avvenir.
(Flora ed il Marchese si stringono la mano.)
(Gastone ed altri mascherati da mattadori e da piccadori spagnoli entrano
vivacemente dalla destra.)
GASTONE E MATTADORI
Di Madride noi siam mattadori,
siamo i prodi del circo de' tori,
testè giunti a godere del chiasso
che a Parigi si fa pel bue grasso;
è una storia, se udire vorrete,
quali amanti noi siamo saprete.
GLI ALTRI
Sì, sì, bravi, narrate, narrate!
Con piacere l'udremo!
GASTONE E MATTADORI
Ascoltate.
È Piquillo un bel gagliardo
biscaglino mattador:
forte il braccio, fiero il guardo,
delle giostre egli è signor.
D'andalusa giovinetta
follemente innamorò;
ma la bella ritrosetta
così al giovane parlò:
cinque tori in un sol giorno
vo' vederti ad atterrar;
e, se vinci, al tuo ritorno
mano e cor ti vo' donar.
Sì, gli disse, e il mattadore
alle giostre mosse il piè;
cinque tori, vincitore
sull'arena egli stendè.
GLI ALTRI
Bravo, bravo il mattadore,
ben gagliardo si mostrò,
se alla giovane l'amore
in tal guisa egli provò.
GASTONE E MATTADORI
Poi, tra plausi, ritornato
alla bella del suo cor,
colse il premio desiato
tra le braccia dell'amor.
GLI ALTRI
Con tai prove i mattadori
san le belle conquistar!
GASTONE E MATTADORI
Ma qui son più miti i cori;
a noi basta folleggiar!
TUTTI
Sì, sì, allegri, or pria tentiamo
della sorte il vario umor;
la palestra dischiudiamo
agli audaci giuocator.
(Gli uomini si tolgono la maschera, chi passeggia e chi si accinge a giocare.)
direttore: Lorin Maazel (La Scala 2007)
direttore: Carlo Rizzi | una prova diretta da Arturo Toscanini ^^ |
Ed ecco una versione del coro "Noi siamo zingarelle", colorato ed espressivo, accompagnata da una curiosa animazione a passo uno con la plastilina:
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