Il quintetto con cui si è concluso il post precedente ha segnato un momento di concitazione che è il momento di stemperare. Per questo motivo, usciti di scena il Conte, Geronimo e Carolina, Elisetta si sente a suo agio nel comunicare alla zia che sì, Carolina è invaghita del "suo" Conte, ma visto che ha ottenuto di allontanare la sorella, non ha che da tirare un sospiro di sollievo: "ma non ci penso più: sarà finita".
Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.
ELISETTA
Sarete or persuasa,
ch'è il Conte e non Paolino
quel di cui è invaghita?
Ma non ci penso più: sarà finita.
FIDALMA
Ed io credo benissimo
che sia una civettina:
o che piuttosto una di quelle sia
che s'innamoran sol per debolezza
di ciascun che le guarda e le accarezza.
L'aria successiva costituisce la rappresentazione musicale del sentimento di quella vittoria che Elisetta crede di aver conseguito sulla sorella. Da un punto di vista drammaturgico, quest'aria intenderebbe bilanciare il primato occupato da Carolina nella scena precedente.
Come è possibile constatare dal testo del brano qui sotto riportato, ci troviamo dinanzi a due quartine di senari, cui corrispondono due sezioni musicali, un allegro maestoso seguito da un andantino vivace. Da notare il trattamento frizzante della voce, che qui si confronta con un'invenzione melodica di difficile esecuzione.
Il testo dell'aria ribadisce che l'allontanamento di Carolina costituisce per Elisetta la giusta vendetta che può renderla contenta, giungendo persino a perdonare il Conte per le sue inclinazioni di infedeltà. Elisetta si manifesta consapevole che "se tolto è l'oggetto / che il cor gl'incatena" il nobile avrà mente e cuore liberi per farla sua sposa. Ma se ascoltiamo la resa musicale del testo con attenzione potremo avere un'idea più precisa sui profili caratteriali che il personaggio presenta. In particolare, vorrei attirare l'attenzione dei lettori sulle parole più frequentemente pronunciate da Elisetta: l'una è "infedeltà", l'altra è l'espressione "la man mi darà". Queste reiterazioni rivelano un universo semantico alquanto povero, nel quale la donna è disposta a perdonare i poco convenienti comportamenti del nobile promesso sposo - la sua infedeltà appunto - e a non considerare altro che il suo obiettivo: quello di sposare il proverbiale "buon partito". Il suo interesse è pertanto puramente egoistico, in quanto concentrato solo sul "matrimonio nobile" che per lei rappresenta un esclusivo mezzo di affermazione sociale. Questi tratti possono essere tali da affermare che Elisetta è davvero "figlia di suo padre", dal quale ha ereditato l'inclinazione tipicamente commerciale al calcolo utilitaristico.
L'ultimo rilievo che voglio fare è il seguente. Nella prima metà del brano, una ripetizione della parola "infedeltà" si presta per l'inserzione di una cadenza lunga e di non facile interpretazione, che da sola vale comunque l'ascolto dell'intera aria.
Clicca qui per il testo del brano.
ELISETTASe son vendicata,
contenta già sono.
Al Conte perdono
la sua infedeltà.
Se tolto è l'oggetto
che il cor gl'incatena,
con faccia serena
la man mi darà.
Valeria Baiano
Julia Varady | Efrat Ben-Nun |
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