i Tre Fanciulli tornano in scena, a bordo della loro "macchina volante coperta di rose", per rincuorare Tamino e Papageno, ancora sottoposti alla prova del silenzio, e recare loro cibo e bevande, oltre che per restituire gli strumenti magici (il flauto e i campanelli) che gli erano stati tolti. Dal testo di questo breve e agile terzetto, sembra quasi che i Genietti siano ora al servizio di Sarastro, loro che inizialmente erano stati indicati come guide dalla Regina. In realtà, come abbiamo visto e come vedremo ancora, essi sono spiriti "al di sopra delle parti", il cui unico scopo è quello di consigliare i nostri eroi e guidarli verso la saggezza, come testimoniano le loro parole anche in questa occasione: incoraggiano il principe Tamino a non arrendersi ("La meta è vicina!") ed esortano il povero Papageno a una maggiore disciplina ("Zitto e taci!").
Il trio allegretto per i tre Fanciulli («Seid uns zum zweitenmal wilkommen») è agilmente grazioso, con la semplice linea vocale adornata da una delicata, danzante figurazione per i violini.(Charles Osborne)
Clicca qui per il testo ("Seid uns zum zweitenmal willkommen").
(Die drei Knaben kommen in einem mit Rosen bedeckten Flugwerk. In der Mitte steht ein schöner bedeckter Tisch. Der eine hat die Flöte, der andere das Kästchen mit Glöckchen.) DIE DREI KNABEN Seid uns zum zweitenmal willkommen, Ihr Männer in Sarastros Reich! Er schickt, was man euch abgenommen, Die Flöte und die Glöckchen euch. Wollt ihr die Speisen nicht verschmähen, So esset, trinket froh davon! - Wenn wir zum dritten Mal uns sehen, Ist Freude eures Mutes Lohn! Tamino, Mut! - Nah ist das Ziel! Du, Papageno! schweige still! (Unter dem Terzett setzen sie den Tisch in die Mitte und fahren auf.) |
(I tre fanciulli giungono su una macchina volante coperta di rose. Al centro si trova una bella tavola apparecchiata. L’uno ha il flauto, l’altro la cassettina coi campanelli.) I TRE FANCIULLI Siate i benvenuti per la seconda volta, Voi uomini, nel regno di Sarastro - Egli invia ciò che vi era stato tolto: Il flauto e i campanelli ecco a voi. Vogliate non sdegnare queste vivande, Mangiatene, bevetene in allegria! - Quando ci vedremo per la terza volta, La gioia sarà ricompensa al vostro coraggio! Tamino, animo! - La meta è vicina! - Tu, Papageno! zitto e taci! (Durante il terzetto pongono la tavola al centro e s’alzano in volo.) |
dir: Iván Fischer (2001)
dir: Wolfgang Sawallisch (1983)
dir: James Levine (1991)
Prima dell'apparizione dei Tre Fanciulli, però, c'è una lunga scena con recitativo di una certa importanza, visto che introduce (sia pure sotto false spoglie) quella Papagena che era stata promessa come compagna al nostro simpatico uccellatore.
L'intera scena sembra solo una punizione comica per non aver saputo rimanere in silenzio. Ma naturalmente, siamo solo all'inizio: la vecchia tornerà in una scena successiva, quando Papageno sarà ulteriormente messo alla prova, e ci sarà rivelato che si tratta in effetti della giovane Papagena, opportunamente (o magicamente?) trasformata. Un tema, quello del travestimento da brutta e vecchia, assai comune nelle fiabe: basti pensare alla strega di Biancaneve. Qui, almeno, l'acqua che la donna porge a Papageno non è avvelenata come la famosa mela!
Clicca qui per il testo del recitativo ("Hier seid ihr euch beiden allein überlassen").
(Tamino und Papageno werden ohne Säcke von den zwei Priestern hereingeführt.) SPRECHER Hier seid ihr euch beiden allein überlassen. - Sobald die röchelnde Posaune tönt, dann nehmt ihr euren Weg dahin. - Noch einmal, vergeßt das Wort nicht: Schweigen. - (ab) ZWEITER PRIESTER Papageno, wer an diesem Ort sein Stillschweigen bricht, den strafen die Götter durch Donner und Blitz. Leb wohl! (ab) (Tamino setzt sich auf eine Rasenbank.) PAPAGENO (nach einer Pause) Tamino! TAMINO (verweisend) St! PAPAGENO Das ist ein lustiges Leben! - Wär’ ich lieber in meiner Strohhütte, oder im Wald, so hört’ ich doch manchmal einen Vogel pfeifen. TAMINO (verweisend) St! PAPAGENO Mit mir selbst wird’ ich wohl sprechen dürfen; und auch wir zwei können zusammen sprechen, wir sind ja Männer. TAMINO (verweisend) St! PAPAGENO (singt) La la la - la la la! - Nicht einmal einen Tropfen Wasser bekommt man bei diesen Leuten; viel weniger sonst was. - (Ein altes häßliches Weib kommt aus der Versenkung, hält auf einer Tasse einen großen Becher mit Wasser.) PAPAGENO (sieht sie lang an) Ist das für mich? WEIB Ja, mein Engel! PAPAGENO (sieht sie wieder an, trinkt) Nicht mehr und nicht weniger als Wasser. - Sag du mir, du unbekannte Schöne! werden alle fremde Gäste auf diese Art bewirtet? WEIB Freilich, mein Engel! PAPAGENO So, so! - Auf diese Art werden die Fremden auch nicht gar zu häufig kommen. - WEIB Sehr wenig. PAPAGENO Kann mir’s denken. - Geh Alte, setze dich her zu mir, mir ist die Zeit verdammt lange. - Sag du mir, wie alt bist du denn? WEIB Wie alt? PAPAGENO Ja! WEIB 18 Jahr und 2 Minuten. PAPAGENO 18 Jahr und 2 Minuten? WEIB Ja! PAPAGENO Ha ha ha! - Ei du junger Engel! Hast du auch einen Geliebten? WEIB I, freilich! PAPAGENO Ist er auch so jung wie du? WEIB Nicht gar, er ist um 10 Jahre älter. - PAPAGENO Um 10 Jahre ist er älter als du? - Das muß eine Liebe sein! - Wie nennt sich denn dein Liebhaber? WEIB Papageno! PAPAGENO (erschrickt, Pause) Papageno? - Wo ist er denn, dieser Papageno? WEIB Da sitzt er, mein Engel! PAPAGENO Ich wär’ dein Geliebter? WEIB Ja, mein Engel! PAPAGENO (nimmt schnell das Wasser und spritzt sie ins Gesicht) Sag du mir, wie heißt du denn? WEIB Ich heiße - (Starker Donner; die Alte hint schnell ab) PAPAGENO O weh! (Tamino steht auf, droht ihm mit dem Finger) PAPAGENO Nun sprech’ ich kein Wort mehr! | (Tamino e Papageno vengono introdotti senza cappuccio dai due sacerdoti.) ORATORE A questo punto sarete lasciati soli. - Non appena il trombone risuona, allora riprenderete il vostro cammino. - Ancora una volta, non dimenticate il precetto: silenzio. (esce) SECONDO SACERDOTE Papageno, chi in questo luogo rompe il suo silenzio, gli dèi lo puniscono con tuoni e fulmini. Addio! (esce) (Tamino si siede sopra un sedile erboso.) PAPAGENO (dopo una pausa) Tamino! TAMINO (rimproverandolo) St! PAPAGENO Che bella vita allegra! - Fossi piuttosto nella mia capanna di paglia o nel bosco, così ogni tanto sentirei certamente un uccello fischiettare. TAMINO (rimproverandolo) St! PAPAGENO Con me stesso potrò ben parlare; ed anche fra noi due possiamo parlare insieme, in fondo siamo uomini! TAMINO (rimproverandolo) St! PAPAGENO (canta) La la la - la la la! - Neppure una goccia d’acqua si può avere da questa gente; men che meno qualcos’altro. (Una donna vecchia e brutta giunge dalla botola, tiene su un vassoio una grossa coppa con acqua.) PAPAGENO (la guarda a lungo) È per me? DONNA Sì, angelo mio! PAPAGENO (la guarda di nuovo, beve) Né più e né meno che acqua. - Dimmi, bella sconosciuta! tutti gli ospiti forestieri vengono accolti in questa maniera? DONNA Naturalmente, angelo mio! PAPAGENO Bene! - Allora i forestieri non verranno certo di frequente. - DONNA Molto poco. PAPAGENO Posso immaginarmelo. - Su, vecchia, siediti qui accanto a me, il tempo mi è maledettamente lungo. - Dimmi dunque, quanti anni hai? DONNA Quanti anni? PAPAGENO Sì. DONNA 18 anni e 2 minuti. PAPAGENO 18 anni e 2 minuti? DONNA Sì! PAPAGENO Ah ah ah! - Che giovane angioletto! Hai anche un amante? DONNA Oh, certo! PAPAGENO È anche lui giovane come te? DONNA Non proprio, è circa 10 anni più vecchio. - PAPAGENO Circa 10 anni più di te? - Deve essere un bell’amore! - E come si chiama il tuo innamorato? DONNA Papageno! PAPAGENO (si spaventa, pausa) Papageno? - E dove si trova, questo Papageno? DONNA Siede qui, mio angelo! PAPAGENO Io sarei il tuo innamorato? DONNA Sì, angelo mio! PAPAGENO (prende veloce l’acqua e gliela spruzza in viso) Dimmi, e tu come ti chiami? DONNA Mi chiamo... (Forte tuono. La vecchia esce velocemente zoppicando) PAPAGENO Ahimè! (Tamino si alza, minaccia col dito) PAPAGENO Ora non dirò più una parola! |
0 commenti:
Posta un commento