26 ottobre 2020

Il flauto magico (20) - "Seid uns zum zweitenmal wilkommen"

Scritto da Christian

i Tre Fanciulli tornano in scena, a bordo della loro "macchina volante coperta di rose", per rincuorare Tamino e Papageno, ancora sottoposti alla prova del silenzio, e recare loro cibo e bevande, oltre che per restituire gli strumenti magici (il flauto e i campanelli) che gli erano stati tolti. Dal testo di questo breve e agile terzetto, sembra quasi che i Genietti siano ora al servizio di Sarastro, loro che inizialmente erano stati indicati come guide dalla Regina. In realtà, come abbiamo visto e come vedremo ancora, essi sono spiriti "al di sopra delle parti", il cui unico scopo è quello di consigliare i nostri eroi e guidarli verso la saggezza, come testimoniano le loro parole anche in questa occasione: incoraggiano il principe Tamino a non arrendersi ("La meta è vicina!") ed esortano il povero Papageno a una maggiore disciplina ("Zitto e taci!").

Il trio allegretto per i tre Fanciulli («Seid uns zum zweitenmal wilkommen») è agilmente grazioso, con la semplice linea vocale adornata da una delicata, danzante figurazione per i violini.
(Charles Osborne)

Clicca qui per il testo ("Seid uns zum zweitenmal willkommen").

(Die drei Knaben kommen in einem mit Rosen bedeckten Flugwerk. In der Mitte steht ein schöner bedeckter Tisch. Der eine hat die Flöte, der andere das Kästchen mit Glöckchen.)

DIE DREI KNABEN
Seid uns zum zweitenmal willkommen,
Ihr Männer in Sarastros Reich!
Er schickt, was man euch abgenommen,
Die Flöte und die Glöckchen euch.
Wollt ihr die Speisen nicht verschmähen,
So esset, trinket froh davon! -
Wenn wir zum dritten Mal uns sehen,
Ist Freude eures Mutes Lohn!
Tamino, Mut! - Nah ist das Ziel!
Du, Papageno! schweige still!
(Unter dem Terzett setzen sie den Tisch in die Mitte und fahren auf.)

(I tre fanciulli giungono su una macchina volante coperta di rose. Al centro si trova una bella tavola apparecchiata. L’uno ha il flauto, l’altro la cassettina coi campanelli.)

I TRE FANCIULLI
Siate i benvenuti per la seconda volta,
Voi uomini, nel regno di Sarastro -
Egli invia ciò che vi era stato tolto:
Il flauto e i campanelli ecco a voi.
Vogliate non sdegnare queste vivande,
Mangiatene, bevetene in allegria! -
Quando ci vedremo per la terza volta,
La gioia sarà ricompensa al vostro coraggio!
Tamino, animo! - La meta è vicina! -
Tu, Papageno! zitto e taci!
(Durante il terzetto pongono la tavola al centro e s’alzano in volo.)





dir: Iván Fischer (2001)


dir: Wolfgang Sawallisch (1983)


dir: James Levine (1991)



Prima dell'apparizione dei Tre Fanciulli, però, c'è una lunga scena con recitativo di una certa importanza, visto che introduce (sia pure sotto false spoglie) quella Papagena che era stata promessa come compagna al nostro simpatico uccellatore.

Nonostante l'ammonimento del sacerdote che gli fa da "tutor" nel suo percorso di iniziazione, Papageno proprio non sa stare zitto: interpella Tamino in continuazione (che ovviamente non gli risponde, se non con l'invito a tacere), si lamenta della situazione, si mette a canticchiare, e infine afferma di avere sete. A questo punto fa la sua comparsa "una donna vecchia e brutta", che gli reca una grossa coppa. Pur deluso perché non si tratta di "né più né meno che acqua", Papageno la beve e comincia a discorrere con la vecchia, immemore dell'ordine di non proferire parola. Le domanda quanti anni abbia ("18 anni e 2 minuti", è la sorprendente replica) e se abbia un fidanzato, ricevendo una risposta affermativa. Ridendo, l'uccellatore chiede ulteriori dettagli: se questo innamorato sia più giovane di lei ("Non proprio, è circa dieci anni più vecchio") e come si chiami. Quando la vecchia gli dice che il suo nome è Papageno, e che si tratta in effetti proprio di lui, ovviamente rimane basito e si spaventa. Si ode un forte tuono e, prima di potergli svelare il proprio nome, la vecchia scompare di corsa.

L'intera scena sembra solo una punizione comica per non aver saputo rimanere in silenzio. Ma naturalmente, siamo solo all'inizio: la vecchia tornerà in una scena successiva, quando Papageno sarà ulteriormente messo alla prova, e ci sarà rivelato che si tratta in effetti della giovane Papagena, opportunamente (o magicamente?) trasformata. Un tema, quello del travestimento da brutta e vecchia, assai comune nelle fiabe: basti pensare alla strega di Biancaneve. Qui, almeno, l'acqua che la donna porge a Papageno non è avvelenata come la famosa mela!

Clicca qui per il testo del recitativo ("Hier seid ihr euch beiden allein überlassen").

(Tamino und Papageno werden ohne Säcke von den zwei Priestern hereingeführt.)

SPRECHER
Hier seid ihr euch beiden allein überlassen. - Sobald die röchelnde Posaune tönt, dann nehmt ihr euren Weg dahin. - Noch einmal, vergeßt das Wort nicht: Schweigen. -
(ab)

ZWEITER PRIESTER
Papageno, wer an diesem Ort sein Stillschweigen bricht, den strafen die Götter durch Donner und Blitz. Leb wohl!
(ab)

(Tamino setzt sich auf eine Rasenbank.)

PAPAGENO
(nach einer Pause)
Tamino!

TAMINO
(verweisend)
St!

PAPAGENO
Das ist ein lustiges Leben! - Wär’ ich lieber in meiner Strohhütte, oder im Wald, so hört’ ich doch manchmal einen Vogel pfeifen.

TAMINO
(verweisend)
St!

PAPAGENO
Mit mir selbst wird’ ich wohl sprechen dürfen; und auch wir zwei können zusammen sprechen, wir sind ja Männer.

TAMINO
(verweisend)
St!

PAPAGENO
(singt)
La la la - la la la! - Nicht einmal einen Tropfen Wasser bekommt man bei diesen Leuten; viel weniger sonst was. -

(Ein altes häßliches Weib kommt aus der Versenkung, hält auf einer Tasse einen großen Becher mit Wasser.)

PAPAGENO
(sieht sie lang an)
Ist das für mich?

WEIB
Ja, mein Engel!

PAPAGENO
(sieht sie wieder an, trinkt)
Nicht mehr und nicht weniger als Wasser. - Sag du mir, du unbekannte Schöne! werden alle fremde Gäste auf diese Art bewirtet?

WEIB
Freilich, mein Engel!

PAPAGENO
So, so! - Auf diese Art werden die Fremden auch nicht gar zu häufig kommen. -

WEIB
Sehr wenig.

PAPAGENO
Kann mir’s denken. - Geh Alte, setze dich her zu mir, mir ist die Zeit verdammt lange. - Sag du mir, wie alt bist du denn?

WEIB
Wie alt?

PAPAGENO
Ja!

WEIB
18 Jahr und 2 Minuten.

PAPAGENO
18 Jahr und 2 Minuten?

WEIB
Ja!

PAPAGENO
Ha ha ha! - Ei du junger Engel! Hast du auch einen Geliebten?

WEIB
I, freilich!

PAPAGENO
Ist er auch so jung wie du?

WEIB
Nicht gar, er ist um 10 Jahre älter. -

PAPAGENO
Um 10 Jahre ist er älter als du? - Das muß eine Liebe sein! - Wie nennt sich denn dein Liebhaber?

WEIB
Papageno!

PAPAGENO
(erschrickt, Pause)
Papageno? - Wo ist er denn, dieser Papageno?

WEIB
Da sitzt er, mein Engel!

PAPAGENO
Ich wär’ dein Geliebter?

WEIB
Ja, mein Engel!

PAPAGENO
(nimmt schnell das Wasser und spritzt sie ins Gesicht)
Sag du mir, wie heißt du denn?

WEIB
Ich heiße -
(Starker Donner; die Alte hint schnell ab)

PAPAGENO
O weh!

(Tamino steht auf, droht ihm mit dem Finger)

PAPAGENO
Nun sprech’ ich kein Wort mehr!

(Tamino e Papageno vengono introdotti senza cappuccio dai due sacerdoti.)

ORATORE
A questo punto sarete lasciati soli. - Non appena il trombone risuona, allora riprenderete il vostro cammino. - Ancora una volta, non dimenticate il precetto: silenzio.
(esce)

SECONDO SACERDOTE
Papageno, chi in questo luogo rompe il suo silenzio, gli dèi lo puniscono con tuoni e fulmini. Addio!

(esce)

(Tamino si siede sopra un sedile erboso.)

PAPAGENO
(dopo una pausa)
Tamino!

TAMINO
(rimproverandolo)
St!

PAPAGENO
Che bella vita allegra! - Fossi piuttosto nella mia capanna di paglia o nel bosco, così ogni tanto sentirei certamente un uccello fischiettare.

TAMINO
(rimproverandolo)
St!

PAPAGENO
Con me stesso potrò ben parlare; ed anche fra noi due possiamo parlare insieme, in fondo siamo uomini!

TAMINO
(rimproverandolo)
St!

PAPAGENO
(canta)
La la la - la la la! - Neppure una goccia d’acqua si può avere da questa gente; men che meno qualcos’altro.

(Una donna vecchia e brutta giunge dalla botola, tiene su un vassoio una grossa coppa con acqua.)


PAPAGENO
(la guarda a lungo)
È per me?

DONNA
Sì, angelo mio!

PAPAGENO
(la guarda di nuovo, beve)
Né più e né meno che acqua. - Dimmi, bella sconosciuta! tutti gli ospiti forestieri vengono accolti in questa maniera?

DONNA
Naturalmente, angelo mio!

PAPAGENO
Bene! - Allora i forestieri non verranno certo di frequente. -

DONNA
Molto poco.

PAPAGENO
Posso immaginarmelo. - Su, vecchia, siediti qui accanto a me, il tempo mi è maledettamente lungo. - Dimmi dunque, quanti anni hai?

DONNA
Quanti anni?

PAPAGENO
Sì.

DONNA
18 anni e 2 minuti.

PAPAGENO
18 anni e 2 minuti?

DONNA
Sì!

PAPAGENO
Ah ah ah! - Che giovane angioletto! Hai anche un amante?

DONNA
Oh, certo!

PAPAGENO
È anche lui giovane come te?

DONNA
Non proprio, è circa 10 anni più vecchio. -

PAPAGENO
Circa 10 anni più di te? - Deve essere un bell’amore! - E come si chiama il tuo innamorato?

DONNA
Papageno!

PAPAGENO
(si spaventa, pausa)
Papageno? - E dove si trova, questo Papageno?

DONNA
Siede qui, mio angelo!

PAPAGENO
Io sarei il tuo innamorato?

DONNA
Sì, angelo mio!

PAPAGENO
(prende veloce l’acqua e gliela spruzza in viso)
Dimmi, e tu come ti chiami?

DONNA
Mi chiamo...
(Forte tuono. La vecchia esce velocemente zoppicando)

PAPAGENO
Ahimè!

(Tamino si alza, minaccia col dito)

PAPAGENO
Ora non dirò più una parola!