30 ottobre 2020

Il flauto magico (21) - "Ach, ich fühl's"

Scritto da Christian

L'aria di Pamina, "Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden!" ("Ah, lo sento, [la felicità] è svanita!") è uno dei brani più tragici e toccanti che Mozart abbia mai composto. Non a caso è scritta in sol minore, la tonalità che il genio salisburghese riservava proprio alle partiture con cui voleva trasmettere un profondo senso di lamento e di tragedia (esempi celebri sono il quartetto per piano n. 1, il quintetto per archi n. 4, e le sinfonie n. 25 e 40, che peraltro sono le uniche due sinfonie da lui composte principalmente in una chiave minore). In essa Pamina esprime tutto il proprio dolore per l'apparente disinteresse di Tamino nei suoi confronti, visto che il giovane – sottoposto, a insaputa di lei, alla prova del silenzio – improvvisamente la ignora, senza risponderle o rivolgerle la parola (anzi, le fa cenno di andare via!).

Si tratta naturalmente di un equivoco, non risolto nemmeno da Papageno, che nel frattempo è impegnato ad ingozzarsi con le cibarie recategli poco prima (altrimenti non avrebbe avuto remore a chiarire la situazione alla povera fanciulla: in seguito commenterà – con una certa dose di ironia involontaria – "Hai visto, Tamino? anch’io so tacere quando è necessario"), e reso ancora più tragico dal fatto che in teoria a essere messi alla prova sarebbero i due uomini. E invece è Pamina a soffrire: più tardi, nella scena con i Tre Fanciulli "Bald prangt, den Morgen zu verkünden", la vedremo decisa a mettere in atto addirittura un proposito di suicidio.

Il brano, lento e bellissimo, sembra quasi di impostazione "bachiana": Mozart lascia infatti la linea melodica alla sola voce del soprano, mentre l'orchestra si limita a punteggiare il tema in sottofondo (provate a sentire l'accompagnamento orchestrale da solo!)

Questa straordinaria esplosione di dolore, disperata anche nel suo ritegno, è espressa in una linea vocale di grande semplicità e in un accompagnamento in sordina, con l'orchestra che commenta e consola solo in quattro battute di postludio, con una frase di grande dolcezza.
(Charles Osborne)
L'aria ha caratteri singolarmente oscuri. Scavando nella rappresentazione del dolore, mostra l'aspetto più tipicamente tedesco dell'ispirazione mozartiana, con un'evidenza che non ha riscontro nelle opere precedenti se non nell'aria di Constanze «Traurigkeit ward mir zum Lose» del Ratto dal serraglio. Alcuni giri di frase ricordano irresistibilmente il melodizzare di Bach, in particolare quei percorsi un po' labirintici nello scavo del dolore che il compositore traccia nelle arie delle Passioni. Anche nell'aria di Pamina, come in quella di Tamino, assistiamo a un progressivo slittare entro le zone più segrete dell'animo, alla ricerca di ciò che la parola non è in grado di esprimere, e solo la musica può rendere, attraverso il libero volo del vocalizzo e lo strisciare melodico dei cromatismi.
(Paolo Gallarati)
Clicca qui per il testo del recitativo che precede ("Tamino, wollen wir nicht speisen?").

PAPAGENO
Tamino, wollen wir nicht speisen? -
(Tamino bläst auf seiner Flöte)
Blase du nur fort auf deiner Flöte, ich will meine Brocken blasen. - Herr Sarastro führt eine gute Küche. -
(Die Flöte schweigt)

PAMINA
(freudig)
Du hier? - Gütige Götter! - Ich hörte deine Flöte - und so lief ich pfeilschnell dem Tone nach. - Aber du bist traurig? - Sprichst nicht eine Silbe mit deiner Pamina?

TAMINO
(seufzt)
Ah!
(winkt ihr fortzugehen)

PAMINA
Wie? Ich soll dich meiden? liebst du mich nicht mehr?

TAMINO
(seufzt)
Ah!
(winkt ihr wieder fort)

PAMINA
Ich soll fliehen, ohne zu wissen warum? - Tamino, holder Jüngling, hab’ ich dich beleidigt? - Liebst du mich nicht mehr?
(Tamino seufzt)
Papageno, sage du mir, sag, was ist meinem Freund?
(Papageno hat einen Brocken in dem Mund, hält mit beiden Händen die Speisen zu, winkt fortzugehen)
Wie? - auch du? - Erkläre mir wenigstens die Ursache eures Stillschweigens.

PAPAGENO
St!
(er deutet ihr fortzugehen)

PAMINA
O, das ist mehr als Kränkung - mehr als Tod!
(Pause)
Liebster, einziger Tamino! -

PAPAGENO
Tamino, non vogliamo mangiare?
(Tamino suona il flauto)
Continua pure a suonare il tuo flauto, io voglio suonare i miei bocconi. Il Signor Sarastro ha una buona cucina. -
(Il flauto tace)

PAMINA
(lieta)
Tu qui? - Dèi benevoli! - Ho udito il tuo flauto - e così sono corsa dietro al suo suono, veloce come una freccia. - Ma tu sei triste? - Non dici una sillaba alla tua Pamina?

TAMINO
(sospira)
Ah!
(le fa cenno di andare via)

PAMINA
Come? Ti devo evitare? Non mi ami più?


TAMINO
(sospira)
Ah!
(le fa cenno di nuovo di allontanarsi)

PAMINA
Devo fuggire, senza sapere perché? - Tamino, caro giovane! ti ho offeso? - Tu non mi ami più?
(Tamino sospira)
Papageno, dimmi tu, dimmi, cosa è successo all’amico mio?
(Papageno ha un boccone in bocca, tiene il cibo con entrambe le mani, fa segno di andare via)
Come? Anche tu? - Spiegami almeno il motivo del vostro silenzio.


PAPAGENO
St!
(le indica di andarsene)

PAMINA
Oh, questo è più di un’offesa, più della morte!
(pausa)
Carissimo, unico Tamino! -

Clicca qui per il testo ("Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden").

PAMINA
Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden!
Ewig hin der Liebe Glück! -
Nimmer kommt ihr Wonnestunden
Meinem Herzen mehr zurück!
Sieh Tamino! diese Tränen,
Fließen Trauter dir allein!
Fühlst du nicht der Liebe Sehnen -
So wird Ruh’ im Tode sein! -
(ab)
PAMINA
Ah lo sento, è svanita!
Andata per sempre la felicità dell’amore!
Non tornerete ore di gioia
Mai più al mio cuore!
Guarda Tamino! queste lacrime
Scorrono, caro, solo per te.
Se tu non senti il desiderio d’amore -
Allora la quiete sarà nella morte! -
(esce)


Clicca qui per il testo del recitativo che segue ("Nicht wahr, Tamino, ich kann auch schweigen").

PAPAGENO
(ißt hastig)
Nicht wahr, Tamino, ich kann auch schweigen, wenn’s sein muß. - Ja, bei so einem Unternehmen, bin ich Mann. -
(Dreimaliger Posaunenton. - Tamino winkt Papageno, daß er gehen soll)
Gehe du nur voraus, ich komm schon nach.
(Tamino will ihn mit Gewalt fortführen)
Der Stärkere bleibt da!
(Tamino droht ihm und geht rechts ab; ist aber links gekommen)
Jetzt will mir’s erst recht wohl sein lassen. - Da ich in meinem besten Appetit bin, soll ich gehen. - Das laß’ ich wohl bleiben! - Ich ging’ jetzt nicht fort, und wenn Herr Sarastro seine sechs Löwen an mich spannte.
(Die Löwen kommen heraus, er erschrickt)
O Barmherzigkeit, ihr gütigen Götter! - Tamino, rette mich! die Herren Löwen machen eine Mahlzeit aus mir.

PAPAGENO
(mangia in fretta)
Hai visto, Tamino? Anch’io so tacere quando è necessario. Sì, in un’impresa del genere so essere un uomo.
(Triplice suono di tromboni. - Tamino fa segno a Papageno che deve andare)
Vai avanti tu, io verrò giusto dopo.
(Tamino vuole portarlo via con la forza)
Il più forte rimane qua!
(Tamino lo minaccia e parte da destra, ma era venuto da sinistra)
Voglio prima spassarmela come si deve. Ora che sono nel mio migliore appetito, devo andarmene? - Io lascio perdere tutto! - Adesso non me ne vado, nemmeno se il Signor Sarastro mi trascina con i suoi sei leoni.
(Escono i leoni, egli si spaventa)
Oh misericordia, dèi clementi! - Tamino, salvami! i signori leoni fanno di me un pasto.





Kathleen Battle (1991)


Anna Moffo (1958)


Gundula Janowitz (1963)


Elisabeth Grümmer (1956)


Lucia Popp (1981)


Barbara Bonney (1987)

Dorothea Röschmann (2003)


Andrea Rost (1995)



Johanna Matz interpreta Anna Gottlieb, la prima Pamina,
in una scena dal film "Mozart" (1955) di Karl Hartl