29 dicembre 2020

Il flauto magico (38) - Film, libri e fumetti

Scritto da Christian

Al cinema lo "Zauberflöte" è stato portato integralmente due volte, per mano di due grandi maestri della settima arte: nel 1975 da Ingmar Bergman e nel 2006 da Kenneth Branagh. Curiosamente, entrambe queste pellicole, pur conservando integralmente la musica di Mozart, hanno alterato la lingua del libretto originale, lasciando che gli interpreti cantassero rispettivamente in svedese e in inglese. La scelta può sembrare discutibile, ma l'intento era quello di andare incontro allo spettatore comune nelle sale, proprio come Mozart e Schikaneder avevano fatto a Vienna nel 1791 (cantando in tedesco, la lingua del popolo, anziché in italiano, lingua tipica dell'opera ma che era conosciuta soltanto a corte).



In inglese, per lo stesso motivo (è la lingua originale del resto del film, ovvero il "tedesco" nella finzione cinematografica), sono anche gli spezzoni dell'opera che si sentono nel celebre "Amadeus" di Miloš Forman, pellicola premio Oscar del 1984 e liberamente tratta dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer. E naturalmente brani del "Flauto magico" si possono ascoltare in tutti gli altri film biografici sul genio salisburghese: dal britannico "Whom the Gods Love" (1936) di Basil Dean, all'italiano "Melodie eterne" (1940) di Carmine Gallone, fino all'austriaco "Mozart" (1955) di Karl Hartl. Fra i film di ambientazione contemporanea, invece, segnalo "Magic Flute Diaries" (2008) di Kevin Sullivan, tutto incentrato sull'allestimento di uno "Zauberflöte" a Salisburgo.



Un capitolo a parte riguarda il cinema d'animazione, linguaggio che con miti, fiabe e fantasy si è sempre sposato volentieri. Cito, e propongo qui sotto, il "Papageno" (1935) di Lotte Reininger, pioniera tedesca dell'animazione con silhouette; il ben noto e suggestivo "Flauto magico" (1978) di Gianini e Luzzati; lo special televisivo americano "The magic flute" (1994) per la ABC, abbastanza mediocre; e infine lo "Zauberflöte" della serie OperaVox (1995), prodotto dalla BBC con i bei disegni del russo Igor Oleinikov.



"Papageno" (1935) di Lotte Reininger


"Il flauto magico" (1978) di Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati (estratto)


"The magic flute" (1994), produzione Ruby-Spears per la ABC


"The magic flute" (1995), produzione BBC per la serie OperaVox



In letteratura, nel 1920 il politologo e filosofo inglese G. Lowes Dickinson scrisse "The Magic Flute: A Fantasia", reinterpretando la storia in chiave di parabola sulla civiltà dopo la prima guerra mondiale. Nel 1962, John Updike firmò un libro per bambini con illustrazioni di Warren Chappell. Nel 1982 è la volta di "Magic Flutes", romanzo per ragazzi di Eva Ibbotson ambientato a Vienna durante la prima rappresentazione del "Flauto magico". Nel 1985 esce il romanzo di fantascienza "Night's Daughter" di Marion Zimmer Bradley, che colloca la vicenda in un mondo atlantideo popolato da creature metà uomini e metà animali. Altre interpretazioni della storia appaiono nei romanzi "Temples of Delight" (1990) di Barbara Trapido e "Sunlight and Shadow" (2004) di Cameron Dokey.



Infine, concludiamo con i fumetti, menzionando alcune storie che si ispirano esplicitamente all'opera di Mozart, raccontandola, interpretandola o parodiandola a modo loro. Nel 1986, sul numero 1582 di "Topolino", appare la storia "Paperino e il flauto magico", scritta da Alessandro Bencivenni e disegnata da Massimo De Vita, con gli abitanti di Paperopoli nei panni dei personaggi di Schikaneder (Paperino è Tamino, Amelia è la Regina della Notte, zio Paperone è Sarastro, e così via). La storia è stata ristampata più volte nelle varie collane dedicate alle "grandi parodie" disneyane. Certo, sarebbe stato meglio un mix di paperi e topi (con Topolino Tamino e Paperino Papageno), che avrebbe funzionato di più come caratterizzazione, ma lo sceneggiatore non ci ha pensato, e non si può avere tutto.

Nel 1990, il disegnatore americano P. Craig Russell firma per la collana "Library of Operatic Adaptation" un adattamento del "Flauto magico", pubblicato inizialmente in tre albi e raccolto poi in un unico volume.

Nel 2008, infine, è il turno del giapponese Yoshitaka Amano, che illustra con il suo tratto suggestivo il volume "Mateki: the Magic Flute", inserendo nel canovaccio dell'opera elementi della cultura nipponica.