Sistemati Tamino e Pamina (che torneranno in scena soltanto per unirsi al coro finale dei sacerdoti), e ora anche Papageno e Papagena, chi rimane? Rimangono i "cattivi", ovvero la Regina della Notte e le sue Tre Dame, alle quali – un po' a sorpresa (ma non troppo: in fondo era inevitabile) – si è unito Monostatos, che in seguito alle continue punizioni ricevute da Sarastro ha deciso di tradire il suo padrone e di aiutare Astrifiammante a penetrare nel tempio. In cambio, la Regina gli ha promesso la mano di Pamina (dopo che all'inizio dell'opera l'aveva promessa a Tamino!).

Il quintetto "Nur stille! stille!" è l'unico dedicato esclusivamente ai cinque antagonisti dell'opera: in precedenza la Regina, oltre alle sue due meravigliose arie, aveva scambiato delle frasi soltanto con Tamino e Pamina, nemmeno mai con le Tre Dame, che qui (insieme a Monostatos) le si inginocchiano attorno, intonando una specie di preghiera a lei rivolta ("A te, grande Regina della Notte, la nostra vendetta sia portata in offerta!").

Ma all'improvviso (e in maniera forse anticlimatica) "tuoni, lampi, tempesta" prorompono nei sotterranei del tempio dove i cinque si trovavano, spazzandoli via e facendo sprofondare definitivamente il male, ricacciandolo nelle tenebre ("Annientata, annullata è la nostra forza, noi tutti precipitiamo nella notte eterna!", è il loro commento). È la forza della luce, impersonificata dai sacerdoti e da Sarastro, che, tramutata la scena con un grande sole che illumina e scalda tutti, possono infine intonare il loro canto di giubilo.

La scena che conclude l'opera è infatti riservata a Sarastro. "Die Strahlen der Sonne vertreiben die Nacht" ("I raggi del sole dissipano la notte, annullano il potere carpito con frode da ipocriti") è il suo monito arioso, rivolto forse più agli spettatori che agli altri personaggi sul palcoscenico (non si riferisce tanto ai malvagi appena sconfitti, ma a tutti coloro che, nel mondo reale, si oppongono al progresso personale, sociale e culturale). Al suo recitativo accompagnato segue il coro dei sacerdoti (ma Mozart vi inserisce anche voci femminili, che a questo punto sono evidentemente accettate all'interno di quello che era un rigido mondo maschile) che inneggiano a Iside e Osiride. E al canto finale partecipano, a seconda degli allestimenti, anche Tamino, Pamina ed eventualmente Papageno, Papagena e i Tre Fanciulli, che tornano in scena tutti insieme per salutare gli spettatori prima della calata del sipario. La morale finale che celebra il trionfo della luce è esplicita:

Es siegte die Stärke
Und krönet zum Lohn
Die Schönheit und Weisheit
Mit ewiger Kron’!
La fermezza ha vinto,
E incorona quale premio
La bellezza e la saggezza
Con lode eterna!



Alcuni registi approfittano anche per mostrare qui un (nuovo) incontro o confronto fra Sarastro e la Regina della Notte, in certi casi suggerendo addirittura una riconciliazione degli opposti, anche se di questo non vì è traccia nel libretto di Schikaneder.
Il grande coro finale, che in apparenza loda Iside e Osiride per aver penetrato i recessi della tenebra con la loro luce sfolgorante, è un inno di lode alla virtù ed alla saggezza di qualunque credenza religiosa o filosofica.
(Charles Osborne)
Meravigliosa favola; e tale è, in sostanza, il «Flauto magico». Quella che nel libretto era sbozzatura grossolana dei più elementari caratteri e dei più elementari moti dell'anima, diventa nell'opera in musica la preziosa definizione di sentimenti e di atti che sono alla radice di ogni uomo: e la favola diventa apologo. In essa tutti ci troviamo, felici di assistere al facile trionfo del bene sul male, della luce della verità sull'oscurantismo, al raggiungimento della felicità. Se nelle «Nozze di Figaro» il chiudersi della vicenda ha un amaro sapore, se nel «Don Giovanni» la tragica scomparsa del protagonista malvagio lascia i personaggi in un'ombra nella quale invano cercheranno gioia, se in «Così fan tutte» il chiarirsi della burla svela la infedeltà di Fiordiligi e Dorabella, qui nel «Flauto Magico» la conclusione è davvero nella felicità. Favola anche per questo, ché solo la fantasia può darci quello che la realtà materiale ci nega.
(Mario Labroca)

Clicca qui per il testo di "Nur stille! stille! stille! stille!".

(Der Mohr, die Königin mit allen ihren Damen kommen von beiden Versenkungen; sie tragen schwarze Fackeln in der Hand.)

MONOSTATOS, DIE KÖNIGIN UND DIE DAMEN
Nur stille! stille! stille! stille!
Bald dringen wir im Tempel ein!

MONOSTATOS
Doch, Fürstin! halte Wort! erfülle!
Dein Kind muß meine Gattin sein! -

KÖNIGIN
Ich halte Wort! es ist mein Wille,
Mein Kind soll deine Gattin sein!

DIE DREI DAMEN
Ihr Kind soll deine Gattin sein!

(Man hört dumpfen Donner und Wassergeräusch)

MONOSTATOS
Doch still, ich höre schrecklich Rauschen,
Wie Donnerton und Wasserfall. -

KÖNIGIN UND DIE DREI DAMEN
Ja, fürchterlich ist dieses Rauschen,
Wie fernen Donners Widerhall! -

MONOSTATOS
Nun sind sie in des Tempels Hallen.

ALLE
Dort wollen wir sie überfallen,
Die Frömmler tilgen von der Erd’
Mit Feuersglut und mächt’gem Schwert!

DIE DREI DAMEN UND MONOSTATOS
(kniend)
Dir, große Königin der Nacht,
Sei unsrer Rache Opfer gebracht!

(Donner, Blitz, Sturm)

MONOSTATOS, KÖNIGIN UND DIE DREI DAMEN
Zerschmettert, zernichtet ist unsere Macht,
Wir alle gestürzet in ewige Nacht! -

(Sie versinken. Sogleich verwandelt sich das ganze Theater in eine Sonne.)
(Il moro, la Regina con tutte le sue dame giungono da entrambe le botole; portano in mano fiaccole nere.)

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAME
Ma zitti, zitti, zitti, zitti!
Tra poco penetriamo nel Tempio.

MONOSTATO
Però, Regina! mantieni la parola! Sii leale!
Tua figlia deve essere mia sposa! -

REGINA
Io mantengo la parola! è mia volontà:
Mia figlia sarà tua sposa!

LE TRE DAME
Sua figlia sarà tua sposa!

(S’ode un tuono cupo e rumore d’acqua)

MONOSTATO
Ma silenzio, io sento un rumore tremendo,
Come di tuoni e cascate. -

REGINA E LE TRE DAME
Sì, questo rumore è spaventoso
Come eco di tuono lontano! -

MONOSTATO
Ora si trovano nelle sale del Tempio.

TUTTI
Là li vogliamo sorprendere,
Cancellare i bigotti dalla Terra
Con fiamme infuocate e spada potente!

LE TRE DAME E MONOSTATO
(in ginocchio)
A te, grande Regina della Notte,
La nostra vendetta sia portata in offerta!

(Tuoni, lampi, tempesta)

MONOSTATO, LA REGINA E LE TRE DAME
Annientata, annullata è la nostra forza,
Noi tutti precipitiamo nella notte eterna! -

(Sprofondano. Tosto l’intera scena si trasforma in un sole.)

Clicca qui per il testo di "Die Strahlen der Sonne".

(Sarastro steht erhöht; Tamino, Pamina, beide in priesterlicher Kleidung. Neben ihnen die ägyptischen Priester auf beiden Seiten. Die drei Knaben halten Blumen.)

SARASTRO
Die Strahlen der Sonne vertreiben die Nacht,
Zernichten der Heuchler erschlichene Macht.

CHOR VON PRIESTERN
Heil sei euch Geweihten!
Ihr dränget durch Nacht!
Dank sei dir, Osiris!
Dank dir Isis gebracht!

Es siegte die Stärke
Und krönet zum Lohn
Die Schönheit und Weisheit
Mit ewiger Kron’!
(Sarastro sta in alto; Tamino, Pamina, entrambi in abito sacerdotale. Accanto a loro i sacerdoti egizi da entrambi i lati. I tre fanciulli reggono fiori.)


SARASTRO
I raggi del sole dissipano la notte,
Annullano il potere carpito con frode da ipocriti.

CORO DI SACERDOTI
Sia salve a voi consacrati!
Voi penetraste attraverso la notte!
Sia grazie a te, Osiride!
Si rechi grazie a te, Iside!

La fermezza ha vinto,
E incorona quale premio
La bellezza e la saggezza
Con lode eterna!





Adrian Thompson (Monostatos), Diana Damrau (Regina della Notte), Franz-Josef Selig (Sarastro),
Gillian Webster (Prima Dama), Christine Rice (Seconda Dama), Yvonne Howard (Terza Dama)
dir: Colin Davis (2003)


Heinz Zednik (Monostatos), Luciana Serra (Regina della Notte), Kurt Moll (Sarastro),
Juliana Gondek (Prima Dama), Mimi Lerner (Seconda Dama), Judith Christin (Terza Dama)
dir: James Levine (1991)


Gerhard Unger, Lucia Popp, Gottlob Frick
dir: Otto Klemperer (1964)


Steven Cole, Natalie Dessay, Reinhard Hagen
dir: William Christie (1996)


Uwe Peper, Cyndia Sieden, Harry Peeters
dir: John Eliot Gardiner (1995)

Burkhard Ulrich, Diana Damrau, René Pape
dir: Riccardo Muti (2006)


Con questo post, termina la trattazione della parte musicale dell'opera. Nelle prossime settimane, come già anticipato, lascerò la parola a Marisa per un'analisi dei miti alla base del "Flauto magico".