13 agosto 2020

Il flauto magico (3) - "Zu Hilfe! Zu Hilfe!"

Scritto da Christian



L'opera si apre in uno scenario roccioso, con il principe Tamino inseguito da un mostruoso serpente gigante (o un drago, in alcuni allestimenti). La lotta con il drago è un tema chiave di molti miti e favole, ed è significativo che la situazione ci venga proposta subito all'inizio della storia, anziché alla fine: è un segno che stiamo per partire per un viaggio ricco di misteri e di pericoli. Ma il principe non è ancora degno di vincere il drago: anzi, quello che in teoria deve essere l'eroico protagonista dell'opera non ci fa proprio una bella figura, visto che chiede aiuto disperatamente ("Zu Hilfe! Zu Hilfe!") per poi svenire di fronte al pericolo. Come detto, è appena all'inizio del suo percorso iniziatico, e non ha ancora intrapreso le prove che lo porteranno in comunione con la natura (in seguito, infatti, lo vedremo capace di trionfare sugli elementi e, grazie al Flauto Magico, di entrare in sintonia con gli animali, ammansendoli: probabilmente avrebbe fatto lo stesso con il serpente). Per ora, però, a salvarlo da un nemico che simboleggia la parte minacciosa e sconosciuta di sé (e che forse è imparentato con le tre fiere che si pongono di fronte a Dante all'inizio della "Divina Commedia", un altro viaggio iniziatico!), è necessario un intervento esterno.

Questo si manifesta sotto forma delle Tre Dame, misteriose donne velate, "ognuna armata di un giavellotto d'argento", che senza alcuna fatica uccidono il serpente. Alla faccia di chi accusa "Il flauto magico" di essere un'opera misogina! (Vedremo anche in futuro come Pamina, per fare un esempio, abbia molta più forza di volontà di personaggi maschili come Papageno). Dopo essersi fermate per un po' a rimirare la bellezza del giovane principe che hanno salvato, le tre donne partono per avvertire dell'accaduto la loro sovrana: come scopriremo più avanti, esse sono infatti le damigelle di Astrifiammante, la Regina della Notte, che regna in quei luoghi (l'argento delle loro armi poteva essere un indizio). A esse, personaggi secondari, Mozart dedica gran parte di questa introduzione, di fatto un terzetto nel quale battibeccano fra loro perché ciascuna delle tre vorrebbe che le altre due andassero dalla Regina per poter rimanere da sola con il bel giovane. Il contrasto fra di esse è sottolineato anche dai diversi registri vocali (benché tutte le tre cantanti fossero indicate sulla locandina della prima rappresentazione come soprano, com'era consuetudine all'epoca di Mozart, in realtà una delle tre canta nel registro più basso del mezzosoprano o addirittura del contralto). È quasi un peccato che questi aspetti della loro caratterizzazione (il conflitto interno e l'infatuamento per Tamino) non abbiano poi un grande seguito nel resto della vicenda.

La maggior parte dell'Introduzione è [...] un trio per le Damigelle ed il tono è di commedia lirica mentre esse litigano per il bel giovane. L'ouverture e questo primo numero devono aver sorpreso i primi spettatori di Schikaneder, perché qui la musica era di una complessità molto maggiore di quella che erano abituati a sentirsi offrire in uno «Zauberposse».
(Charles Osborne)
[Le tre damigelle], personaggio uno e trino, è fra le trovate più geniali dell'opera; trovata drammatica e trovata musicale per la facoltà che è nelle damigelle di farsi indipendenti (come nel primo terzetto) e di dar luogo a le più felici soluzioni timbriche ed armoniche allorché i loro caratteri si fondono nella unicità del personaggio. Care damigelle che la vista di Tamino fa di un subito sospirare d'amore, che sanno punire Papageno per le bugie che esso racconta, che forniscono le armi sonore della difesa e profetizzano il magico arrivo dei genietti che guideranno Tamino e Papageno contro il nemico. Dolci e care damigelle che d'un tratto, nel secondo quintetto, scoprite le inutilità dei vostri sforzi per ricondurre Tamino nel vostro regno e partite vergognose e dolenti, e che infine tentate appiccare il fuoco al tempio della verità, ma è già chiaro che il vostro tentativo non riuscirà perché vi mancano le armi della inesorabile cattiveria.
(Mario Labroca)


E Tamino? Dopo che le Tre Dame si sono allontanate, riacquista i sensi, meravigliandosi di essere ancora vivo e chiedendosi chi lo abbia salvato. Di lui non sappiamo – e non sapremo – nulla, se non il fatto che si tratta, appunto, di un "principe". La didascalia introduttiva si premura di dirci che indossa uno "splendido abito giapponese da caccia" (o "giavanese": la strana grafia del libretto originale, "javonischen", può infatti essere interpretata sia come "japonischen" che come "javanischen"). In effetto il nome Tamino suona quasi nipponico (anche se nel paese del Sol Levante sarebbe probabilmente un nome femminile). Tanto basta comunque per farci immaginare che provenga da un paese distante, da cui si è allontanato per curiosità e in cerca di avventure. È un personaggio fiabesco. I suoi pensieri vengono interrotti dal suono di un flauto silvano: qualcuno sta avvicinandosi, e per prudenza Tamino si nasconde dietro un arbusto.

Segnalo qui che, come già detto nel primo post, i dialoghi fra un numero cantato e l'altro sono recitati (parlati) senza alcun accompagnamento musicale, com'era consuetudine del genere Singspiel. Per questo motivo, in alcune rappresentazioni – soprattutto se il pubblico non conosce la lingua tedesca – l'opera è talvolta accorciata eliminando tali dialoghi e lasciando soltanto la musica di Mozart. Personalmente non trovo appropriato questo modo di fare, sia come forma di rispetto verso il lavoro originale (anche l'equilibrio fra musica e parola è importante per il "respiro" della vicenda) sia perché in alcuni casi la trama è portata avanti proprio dalle parti parlate: e anche se gli spettatori non le comprendono (e non hanno sottotitoli a disposizione), possono comunque intuirne il contenuto dal tono degli attori e dal linguaggio del corpo.

Clicca qui per il testo del brano ("Zu Hilfe! Zu Hilfe!").

(Das Theater ist eine felsige Gegend, hie und da mit Bäumen überwachsen; auf beiden Seiten sind gangbare Berge, nebst einem runden Tempel.
Tamino kommt in einem prächtigen javonischen Jagdkleide rechts von einem Felsen herunter, mit einem Bogen, aber ohne Pfeil; eine Schlange verfolgt ihn.
)

TAMINO
Zu Hilfe! zu Hilfe! sonst bin ich verloren,
Der listigen Schlange zum Opfer erkoren -
Barmherzige Götter! Schon nahet sie sich,
Ach rettet mich,schützet mich!

(Er fällt in Ohnmacht; sogleich öffnet sich die Pforte des Tempels; drei verschleierte Damen kommen heraus, jede mit einem silbernen Wurfspieß)

DIE DREI DAMEN
Stirb Ungeheur,durch unsre Macht!
Triumph! Triumph! Sie ist vollbracht
Die Heldentat. Er ist befreit
Durch unsres Armes Tapferkeit.

ERSTE DAME (ihn betrachtend)
Ein holder Jüngling sanft und schön!

ZWEITE DAME
So schön, als ich noch nie gesehn.

DRITTE DAME
Ja ja gewiß! zum Malen schön.

ALLE DREI
Würd’ ich mein Herz der Liebe weihn,
So müßt’ es dieser Jüngling sein.
Laßt uns zu unsrer Fürstin eilen
Ihr diese Nachricht zu erteilen.
Vielleicht daß dieser schöne Mann
Die vor’ge Ruh’ ihr geben kann.

ERSTE DAME
So geht und sagt es ihr,
Ich bleib’ indessen hier.

ZWEITE DAME
Nein nein, geht ihr nur hin,
Ich wache hier für ihn!

DRITTE DAME
Nein nein, das kann nicht sein,
ich schütze ihn allein.

ALLE DREI (jede für sich)
Ich sollte fort! Ei ei! wie fein!
Sie wären gern bei ihm allein,
Nein nein, das kann nicht sein.
Was wollte ich darum nicht geben,
Könnt’ ich mit diesem Jüngling leben!
Hätt’ ich ihn doch so ganz allein!
Doch keine geht, es kann nicht sein.
Am besten ist es nun, ich geh’.
Du Jüngling, schön und liebevoll,
Du trauter Jüngling lebe wohl,
Bis ich dich wieder seh’.

(Sie gehen alle drei zur Pforte des Tempels ab, die sich selbst öffnet und schließt.)
(La scena rappresenta un paesaggio roccioso, qua e là ricoperto di alberi; ai lati vi sono balze praticabili, presso un tempio rotondo.
Tamino scende da una roccia in uno splendido abito da caccia giavanese, con un arco ma senza freccia; un serpente lo insegue.
)


TAMINO
Aiuto! aiuto! o io sarò perduto,
Vittima destinata dell’astuto serpente -
Dèi misericordiosi! Già si avvicina!
Ah, salvatemi, proteggetemi!

(Cade svenuto; s’apre improvvisamente il portale del tempio; escono tre dame velate, ognuna con una lancia d’argento)


LE TRE DAME
Muori, mostro, per nostro potere!
Trionfo! Trionfo! È compiuta
L’impresa eroica! Egli è libero
Grazie al valore del nostro braccio.

PRIMA DAMA (osservandolo)
Un giovane incantevole, soave e bello.

SECONDA DAMA
Così bello, come non ne ho mai visto uno.

TERZA DAMA
Sì, sì, veramente! bello da farne un quadro.

A TRE
Se consacrassi il mio cuore all’amore,
Allora dovrebbe essere di questo giovane.
Corriamo dalla nostra Sovrana,
Per comunicarle tale notizia.
Forse questo bel giovane
Può darle la serenità perduta.

PRIMA DAMA
Dunque andate a parlarle,
Mentre io rimango qui.

SECONDA DAMA
No, no, andateci voi,
Io veglio qui su lui!

TERZA DAMA
No, no, ciò non può essere.
Lo proteggo io sola!

A TRE (ognuna fra sé)
Io dovrei andarmene? Oh, oh! ma certo!
Starebbero volentieri da sole con lui,
No, no! Ciò non può essere.
Che cosa non darei
Per poter vivere con questo giovane!
Ah, lo avessi, così, tutto per me!
Ma nessuna se ne va, così non va bene.
È meglio allora che ci vada io.
A te, giovane, bello e amabile,
A te caro giovane, addio,
Fino a quando ti rivedrò.

(Partono tutte e tre verso il portale del tempio, che da solo si apre e si richiude)


Clicca qui per il testo del recitativo che segue ("Wo bin ich?").

TAMINO
(erwacht, sieht furchtsam umher)
Wo bin ich? Ist’s Phantasie, daß ich noch lebe? oder hat eine höhere Macht mich gerettet?
(steht auf, sieht umher)

(Man hört von fern ein Waldflötchen, worunter das Orchester piano accompagniert. Tamino spricht unter dem Ritornell)

Was hör’ich? - Wo bin ich?
Welch unbekannter Ort!
(versteckt sich hinter einem Baum)

TAMINO
(si sveglia, guarda attorno intimorito)
Dove sono? È un sogno ch’io viva ancora? o una forza superiore mi ha salvato?
(si alza, guarda intorno)

(S’ode di lontano un piccolo flauto silvano, accompagnato leggermente dall’orchestra. Tamino parla sul ritornello)

Cosa sento? Dove sono?
Che luogo ignoto è questo?
(si nasconde dietro un albero)




Paul Groves (Tamino), Adina Nitescu (Prima Dama),
Petra Lang (Seconda Dama), Lioba Braun (Terza Dama)
dir: Riccardo Muti (1995)


Francisco Araiza (Tamino), Juliana Gondek (Prima Dama),
Mimi Lerner (Seconda Dama), Judith Christin (Terza Dama)
dir: James Levine (1991)


Paul Groves (Tamino), Inga Kalna (Prima Dama),
Karine Deshayes (Seconda Dama), Ekaterina Gubanova (Terza Dama)
dir: Riccardo Muti (2006)


Fritz Wunderlich, Corry van Beckum,
Cora Canne-Meijer, Anny Delorie
dir: Bernard Haitink (1958)

Hans-Peter Blochwitz, Pamela Coburn,
Delores Ziegler, Marjana Lipovsek
dir: Nikolaus Harnoncourt (1987)