31 agosto 2020

Il flauto magico (7) - "Hm! Hm! Hm! Hm!"

Scritto da Christian



Uscita di scena la Regina della Notte, anche Tamino esce dal suo mondo solenne e incantato per tornare di colpo nella realtà più comica e prosaica, come suggerisce l'inizio del brano che segue, costituito dai versi quasi onomatopeici ("Hm! Hm! Hm! Hm!") emessi da Papageno. Il quale, lo ricordiamo, era stato lasciato dalle Tre Dame con un lucchetto d'oro alla bocca: gli "Hm!", doppiati dai fagotti, sono infatti i mugolii che il povero uccellatore è costretto ad emettere quando cerca di parlare con le labbra serrate. Questo elemento è però solo uno dei tanti ingredienti di un quintetto lungo e musicalmente bellissimo, che fonde in sé diversi stili (da quello comico e popolare legato a Papageno, appunto, ad altri più lirici e magicamente suggestivi) e soprattutto che ha fra le sue caratteristiche quella di portare avanti la storia, introducendo muovi elementi come lo stesso flauto magico che da il titolo all'opera: svolge cioè il compito che in altre opere del periodo era lasciato di solito ai recitativi (mentre i numeri cantati si limitavano a esporre i pensieri interiori e i sentimenti dei personaggi). Drammaturgicamente segna anche la conclusione di tutta la parte introduttiva dell'opera, quella ambientata al di fuori del regno di Sarastro. Protagonisti ne sono Tamino, Papageno e le Tre Dame: è da notare come anche nel secondo atto avremo un quintetto in un certo senso simmetrico a questo, con gli stessi personaggi sulla scena ("Wie? Wie? Wie?").

I tentativi di Papageno di comunicare si alternano con l'ennesima ammissione di impotenza di Tamino, che lamenta di non poter far niente per lui ("Io non posso far altro che compiangerti, perché sono troppo debole per aiutarti!"). Per fortuna fanno ritorno le Tre Dame, che gli tolgono il lucchetto, spiegandogli che la Regina gli ha concesso la grazia, a patto che prometta di non mentire più. Segue un breve momento in cui tutti e cinque recitano, come auspicio e a beneficio del pubblico, la lezione morale. Nel film di Ingmar Bergman, momenti come questo vengono (ironicamente) sottolineati facendo reggere agli attori dei cartelli con le frasi in questione da esporre agli spettatori.

Bekämen doch die Lügner alle
Ein solches Schloß vor ihren Mund:
Statt Haß, Verleumdung, schwarzer Galle
Bestünde Lieb’ und Bruderbund!
Se a tutti i bugiardi si mettesse
Un tale lucchetto sulla bocca:
Invece di odio, calunnia e rabbia nera,
Ci sarebbe amore e fratellanza!
Che simili inni alla verità e alla fratellanza provengano dalle Tre Dame, che nel secondo atto passeranno invece al "lato oscuro" nel ruolo di subdole ingannatrici, può lasciare perplessi. Ma ancor più il fatto che siano proprio loro a consegnare a Tamino, per conto della Regina e per aiutarlo nella sua missione, il "flauto magico" che dà il titolo all'opera. Questo è molto più che un semplice "oggetto magico", è un meraviglioso strumento musicale di cui per ora non sappiamo ancora nulla, se non quello che ci viene qui detto: "Il flauto magico ti proteggerà, ti sosterrà nelle maggiori sventure. Con questo puoi ritenerti onnipotente, puoi mutare le passioni umane. Il triste diverrà lieto, l’amore conquisterà lo scapolo". Lo vedremo presto all'opera, più di una volta, e nel secondo atto verremo anche a conoscenza della sua origine.

Non appeno finito di tessere le lodi del flauto, Papageno decide che per lui è giunta l'ora di prendere congedo. Ma le Tre Dame gli comunicano che la Regina gli ordina di accompagnare Tamino nella sua missione. L'uccellatore, mosso dal senso pratico e dall'istinto di conservazione, rifiuta senza mezzi termini ("Sarastro mi farà spennare, arrostire", spiega, insistendo curiosamente nel paragonarsi a un uccello quando poco prima questo stesso paragone, avanzato da Tamino, l'aveva fatto infuriare). E a convincerlo non basta nemmeno la rassicurazione che "il principe ti proteggerà". Anzi: da uomo del popolo, Papageno non ha alcuna stima né fiducia nei potenti ("Che se ne vada al diavolo, il principe. La mia vita mi è cara. E alla fine, mi gioco la testa, egli se la svignerà come un ladro").

Per cambiare idea, Papageno ha bisogno di un proprio equivalente del flauto magico. Le Dame consegnano allora anche a lui uno strumento fatato, un glockenspiel, strumento a lamine metalliche o a campanelli, che in alcune versioni è equiparato a un carillon. Quello di Papageno è d'argento, anche per distinguerlo dal flauto di Tamino che invece è d'oro, e a sua volta è dotato di poteri magici, come vedremo in seguito. Soddisfatto del dono ricevuto, che dovrebbe garantirgli un'adeguata protezione, l'uccellatore cambia opinione e accetta di accompagnare il principe nel suo viaggio pericoloso.

È il momento di salutarsi. Ma come trovare la strada per il castello di Sarastro? L'ultimo "dono" delle Tre Dame (e dunque della Regina della Notte) ai nostri eroi è, ancora una volta, un elemento positivo. Si tratta dei Tre Fanciulli, o Genietti (Drei Knaben in originale), saggi spiriti che li guideranno nel loro viaggio, anche nel ruolo di consiglieri. Se l'origine del flauto magico ci sarà chiarita in seguito, da dove provenga il glockenspiel e chi siano veramente i Fanciulli sono questioni che rimarranno avvolte nel mistero della favola e del mito. La loro introduzione, in ogni caso, rappresenta uno dei momenti musicalmente più suggestivi dell'opera. Il tempo sembra per un attimo fermarsi, e quando le Dame ricominciano a cantare ("Tre fanciulli, giovani, belli, leggiadri e saggi, vi sorvoleranno nel vostro cammino") il tono si fa elevato: "In questo incantato annuncio in 'sottovoce' sul pizzicato degli archi e l'impasto timbrico di clarinetti, fagotti e corni che la musica di Mozart giunge a toccare il sublime androgino", scrive Francesco Attardi. Il contrasto con il modo comico con cui era iniziato il quintetto raggiunge qui il suo massimo livello. Possiamo percepire una particolare qualità mistica e soprannaturale che ritroveremo ogni volta che appariranno i Tre Genietti.

© James Glossop | Scottish Opera

Il quintetto si conclude infine con la partenza di Tamino e Papageno, che salutano ripetutamente e dolcemente le Tre Dame: "So lebt wohl! Wir wollen gehn; Lebt wohl, lebt wohl, auf Wiedersehn!" (la partitura e l'intreccio delle voci può evocare forse un altro celebre "addio" mozartiano, il quintetto "Di scrivermi ogni giorno" dal "Così fan tutte"). Stiamo abbandonando il dominio lunare della Regina della Notte: il resto dell'opera si svolgerà in quello solare di Sarastro.


Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano ("Ist's denn auch Wirklichkeit, was ich sah?").

TAMINO
Ist's denn auch Wirklichkeit, was ich sah?
Oder betäubten mich meine Sinnen?
O ihr guten Götter, täuscht mich nicht! oder ich unterliege eurer Prüfung.

TAMINO
È realtà quel ch'io vidi?
O m'ingannarono i miei sensi?
Oh buoni dèi, non illudetemi! o io soccombo alla vostra prova.

Clicca qui per il testo del brano ("Hm! Hm! Hm! Hm!").

PAPAGENO
(mit dem Schloß vor dem Maul, winkt traurig darauf)
Hm! hm! hm!

TAMINO
Der Arme kann von Strafe sagen,
Denn seine Sprache ist dahin!

PAPAGENO
Hm! hm! hm!

TAMINO
Ich kann nichts tun, als dich beklagen
Weil ich zu schwach zu helfen bin!

PAPAGENO
Hm! hm! hm!

ERSTE DAME
(zu Papageno)
Die Königin begnadigt dich,
Entläßt die Strafe dir durch mich. -
(nimmt ihm das Schloß vom Maul weg)

PAPAGENO
Nun plaudert Papageno wieder!

ZWEITE DAME
Ja plaudre - lüge nur nicht wieder!

PAPAGENO
Ich lüge nimmermehr, nein, nein!

DIE DREI DAMEN
Dies Schloß soll deine Warnung sein!

PAPAGENO
Dies Schloß meine Warnung sein!

ALLE
Bekämen doch die Lügner alle
Ein solches Schloß vor ihren Mund:
Statt Haß, Verleumdung, schwarzer Galle
Bestünde Lieb’ und Bruderbund!

ERSTE DAME
(zu Tamino)
O Prinz, nimm dies Geschenk von mir,
Dies sendet unsre Fürstin dir.
(gibt ihm eine goldene Flöte)
Die Zauberflöte wird dich schützen,
Im größten Unglück unterstützen.

DIE DREI DAMEN
Hiemit kannst du allmächtig handeln,
Der Menschen Leidenschaft verwandeln,
Der Traurige wird freudig sein,
Den Hagestolz nimmt Liebe ein.

ALLE
O so eine Flöte ist mehr
Als Gold und Kronen wert,
Denn durch sie wird Menschenglück
Und Zufriedenheit vermehrt.

PAPAGENO
Nun, ihr schönen Frauenzimmer -
Darf ich? - so empfehl ich mich?

DIE DREI DAMEN
Dich empfehlen kannst du immer,
Doch bestimmt die Fürstin dich,
Mit dem Prinzen ohn’ Verweilen
Nach Sarastros Burg zu eilen.

PAPAGENO
Nein, dafür bedank’ ich mich.
Von euch selbsten hörte ich,
Daß er wie ein Tigertier.
Sicher ließ’ ohn’ alle Gnaden
Mich Sarastro rupfen, braten,
Setzte mich den Hunden für.

DIE DREI DAMEN
Dich schützt der Prinz, trau ihm allein,
Dafür sollst du sein Diener sein.

PAPAGENO
(für sich)
Daß doch der Prinz beim Teufel wäre.
Mein Leben ist mir lieb.
Am Ende schleicht, bei meiner Ehre,
Er von mir wie ein Dieb. -

ERSTE DAME
(gibt ihm ein stahlnes Gelächter)
Hier nimm dies Kleinod, es ist dein!

PAPAGENO
Ei! ei! was mag darinnen sein?

DIE DREI DAMEN
Darinnen hörst du Glöckchen tönen!

PAPAGENO
Werd’ ich sie auch wohl spielen können?

DIE DREI DAMEN
O ganz gewiß! ja ja gewiß!

ALLE
Silberglöckchen, Zauberflöten
Sind zu eurem/unserm Schutz vonnöten!
Lebet wohl! wir wollen gehn!
Lebet wohl - auf Wiedersehn!
(alle wollen gehen)

TAMINO
Doch schöne Damen saget an…

TAMINO UND PAPAGENO
Wo man die Burg wohl finden kann?

DIE DREI DAMEN
Drei Knäbchen, jung, schön, hold und weise
Umschweben euch auf eurer Reise.
Sie werden eure Führer sein,
Folgt ihrem Rate ganz allein.

TAMINO UND PAPAGENO
Drei Knäbchen, jung, schön, hold und weise
Umschweben euch auf unsrer Reise?

ALLE
So lebt wohl! wir wollen gehn;
Lebt wohl, lebt wohl, auf Wiedersehn!
(alle ab)

PAPAGENO
(indica triste il lucchetto sul muso)
Hm! hm! hm!


TAMINO
Il poveretto può ben parlare di punizione,
Visto che gli è svanita la parola!

PAPAGENO
Hm! hm! hm!

TAMINO
Io non posso far altro che compiangerti,
Perché sono troppo debole per aiutarti!

PAPAGENO
Hm! hm! hm!

PRIMA DAMA
(a Papageno)
La Regina ti concede la grazia,
Tramite me ti condona la colpa.
(gli toglie il lucchetto dal muso)

PAPAGENO
Ora Papageno può nuovamente chiacchierare!

SECONDA DAMA
Sì, chiacchiera pure! Solo non mentire!

PAPAGENO
Non mentirò mai più, no, no!

LE TRE DAME
Questo lucchetto ti sia d’ammonimento!

PAPAGENO
Questo lucchetto mi sia d’ammonimento!

TUTTI
Se a tutti i bugiardi si mettesse
Un tale lucchetto sulla bocca:
Invece di odio, calunnia e rabbia nera,
Ci sarebbe amore e fratellanza!

PRIMA DAMA
(a Tamino)
Oh Principe, accetta da me questo dono,
Te lo manda la nostra Sovrana.
(gli dà un flauto d’oro)
Il flauto magico ti proteggerà,
Ti sosterrà nelle maggiori sventure.

LE TRE DAME
Con questo puoi ritenerti onnipotente,
Puoi mutare le passioni umane,
Il triste diverrà lieto,
L’amore conquisterà lo scapolo.

TUTTI
Ah, un tale flauto vale
Più di oro e corone,
Perché con lui s’accrescerà
La fortuna dell’uomo e la felicità.

PAPAGENO
Ora, belle figliole -
Mi è concesso dunque di salutarvi?

LE TRE DAME
Sempre ti è concesso di salutare,
Ma la Sovrana ti comanda
Col Principe senza indugio
Di correre al castello di Sarastro.

PAPAGENO
No, grazie tante.
Da voi stesse ho udito
Ch’egli è una tigre.
Certamente senza tanti complimenti
Sarastro mi farà spennare, arrostire,
E mi cucinerà per i suoi cani.

LE TRE DAME
Ti proteggerà il Principe, fìdati solo di lui,
Perciò sarai il suo servitore.

PAPAGENO
(tra sé)
Che se ne vada al diavolo, il Principe.
La mia vita mi è cara.
E alla fine, mi gioco la testa,
Egli se la svignerà da me come un ladro.

PRIMA DAMA
(gli porge uno strumento d’acciaio)
Ecco, prendi questo gioiellino, è tuo!

PAPAGENO
Oh! oh! cosa potrà mai esserci dentro? -

LE TRE DAME
Sentirai dentro i campanelli!

PAPAGENO
Saprò poi suonarli anch’io?

LE TRE DAME
Oh sicuro! sì, sì, certo!

TUTTI
Campanelli d’argento e flauto magico
Sono necessari alla vostra/nostra protezione!
Addio! dobbiamo andare!
Addio - arrivederci!
(tutti fanno per andarsene)

TAMINO
Un momento, belle dame, ditemi…

TAMINO E PAPAGENO
Come si fa a trovare il castello?

LE TRE DAME
Tre fanciulli, giovani, belli, leggiadri e saggi,
Vi sorvoleranno nel vostro cammino.
Saranno le vostre guide,
Seguite esclusivamente i loro consigli.

TAMINO E PAPAGENO
Tre fanciulli, giovani, belli, leggiadri e saggi,
Ci sorvoleranno nel nostro cammino?

TUTTI
Dunque addio! dobbiamo andare;
Addio, addio, arrivederci!
(escono tutti)






Simon Keenlyside (Papageno), Paul Groves (Tamino),
Adina Nitescu (Prima Dama), Petra Lang (Seconda Dama), Lioba Braun (Terza Dama)
dir: Riccardo Muti (1995)


Manfred Hemm (Papageno), Francisco Araiza (Tamino),
Juliana Gondek (Prima Dama), Mimi Lerner (Seconda Dama), Judith Christin (Terza Dama)
dir: James Levine (1991)


Detlef Roth, Piotr Beczala (Tamino),
Cécile Perrin (Prima Dama), Helene Schneiderman (Seconda Dama), Hélène Perraguin (Terza Dama)
dir: Ivan Fischer (2001)


Christian Gerhaher (Papageno), Paul Groves (Tamino),
Inga Kalna (Prima Dama), Karine Deshayes (Seconda Dama), Ekaterina Gubanova (Terza Dama)
dir: Riccardo Muti (2006)


Hermann Prey, Stuart Burrows, Hetty Plümacher, Hanneke Van Bork, Yvonne Minton
dir: Georg Solti (1969)


Thomas Allen, Jerry Hadley, Petra Maria Schnitzer, Gabriele Sima, Julia Bernheimer
dir: Charles Mackerras (1991)


Gerald Finley, Michael Schade, Susan Roberts, Carola Guber, Maria Jonas
dir: John Eliot Gardiner (1995)

Georg Tichy, Herbert Lippert, Julia Faulkner, Waltraud Winsauer, Anna Gonda
dir: Michael Halász (1997)