12 settembre 2020

Il flauto magico (10) - "Zum Ziele führt dich diese Bahn"

Scritto da Christian

Lasciando per un attimo Pamina e Papageno, torniamo a Tamino che, guidato dai Tre Fanciulli (i quali appaiono per la prima volta ufficialmente in scena), arriva fino alle porte del regno di Sarastro. Comincia qui quello che tecnicamente è il finale del primo atto: un finale però assai lungo (dura circa venticinque minuti!) e complesso, diviso essenzialmente in tre sezioni (che tratterò in tre post separati), a loro volta suddivise in parti molto diverse fra loro. Anche la musica spazia attraverso differenti stili e atmosfere, a cominciare da quella alta e solenne che ci accoglie in queste prime battute con le voci bianche e all'unisono delle tre piccole ma sagge guide (nella prima rappresentazione del 1791, le parti erano cantate da due bambini e da una ragazza, Anna, nipote ventiquattrenne del librettista Emanuel Schikaneder e figlia di suo fratello maggiore Urban, che a sua volta interpretava la parte del Primo Sacerdote).

Con le primissime battute del Finale incontriamo l'aspetto solenne, che ha del massonico, dell'opera, perché l'orchestrazione ha adesso assunto un colore del tutto diverso. I tre tromboni, le trombe in sordina, i tamburi smorzati insieme alle voci pure dei tre Fanciulli conferiscono una gravità di tono mai riscontrata nelle opere precedenti di Mozart o nelle scene precedenti di quest'opera. È importante che le voci di soprano e contralto siano di ragazzi e non, come spesso accade fuori Vienna, mature voci femminili.
(Charles Osborne)


Chi sono questi Drei Knaben (letteralmente Tre Fanciulli, ma talvolta tradotti come Tre Genietti)? Non certo tre bambini normali come la loro apparenza lascia intendere: si tratta di guide sagge e misteriose, sorta di angeli o spiriti, degli inviati dunque quasi soprannaturali ("ognuno ha in mano un ramoscello di palma argentato") che appaiono e scompaiono, superano ogni barriera (a volte a bordo di "una macchina volante", a volte semplicemente giungendo "dall'alto") e arrivano al momento giusto per consigliare i nostri eroi (sventeranno anche ben due tentativi di suicidio!). Pur essendo stati assegnati a Tamino e Papageno dalle Tre Dame, e dunque indirettamente dalla Regina della Notte, non sembrano affiliati a questa, né peraltro a Sarastro (anche se nel secondo atto si servirà di loro per recapitare al principe e all'uccellatore i loro strumenti e delle vivande). Ispirati forse ai personaggi della fiaba "Die klugen Knaben" (pubblicata nelle raccolte di Wieland già citate in precedenti post), sono elementi neutrali che appartengono a entrambi i mondi e che mediano fra loro: fra la natura, ovvero gli istinti (aiuteranno Papageno a trovare la propria compagna), e la ragione (incitano Tamino a completare il proprio percorso di iniziazione, resistendo alla follia e alla superstizione).
Altro personaggio uno e trino è quello costituito dai tre genietti, felicissima immissione delle voci bianche infantili nel vasto piano vocale delle voci adulte: i genietti guidano alla giusta meta, consigliano al momento opportuno, sanno sviare il pugnale suicida dalle mani di Pamina, sono sempre pronti ad indicare quale sia la via che porta alla felicità. Il canto angelico dei genietti è proprio quello che ci vuole per una favola, ed essi alla favola apportano una nuova nota di magia. Le voci che scendono dall'alto hanno il potere magico di determinare le azioni, di aprire i nuovi orizzonti nell'animo dei personaggi, di saldare il cerchio preziosissimo della felicità.
(Mario Labroca)

Clicca qui per il testo ("Zum Ziele führt dich diese Bahn").

(Drei Knaben führen den Tamino herein, jeder hat einen silbernen Palmenzweig in der Hand.)

DIE DREI KNABEN
Zum Ziele führt dich diese Bahn,
Doch mußt du Jüngling männlich siegen,
Drum höre unsre Lehre an:
Sei standhaft, duldsam, und verschwiegen! -

TAMINO
Ihr holden Kleinen saget an,
Ob ich Paminen retten kann? -

DIE DREI KNABEN
Dies kund zu tun steht uns nicht an;
Sei standhaft, duldsam, und verschwiegen!
Bedenke dies, kurz, sei ein Mann. -
Dann, Jüngling, wirst du männlich siegen.
(gehen ab)

(Tre fanciulli introducono Tamino, ognuno ha in mano un ramoscello di palma argentato.)

I TRE FANCIULLI
Questa strada ti conduce alla meta,
Ma tu, giovane, devi vincere da uomo.
Perciò ascolta il nostro consiglio:
Sii fermo, paziente e riservato. -

TAMINO
Voi, leggiadri fanciulli, preannunciate,
Se potrò salvare Pamina.

I TRE FANCIULLI
Rivelarti questo non compete a noi;
Sii fermo, paziente, e riservato!
Rifletti su ciò; in breve, sii un uomo. -
E allora, giovane, vincerai da uomo.
(escono)





dir: Iván Fischer (2001)


dir: Riccardo Muti (2006)





Dicevamo della mediazione fra natura e ragione: "Tempio della natura" e "Tempio della ragione" sono anche le diciture che si leggono sulle due delle tre porte (quella di sinistra e quella di destra) che si ergono davanti a Tamino. Lasciato solo dai Tre Fanciulli, il principe proverà a entrare in ciascuna di loro, ma ne è respinto da una voce che grida "Zurück!", "Indietro!". La terza porta, quella centrale, reca la scritta "Tempio della saggezza". A differenza delle altre due, questa si apre e ne fuoriesce un vecchio sacerdote.

Una nota di carattere filologico, prima di continuare. La tradizione identifica talvolta questo personaggio come l'Oratore (Sprecher) del Tempio, ma in realtà si tratta del Primo Sacerdote (Erster Priester). Incontreremo l'Oratore nel secondo atto, e mi soffermerò di più sulla confusione fra questi personaggi quando ci occuperemo del duetto "Bewahret euch vor Weibertücken".

La lunga scena del dialogo fra Tamino e il Primo Sacerdote è una delle più particolari e stupefacenti dell'opera, perché – pur proseguendo sul modello del recitativo accompagnato di Gluck – sembra anticipare quel "teatro musicale totale" che sorgerà nella seconda metà dell'Ottocento, libero dalle costrizioni dei numeri chiusi (arie, duetti, recitativi, ecc.). Tutto qui fluisce in maniera naturale, senza che si percepisca mai la sovrastruttura operistica che costringe interpreti e spettatori a rimanere bloccati nell'espressione dei pensieri o dei sentimenti. Lenta e solenne, la scena è assai importante dal punto di vista narrativo: si suggerisce per la prima volta che le cose potrebbero non essere come ci sono state raccontate finora. Sarastro forse non è "ein Bösewicht, ein Unmensch, ein Tyrann" (un malvagio, un mostro disumano, un tiranno) come la Regina della Notte ha fatto credere a Tamino, sorpreso dal fatto che proprio lui regni nel tempio della saggezza. E anche se ha effettivamente sottratto Pamina alla madre (come il Sacerdote conferma), aveva le sue ragioni, che però per ora non possono essere rivelate.

Il Sacerdote parla lentamente (come sottolinea il libretto, al contrario di Tamino che si esprime invece con frenesia e impulsività). E dopo aver predicato le virtù del silenzio e sminuito il valore di ciò che gli ha detto la Regina ("Una donna fa poco e chiacchiera molto. Tu, giovane, credi al turbinio di una lingua?") – uno dei temi della massoneria, che da questa scena cominciano a salire in primo piano, è proprio la distruzione del male e dell'ignoranza attraverso le virtù della conoscenza, della giustizia, della verità e della saggezza, che vanno di pari passo con la disciplina del silenzio – l'uomo abbandona improvvisamente il recitativo e plana su una melodia bellissima e ieratica, uno dei miei momenti preferiti di tutto il "Flauto magico", in cui, a Tamino che chiede quando cadrà il velo di questo mistero, risponde:
Sobald dich führt der Freundschaft Hand
ins Heiligtum zum ew’gen Band.
Quando la mano dell’amicizia ti condurrà
nel Tempio verso il vincolo eterno.
Dopodiché si accommiata, lasciando il giovane in preda alla confusione. Tamino non ha più certezze e non sa più a cosa credere. Si interroga, parlando a sé stesso e alla natura con una frase che esprime quasi disperazione: "Oh notte eterna! quando svanirai? Quando la mia vista troverà la luce?". A rispondergli sono alcune voci – una sorta di oracolo – che provengono dall'interno del tempio e che, riprendendo il motivo melodico precedente, gli confermano la cosa per lui al momento più importante: Pamina è ancora in vita.

Questo passaggio, così misterioso ed evocativo, è al centro di una bella sequenza in un film di Bergman, "L'ora del lupo" (1968).

La scena di Tamino con [il Sacerdote] è straordinaria per due motivi. Il primo è che in essa (...) Mozart anticipa l'opera "durchkomponiert" sviluppata da Wagner e da Verdi verso la metà dell'Ottocento e compone una scena che non si divide né in recitativo e melodia, né in dialogo e musica. L'azione drammatica è portata avanti in dialogo tra tenore e basso e, sebbene il dialogo possa dal punto di vista formale essere classificato come recitativo, esso in realtà consiste in un gran numero di unità melodiche. Un secondo motivo per soffermarsi su questa scena è la qualità musicale di quelle frasi melodiche. Mozart ha infuso in questo scambio tra Tamino e uno dei sacerdoti di Sarastro una qualità particolare di spiritualità pura che la differenzia, nella sua gravità e solennità, da tutto ciò che ha dintorno.
(Charles Osborne)


Felice e grato di sapere che Pamina è ancora viva, il principe estrae il proprio flauto e si mette a suonare. Subito viene circondato da "animali selvatici di tutte le specie" che escono dal bosco per ascoltarlo. Anche gli uccelli fischiettano. Il tema della musica che incanta gli animali selvaggi e in generale la natura (uomini compresi) è naturalmente un luogo comune di molti miti, a cominciare da quello di Orfeo (di cui ci parlerà Marisa in un post successivo) ma ricordiamo anche Krishna (che suona proprio il flauto!) nonché la fiaba del pifferaio di Hamelin (e, con il canto, la Biancaneve di Walt Disney!). Miti che hanno molto di vero, se pensiamo agli incantatori di serpenti o agli studi scientifici che hanno dimostrato come gli animali reagiscono positivamente alla musica (ma non ci voleva molto: basti pensare come molte specie, a partire proprio dagli uccelli, utilizzino richiami sonori per comunicare fra loro). Questa scena ci rivela anche che Tamino possiede dentro di sé già alcune virtù, su cui Sarastro e i suoi sacerdoti "lavoreranno" per innalzarlo fino al tempio della saggezza.

"Wie stark ist nicht dein Zauberton" ("Quant’è mai potente la tua voce magica") commenta Tamino, parlando con il suo flauto, prima di lamentarsi nuovamente del fatto che gli animali rispondono al suo suono ma Pamina è ancora distante. Ma... ecco! Al suono del flauto si ode in lontananza una risposta, quella della siringa di Papageno che ne replica le note! Tamino gioisce: "La musica forse mi condurrà da lei!", commenta, e parte in quella direzione.

Clicca qui per il testo ("Die Weisheitslehre dieser Knaben").

TAMINO
Die Weisheitslehre dieser Knaben
Sei ewig mir ins Herz gegraben.
Wo bin ich nun? - was wird mit mir?
Ist dies der Sitz der Götter hier? -
Doch zeigen die Pforten - es zeigen die Säulen,
Daß Klugheit, und Arbeit, und Künste hier weilen.
Wo Tätigkeit thronet und Müßiggang weicht,
Erhält seine Herrschaft das Laster nicht leicht.
Ich wage mich mutig zur Pforte hinein.
Die Absicht ist edel, und lauter, und rein.
Erzitt’re feiger Bösewicht!
Pamina retten ist mir Pflicht.

(Geht an die Pforte rechts, macht sie auf, und als er hinein will, hört man von fern eine Stimme.)

EINE STIMME
Zurück!

TAMINO
Zurück? - so wag’ ich hier mein Glück!
(geht an die Pforte links)

EINE STIMME
(von innen)
Zurück!

TAMINO
Auch hier ruft man «zurück»?
(sieht sich um)
Da seh’ ich noch eine Tür.
Vielleicht find’ ich den Eingang hier.

(Er klopft, ein alter Priester erscheint.)

ERSTER PRIESTER
Wo willst du, kühner Fremdling, hin?
Was suchst du hier im Heiligtum? -

TAMINO
Der Lieb’ und Tugend Eigentum.

ERSTER PRIESTER
Die Worte sind von hohem Sinn!
Allein, wie willst du diese finden?
Dich leitet Lieb’ und Tugend nicht,
Weil Tod und Rache dich entzünden.

TAMINO
Nur Rache für den Bösewicht.

ERSTER PRIESTER
Den wirst du wohl bei uns nicht finden.

TAMINO
(schnell)
Sarastro herrscht in diesen Gründen?

ERSTER PRIESTER
Ja, ja, Sarastro herrschet hier.

TAMINO
Doch in der Weisheit Tempel nicht? -

ERSTER PRIESTER
(langsam)
Er herrscht im Weisheitstempel hier! -

TAMINO
So ist denn alles Heuchelei! -
(will gehen)

ERSTER PRIESTER
Willst du schon wieder gehn?

TAMINO
Ja ich will gehen, froh, und frei -
Nie euren Tempel sehn! -

ERSTER PRIESTER
Erklär dich näher mir,
Dich täuschet ein Betrug! -

TAMINO
Sarastro wohnet hier,
Das ist mir schon genug! -

ERSTER PRIESTER
Wenn du dein Leben liebst,
So rede, bleibe da! -
Sarastro hassest du?

TAMINO
Ich haß’ ihn ewig, ja! -

ERSTER PRIESTER
Nun gib mir deine Gründe an! -

TAMINO
Er ist ein Unmensch, ein Tyrann! -

ERSTER PRIESTER
Ist das, was du gesagt, erwiesen?

TAMINO
Durch ein unglücklich Weib bewiesen,
Das Gram und Jammer niederdrückt!

ERSTER PRIESTER
Ein Weib hat also dich berückt? -
Ein Weib tut wenig, plaudert viel.
Du Jüngling glaubst dem Zungenspiel? -
O legte doch Sarastro dir
Die Absicht seiner Handlung für. -

TAMINO
Die Absicht ist nur allzuklar!
Riß nicht der Räuber ohn’ Erbarmen,
Paminen aus der Mutter Armen? -

ERSTER PRIESTER
Ja Jüngling, was du sagst, ist wahr! -

TAMINO
Wo ist sie, die er uns geraubt?
Man opferte vielleicht sie schon? -

ERSTER PRIESTER
Dir dies zu sagen, teurer Sohn,
Ist jetztund mir noch nicht erlaubt. -

TAMINO
Erklär dies Rätsel, täusch mich nicht!

ERSTER PRIESTER
Die Zunge bindet Eid und Pflicht!

TAMINO
Wann also wird die Decke schwinden? -

ERSTER PRIESTER
Sobald dich führt der Freundschaft Hand
Ins Heiligtum zum ew’gen Band.
(geht ab)

TAMINO
(allein)
O ew’ge Nacht! Wann wirst du schwinden? -
Wann wird das Licht mein Auge finden? -

EINIGE STIMMEN
(von innen)
Bald, Jüngling, oder nie!

TAMINO
Bald, sagt ihr oder nie? -
Ihr Unsichtbaren saget mir:
Lebt denn Pamina noch? -

EINIGE STIMMEN
(von innen)
Pamina lebet noch! -

TAMINO
(freudig)
Sie lebt!
Ich danke euch dafür.
(nimmt seine Flöte heraus)
O wenn ich doch im Stande wäre,
Allmächtige, zu eurer Ehre,
Mit jedem Tone meinen Dank
Zu schildern,
(aufs Herz deutend)
wie er hier, entsprang.

(Er spielt; es kommen wilde Tiere von allen Arten hervor, ihm zuzuhören. Er hört auf, und sie fliehen. Die Vögel pfeifen dazu.)

Wie stark ist nicht dein Zauberton,
Weil, holde Flöte, durch dein Spielen
Selbst wilde Tiere Freude fühlen. -
(spielt)
Doch nur Pamina bleibt davon.
(spielt)
Pamina! höre, höre mich! -
(spielt)
Umsonst! -
(spielt)
Wo? ach, wo find’ ich dich? -
(spielt. Papageno antwortet von innen mit seinem Flötchen)
Ha, das ist Papagenos Ton! -
(Er spielt. Papageno antwortet)
Vielleicht sah er Paminen schon! -
Vielleicht eilt sie mit ihm zu mir! -
Vielleicht - führt mich der Ton zu ihr!
(eilt ab)
TAMINO
Il saggio insegnamento di questi fanciulli
Mi sia sempre impresso nel cuore.
Dove sono ora? - cosa sarà di me?
È questa la sede degli dèi?
Pur indicano questi portali - e queste colonne,
Che sapienza, e lavoro, e arte qui dimorano.
Dove impera l’attività e l’ozio retrocede,
Il vizio mantiene a fatica il suo dominio.
Mi arrischio con coraggio a valicare il portale.
L’intenzione è nobile e manifesta e pura.
Trema, vile malvagio!
Salvar Pamina è mio dovere.

(Va al portale di destra, lo apre, e allorché sta per entrare, si ode da lontano una voce.)

UNA VOCE
Indietro!

TAMINO
Indietro? - dunque tenterò qui la mia fortuna!
(va al portale di sinistra)

UNA VOCE
(di dentro)
Indietro!

TAMINO
Anche qui si grida «indietro»?
(si guarda intorno)
Vedo lì ancora un portale.
Forse qui trovo l’entrata.

(Bussa, compare un vecchio sacerdote.)

PRIMO SACERDOTE
Dove vuoi andare, audace forestiero?
Cosa cerchi qui nel tempio? -

TAMINO
Il regno dell’amore e della virtù.

PRIMO SACERDOTE
Sono parole di alti sentimenti -
Ma come intendi trovarlo?
Non ti guida né amore né virtù,
Poiché ti infiammano morte e vendetta.

TAMINO
Vendetta solo per il malvagio.

PRIMO SACERDOTE
Non lo troverai certo fra noi.

TAMINO
(rapidamente)
Sarastro regna in queste terre?

PRIMO SACERDOTE
Sì, sì, Sarastro regna qui.

TAMINO
Ma non nel tempio della saggezza? -

PRIMO SACERDOTE
(lentamente)
Egli regna qui nel tempio della saggezza! -

TAMINO
Allora è tutto ipocrisia! -
(vuole andare)

PRIMO SACERDOTE
Vuoi già andartene via?

TAMINO
Sì, voglio andarmene, felice, e libero -
Non vedere mai il vostro tempio! -

PRIMO SACERDOTE
Spiègati meglio,
Un errore ti inganna! -

TAMINO
Sarastro abita qui,
Ciò mi basta.

PRIMO SACERDOTE
Se tu ami la tua vita,
Allora parla, rimani qui! -
Tu odii Sarastro?

TAMINO
Lo odio per l’eternità! sì! -

PRIMO SACERDOTE
Ora indicami le tue ragioni! -

TAMINO
Egli è un mostro, un tiranno! -

PRIMO SACERDOTE
È dimostrato ciò che hai affermato?

TAMINO
Dimostrato da una donna infelice,
Che da pena e strazio è oppressa!

PRIMO SACERDOTE
Una donna ti ha dunque incantato? -
Una donna fa poco e chiacchiera molto.
Tu, giovane, credi al turbinio di una lingua? -
Oh, se Sarastro ti spiegasse
Lo scopo del suo gesto. -

TAMINO
Lo scopo è fin troppo chiaro;
Quel brigante non strappò senza pietà
Pamina dalle braccia della madre?

PRIMO SACERDOTE
Sì, giovane, ciò che dici è vero! -

TAMINO
Dov’è colei che ci ha rapito?
Sarà forse già stata immolata? -

PRIMO SACERDOTE
Dirti questo, caro figliolo,
Ora e a me non è ancora concesso. -

TAMINO
Chiarisci questo enigma, non m’ingannare!

PRIMO SACERDOTE
Giuramento e dovere legano la mia lingua!

TAMINO
Quando dunque cadrà il velo? -

PRIMO SACERDOTE
Appena la mano dell’amicizia ti condurrà
Nel Tempio verso il vincolo eterno.
(parte)

TAMINO
(solo)
Oh notte eterna! quando svanirai? -
Quando la mia vista troverà la luce? -

ALCUNE VOCI
(interne)
Presto, giovane, o mai più!

TAMINO
Presto, dite, o mai più? -
Voi, esseri invisibili, ditemi:
Vive dunque ancora Pamina? -

LE VOCI
(interne)
Pamina vive ancora! -

TAMINO
(lieto)
Ella vive!
Io vi ringrazio.
(prende fuori il suo flauto)
Oh se fossi almen capace,
Onnipotenti, in vostro onore
Dimostrar coi suoni la mia
Gratitudine,
(indicando il cuore)
come sgorga ora da qui!

(Suona; escono animali selvatici di tutte le specie per ascoltarlo. Egli smette, ed essi fuggono. Nel contempo gli uccelli fischiettano.)

Quant’è mai potente la tua voce magica,
Caro flauto, se al tuo suono
Gli stessi animali selvaggi provano gioia. -
(suona)
Eppur Pamina sola resta lontana.
(suona)
Pamina! ascolta, ascoltami! -
(suona)
Invano! -
(suona)
Dove? ahimè, dove ti trovo?
(suona. Papageno risponde da dentro con il suo zufolo)
Ah, questo è il suono di Papageno! -
(suona. Papageno risponde)
Lui forse ha già visto Pamina! -
Fors’ella s’affretta con lui verso me! -
La musica - forse mi condurrà da lei.
(corre via)





Piotr Beczala (Tamino), Jacob Will (Sacerdote)
dir: Franz Welser-Möst (2000)


Michael Schade, Detlef Roth
dir: John Eliot Gardiner (1995)

Nicolai Gedda, Franz Crass
dir: Otto Klemperer (1964)