25 settembre 2020

Il flauto magico (13) - Marcia dei sacerdoti

Scritto da Christian

Il secondo atto si svolge completamente nel tempio della saggezza, dove Sarastro e i sacerdoti intendono sottoporre Tamino e Papageno alle prove di iniziazione. Il primo brano che sentiamo è solamente strumentale: si tratta della cosiddetta "marcia dei sacerdoti" (Marsch der Priester), che accompagna l'ingresso in scena di questi ultimi. Il libretto ci descrive così la suggestiva scenografia:

La scena rappresenta un palmeto, tutti gli alberi sono d’argento, le foglie d’oro. 18 seggi di foglie; su ognuno dei seggi si trova una piramide e un grande corno nero incastonato d’oro. Nel mezzo la piramide più grande e anche gli alberi più grandi. Sarastro e altri sacerdoti entrano con passo solenne, ognuno con un ramo di palma in mano.
Secondo Otto Jahn, biografo di Mozart, alcuni amici lo accusarono di aver rubato la musica di questo brano dalla marcia che appare nel primo atto dell'"Alceste" di Gluck. Mozart avrebbe risposto ridendo che "questo è assolutamente impossibile, dato che essa se ne sta ancora là, al suo posto". In realtà fra i due brani c'è una somiglianza superficiale e soltanto apparente, d'atmosfera, trattandosi entrambi di musiche solenni e rituali che accompagnano situazioni identiche. E comunque, come spiega il musicologo Charles Osborne, "il colore orchestrale che Mozart ottiene con il suo solo flauto sopra archi, corni, corni di bassetto, fagotti e tromboni è unico nella sua maestosa solennità".

D'altronde, se si cercano delle similarità, più notevoli sono quelle con la melodia dell'inno nazionale canadese, "O Canada", composto da Calixa Lavallée nel 1880 (dunque quasi cent'anni dopo Mozart!).



dir: Colin Davis (2003)


dir: Riccardo Muti (1995)

dir: James Levine (1991)


Nel lungo recitativo che segue, Sarastro invita i sacerdoti ad accettare Tamino, in particolare, come iniziato (di Papageno non si parla, se non più avanti quando ci si riferisce a lui come al "compagno di viaggio" del principe). Alle domande che gli vengono poste ("Possiede virtù?", "Anche discrezione?", "È caritatevole?"), Sarastro risponde in maniera affermativa. Da notare soprattutto la terza di queste domande, "Ist wohltätig?" ("È caritatevole?"). Nel 1784 Mozart era infatti entrato a far parte di una piccola loggia massonica chiamata proprio "Zur Wohltätigkeit" ("Alla beneficienza"), che in seguito confluirà nella più grande "Zur neugekrönten Hoffnung" ("Alla nuova speranza coronata") guidata dal suo amico Otto Heinrich von Gemmingen.

Sarastro prosegue spiegando le sue intenzioni riguardo a Pamina, che ha "strappato alla madre superba" in quanto "gli dèi l'hanno destinata al caro giovane" (in realtà proprio la Regina ha scelto Tamino e l'ha inviato dalla figlia!). E infine tranquillizza ancora uno dei sacerdoti, l'Oratore, preoccupato perché Tamino "potrebbe soccombere alla dura lotta: egli è un principe", al che Sarastro replica: "Di più: egli è un uomo". Come ci è già stato spiegato, la virtù può rendere l'uomo uguale agli dèi.

Nel corso della scena si odono più volte, suonati con i corni e in segno di approvazione, gli stessi tre accordi in si bemolle che avevamo sentito per la prima volta nell'ouverture e che rimandano al numero tre, fondamentale nei rituali massonici perché è il simbolo della perfezione (vedi anche il triangolo, figura geometrica ricorrente).

Clicca qui per il testo del recitativo ("Ihr, in dem Weisheitstempel").

SARASTRO
(nach einer Pause)
Ihr, in dem Weisheitstempel eingeweihten Diener der großen Götter Osiris und Isis! - Mit reiner Seele erklär’ ich euch, daß unsre heutige Versammlung eine der wichtigsten unsrer Zeit ist. - Tamino, ein Königssohn, dieser Jüngling will seinen nächtlichen Schleier von sich reißen und ins Heiligtum des größten Lichtes blicken. -

ERSTER PRIESTER
(steht auf)
Er besitzt Tugend?

SARASTRO
Tugend!

ZWEITER PRIESTER
Auch Verschwiegenheit?

SARASTRO
Verschwiegenheit!

DRITTEN PRIESTER
Ist wohltätig?

SARASTRO
Wohltätig! - Haltet ihr ihn für würdig, so folgt meinem Beispiele.
(Sie blasen dreimal in die Hörner)
Gerührt über die Einigkeit eurer Herzen, dankt Sarastro euch im Namen der Menschheit. - Pamina, das sanfte, tugendhafte Mädchen, haben die Götter dem holden Jünglinge bestimmt; dies ist der Grundstein, warum ich sie der stolzen Mutter entriß. - Das Weib dünkt sich groß zu sein; hofft durch Blendwerk und Aberglauben das Volk zu berücken und unsern festen Tempelbau zu zerstören. Allein, das soll sie nicht; Tamino, der holde Jüngling selbst, soll ihn mit uns befestigen und als Eingeweihter der Tugend Lohn, dem Laster aber Strafe sein.
(Der dreimalige Akkord mit den Hörnern wird von allen wiederholt)

SPRECHER
(steht auf)
Großer Sarastro, deine weisheitsvollen Reden erkennen und bewundern wir; allein, wird Tamino auch die harten Prüfungen, bekämpfen? - Wenn nun im Schmerz sein Geist ihn verließe, und er dem harten Kampfe unterläge? - Er ist Prinz! -

SARASTRO
Noch mehr - Er ist Mensch!
(Der dreimalige Akkord wird wiederholt)
Man führe Tamino mit seinem Reisegefährten in den Vorhof des Tempels ein.
(zum Sprecher, der vor ihm niederkniet)
Und du, Freund! - vollziehe dein heiliges Amt und lehre durch deine Weisheit beide, was Pflicht der Menschheit sei, lehre sie die Macht der Götter erkennen.
(Sprecher geht mit einem Priester ab, alle Priester stellen sich mit ihren Palmzweigen zusammen.)

SARASTRO
(dopo una pausa)
Oh voi, servitori iniziati dei grandi dèi Osiride e Iside nel Tempio della Saggezza! - Con animo puro vi annuncio che la nostra assemblea di oggi è una delle più importanti dei nostri tempi. - Tamino, figlio di re, questo giovane vuole strappare da sé il suo velo delle tenebre e volgere gli occhi al tempio della massima luce. -

PRIMO SACERDOTE
(si alza)
Possiede virtù?

SARASTRO
Sì, possiede virtù!

SECONDO SACERDOTE
E anche discrezione?

SARASTRO
Anche discrezione!

TERZO SACERDOTE
È caritatevole?

SARASTRO
È caritatevole! - Se voi lo ritenete degno, allora seguite il mio esempio.
(Suonano tre volte i corni)
Commosso dalla unità dei vostri cuori, Sarastro vi ringrazia a nome dell’umanità. - Pamina, la tenera e virtuosa fanciulla, gli dèi l’hanno destinata al caro giovane; questo è il motivo per cui io l’ho strappata alla madre superba. - Quella donna crede di essere molto potente; spera attraverso inganno e superstizione di incantare il popolo e di distruggere il nostro solido tempio. Ma non le riuscirà; Tamino, il caro giovane istesso, lo consoliderà insieme a noi, e quale iniziato sarà premio alla Virtù, ma punizione al Vizio.
(Il triplice accordo coi corni viene ripetuto da tutti)

ORATORE
(si alza)
Grande Sarastro, comprendiamo e ammiriamo la tua parola piena di saggezza; ma Tamino combatterà anche contro le dure prove che lo attendono? - Se ora, immerso nel dolore, il suo spirito lo abbandonasse ed egli soccombesse alla dura lotta? - Egli è un Principe! -

SARASTRO
Ancor di più - Egli è un uomo!
(Il triplice accordo viene ripetuto)
Si conduca Tamino col suo compagno di viaggio nell’atrio del Tempio.
(all’Oratore, che s’inginocchia davanti a lui)
E tu, amico, - compi il tuo santo ufficio e insegna ad entrambi con la tua saggezza qual sia il dovere dell’umanità, insegna loro a riconoscere il potere degli dèi.
(L’Oratore esce con un sacerdote, tutti i sacerdoti si raccolgono con i loro rami di palma.)