16 settembre 2020

Il flauto magico (11) - "Schnelle Füße, rascher Mut"

Scritto da Christian



Senza soluzione di continuità musicale, la scena muta. Pamina (liberatasi dalle catene, come specifica una didascalia del libretto) e Papageno sono in fuga dal palazzo di Sarastro. I due cercano di raggiungere Tamino: alla ragazza, che chiama ad alta voce il giovane, Papageno spiega di poter "far meglio", vale a dire suonare il proprio zufolo per attirare la sua attenzione. E come se fossimo tornati indietro di qualche minuto nel tempo, assistiamo alla stessa scena precedente, stavolta dal punto di vista opposto, con il botta e risposta fra i due strumenti: lo zufolo di Papageno e il flauto di Tamino si rispondono a vicenda!

Felici, i due fuggitivi si incitano ad affrettarsi: "Nur geschwinde! Nur geschwinde!" ("Rapidi! Rapidi!"). Come per prendersi gioco della coppia, Monostatos – giunto alle loro spalle senza che se ne siano accorti – ne ripete le parole scimmiottandoli in tono caricaturale. Dopodiché ordina ai suoi schiavi di incatenarli nuovamente. Ogni speranza sembra perduta, ma Papageno si ricorda di avere ancora una freccia al proprio arco, vale a dire i preziosi campanelli d'argento (glockenspiel) che gli erano stati donati dalle Tre Dame. Comincia a suonarlo e, miracolo!, subito Monostatos e gli schiavi cominciano a danzare contro la loro stessa volontà, come se fossero figurine di un orologio meccanico, andandosene di scena marciando e ballando.

Il motivo suonato da Papageno, e cantato da Monostatos e dagli schiavi ("Das klinget so herrlich, das klinget so schön!"), è semplice e infantile come appunto la melodia di un carillon, ma assomiglia anche a una polka (danza che all'epoca di Mozart forse non esisteva ancora, ma che trae le sue origini da alcune forme di ballo già popolari a Praga e in Boemia). A rendere così accattivante questo piccolo brano è anche quel "la la ra" così umoristico, che abbinato alla danza dei cattivi non solo ne neutralizza la minaccia ma la volge in ridicolo. È la prima volta che Papageno suona il glockenspiel e che mette alla prova i suoi magici poteri, reminiscenti di quelli degli strumenti di celebri fiabe, come "Il pifferaio di Hamelin", in grado di dominare persino la volontà degli esseri viventi. Il flauto magico di Tamino sarà pure più prezioso e importante (dà persino il titolo all'opera), ma questi campanelli non sono certo da meno, anzi!



Partiti Monostatos e gli schiavi, Papageno e Pamina si fermano un attimo a inneggiare al potere dei campanelli: "Könnte jeder brave Mann / solche Glöckchen finden" ("Potesse ogni brava persona / trovare simili campanelli"). È un altro di quegli istanti di riflessione, con annessa "massima morale" edificante e didattica, che arresta momentaneamente l'azione, come già era avvenuto nel quintetto "Hm! hm! hm! hm!" nel momento in cui le Dame rimuovevano il lucchetto alla bocca dell'uccellatore. Questi momenti erano piuttosto frequenti nel teatro popolare viennese dell'epoca, e secondo il musicologo Charles Rosen essi risultano "didattici" non soltanto dal punto di vista del testo ma anche da quello della musica, che Mozart scrive in modo che sia il più semplice e lineare possibile (ricordo che Ingmar Bergman, nel suo film del 1975, sottolinea tale aspetto facendo apparire queste frasi su dei cartelli retti dai personaggi e rivolti agli spettatori). In ogni caso, la melodia di apertura di questo piccolo duetto ispirerà l'incipit del lied "Heidenröslein" di Franz Schubert.

Clicca qui per il testo del brano.

PAMINA UND PAPAGENO
Schnelle Füße, rascher Mut
Schützt vor Feindes List und Wut.
Fänden wir Tamino doch!
Sonst erwischen sie uns noch!

PAMINA
Holder Jüngling! -

PAPAGENO
Stille, stille! ich kann’s besser! -
(pfeift)

(Tamino antwortet von innen auf seiner Flöte)

BEIDE
Welche Freude ist wohl größer,
Freund Tamino hört uns schon,
Hieher kam der Flötenton.
Welch ein Glück, wenn ich ihn finde.
Nur geschwinde! Nur geschwinde! -
(wollen hineingehen)

MONOSTATOS
(ihrer spottend)
Nur geschwinde, nur geschwinde…
Ha! - hab’ ich euch noch erwischt!
Nur herbei mit Stahl und Eisen;
Wart, man will euch Mores weisen!
Den Monostatos berücken! -
Nur herbei mit Band und Stricken,
He, ihr Sklaven, kommt herbei! -

PAMINA UND PAPAGENO
Ach, nun ist’s mit uns vorbei!

(Die Sklaven kommen mit Fesseln)

PAPAGENO
Wer viel wagt, gewinnt oft viel!
Komm, du schönes Glockenspiel,
Laß die Glöckchen klingen, klingen,
Daß die Ohren ihnen singen!

(Papageno spielt auf seinem Glockenspiel. Sogleich tanzen und singen Monostatos und die Sklaven, und gehen unter dem Gesange marschmäßig ab)

MONOSTATOS UND SKLAVEN
Das klinget so herrlich,
Das klinget so schön!
La ra la, la la ra.
Nie hab’ ich so etwas
Gehört und gesehn!
La ra la, la la ra.
(marschmäßig ab)

PAPAGENO UND PAMINA
(lachen)
Könnte jeder brave Mann
Solche Glöckchen finden,
Seine Feinde würden dann
Ohne Mühe schwinden.
Und er lebte ohne sie
In der besten Harmonie!
Nur der Freundschaft Harmonie
Mildert die Beschwerden,
Ohne diese Sympathie
Ist kein Glück auf Erden.
PAMINA E PAPAGENO
Piedi veloci, animo pronto,
Proteggon dal nemico astuto e irato.
Trovassimo almeno Tamino!
Altrimenti ci acchiappan di nuovo.

PAMINA
Caro giovane! -

PAPAGENO
Zitta, zitta, io so far meglio.
(zufola)

(Tamino risponde da fuori col suo flauto)

A DUE
Quale gioia è mai più grande,
L’amico Tamino ci ode già,
Il suono del flauto è giunto fin qui.
Quale felicità se lo trovo.
Ma rapidi, ma rapidi! -
(vogliono andare)

MONOSTATO
(schernendoli)
Ma rapidi, ma rapidi…
Ah! - vi ho acchiappati di nuovo!
Presto qui con ferri e acciar;
Aspettate, v’insegneremo le buone maniere!
Farla a Monostato! -
Presto qui con catene e funi,
Olà! schiavi, venite qui! -

PAMINA E PAPAGENO
Ah! per noi è finita, adesso!

(Gli schiavi vengono con catene)

PAPAGENO
Chi molto osa, ottiene spesso molto!
Su, bella cassettina,
Fa risuonare i campanelli,
Sì che gli cantino le orecchie.

(Papageno suona il Glockenspiel. Subito Monostato e gli schiavi danzano e cantano, e se ne vanno marciando sul ritmo del canto.)

MONOSTATO E SCHIAVI
Suona così bene,
Suona così bello!
La la ra, la la ra.
Mai nulla di simile
Ho udito né veduto!
La la ra, la la ra.
(si allontanano a passo di marcia)

PAPAGENO E PAMINA
(ridono)
Potesse ogni brava persona
Trovare simili campanelli,
I suoi nemici allora
Scomparirebbero senza fatica.
Ed egli vivrebbe senza di loro
Nella migliore armonia!
Solo l’armonia dell’amicizia
Attenua i dissidi;
Senza questa simpatia d’affetti
Non c’è felicità sulla Terra.





Manfred Hemm (Papageno), Kathleen Battle (Pamina), Heinz Zednik (Monostatos)
dir: James Levine (1991)


Wolfgang Brendel (Papageno), Lucia Popp (Pamina), Norbert Orth (Monostatos)
dir: Wolfgang Sawallisch (1983)


Dietrich Fischer-Dieskau, Evelyn Lear, Friedrich Lenz
dir: Karl Böhm (1964)

Michael Kraus, Ruth Ziesak, Heinz Zednik
dir: Georg Solti (1991)


A testimoniare della popolarità dell'orecchiabilissimo "Das klinget so herrlich", nel corso dei secoli successivi sono stati scritti numerosi brani, canzoni e variazioni a esso ispirati. Per esempio il duetto per pianoforte "Away with Melancholy", oppure le variazioni per chitarra di Fernando Sor. E canzoni per bambini.



scena dal film "Il silenzio degli innocenti" (1991) di Jonathan Demme