Ovviamente la storia non può finire con l'addio e la separazione annunciata. Interviene il caso (?) a rimescolare le carte e rendere impossibile l'uscita di Carmen dalla vita di Don José.
Ma non è sempre quello che preferiamo, chiamare “caso” ciò che per gli antichi greci era una divinità, Tyche, la variante che scombina tutto e produce nuove forme e situazioni che segnano poi il nostro destino? Da sempre i filosofi si sono dati battaglia su questo: caso o necessità, puro gioco di dadi o inflessibile destino già preordinato? Torneremo sulla questione del destino più avanti, a proposito dell'uso delle carte da parte delle zingare.
Ora vediamo Don José messo di fronte all'irruzione di Zuniga, il suo superiore, e al corteggiamento che questi fa a Carmen quasi deridendola di preferire un semplice soldato quando si può avere un ufficiale. La gelosia di Don José, già apparsa alla sua entrata nella taverna e sviata per il momento abilmente da Carmen, esplode di fronte al disprezzo e arroganza di Zuniga, che si permette ci cacciarlo via per restare da solo con la donna. Il duello è inevitabile e viene fermato solo dall'intervento di Carmen stessa, che vuole evitare scenate che comprometterebbero l'azione dei contrabbandieri.
Ma ormai la situazione di Don José è compromessa. Dopo aver sfidato un superiore non può più tornare in caserma (sarebbe comunque espulso dall'esercito) e l'unica via che gli rimane è unirsi al gruppo dei fuorilegge in partenza, seguendo la proposta che aveva disperatamente cercato di contrastare.
CARMEN (a Don José)Quindi non sceglie, ma va “per forza!”. Si tratta di una resa forzata e tristissima, il risultato di un atto d'impulsiva gelosia e mancato controllo di sé! Il carattere di Don José si esplicita ancor di più. Ormai è evidente che lui non è padrone delle sue azioni: va dove non vorrebbe andare, ama chi non avrebbe voluto amare, fa un lavoro che non aveva mai pensato di poter fare, con dei compagni che mai avrebbe scelto... Si può dire che non è lui che agisce, ma è agito da forze più grandi di lui, imprigionato in meccanismi che lo indeboliscono sempre più, posseduto e manovrato dalla volontà altrui.
Sei dei nostri adesso?
JOSÉ (sospirando)
Per forza!
Entro certi limiti questa è la condizione umana universale, perché siamo tutti soggetti a suggestioni e seduzioni che sviano la nostra volontà e spinti da forze più grandi di noi, ma solo in parte, perché nell'uomo adulto è anche presente un impulso all'autodeterminazione che usa la lucidità della mente razionale per riconoscere e distinguere le pressioni esterne e la violenza delle pulsioni istintuali e la volontà per lottare alla ricerca di un equilibrio tra passioni e libertà. Per Don José la partita è persa in partenza perché lo abbiamo visto già molto fragile, dominato prima dal mondo materno ed ora dalla volontà di Carmen, che fa leva sulla sensualità. L'impulsività e la forte tendenza alla gelosia ne indeboliscono ancora di più la volontà.
Non tutte le rese sono segno di debolezza. Anzi! Ogni accorto generale sa quando l'arrendersi è l'unico modo per non mandare inutilmente al massacro i suoi uomini, quando la battaglia è comunque persa e risparmiare le forze può essere forse l'unico modo per prepararsi a quella successiva e, magari, solo così vincere la guerra. Ma anche nella vita di tutti i giorni non intestardirsi e saper accettare la sconfitta, quando la situazione lo richiede, è segno non di debolezza ma di saggezza, autocontrollo e lungimiranza, a volte di grande coraggio.
Non così per Don José, la cui resa è solo costrizione e fallimento della capacità di autocontrollo, travolto dalla gelosia, un vero e proprio crollo della personalità. Mentre tutti si avviano sulla montagna cantando ed esaltando la bella vita libera del fuorilegge che riconosce come unica legge la propria volontà, perché è questa la vita che ha liberamente scelto, per Don José inizia invece un cammino durissimo, tuttaltro che libero e felice.
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ZUNIGA (au dehors) Holà Carmen! Holà! Holà! JOSÉ Qui frappe? qui vient là? CARMEN Tais-toi! Tais-toi! ZUNIGA (faisant sauter la porte) J’ouvre moi-même et j’entre. (voit Don José – à Carmen) Ah! fi, ah! fi, la belle! Le choix n’est pas heureux; c’est se mésallier de prendre le soldat quand on a l’officier. (à Don José) Allons! Décampe! JOSÉ Non! ZUNIGA Si fait, tu partiras! JOSÉ Je ne partirai pas! ZUNIGA (le frappant) Drôle! JOSÉ (sautant sur son sabre) Tonnerre! il va pleuvoir des coups! CARMEN (se jetant entre eux deux) Au diable le jaloux! (appelant) À moi! à moi! (Les bohémiens paraissent de tous les côtés. Carmen d’un geste montre Zuniga aux bohémiens. Le Dancaïre et Le Remendado se jettent sur lui, le désarment.) CARMEN Bel officier! Bel officier, l’amour vous joue en ce moment un assez vilain tour. Vous arrivez fort mal, hélas! et nous sommes forcés, ne voulant être dénoncés, de vous garder au moins… pendant une heure. LE DANCAÏRE ET LE REMENDADO Mon cher monsieur, nous allons, s’il vous plaît, quitter cette demeure; vous viendrez avec nous? CARMEN C’est une promenade. LE DANCAÏRE ET LE REMENDADO Consentez-vous? TOUS LES BOHÉMIENS Répondez, camarade. ZUNIGA Certainement, d’autant plus que votre argument est un de ceux auxquels on ne résiste guère, mais gare à vous! Gare à vous plus tard! LE DANCAÏRE La guerre, c’est la guerre! En attendant, mon officier, passez devant sans vous faire prier! LE REMENDADO ET LES BOHÉMIENS Passez devant sans vous faire prier! (L’officier sort, emmené par quatre bohémiens, le pistolet à la main.) CARMEN (à Don José) Es-tu des nôtres maintenant? JOSÉ Il le faut bien. CARMEN Ah! le mot n’est pas galant, mais qu’importe, va, tu t’y feras quand tu verras comme c’est beau, la vie errante; pour pays, l’univers, et pour loi sa volonté, et surtout, la chose enivrante: la liberté! la liberté! TOUS (à Don José) Suis-nous à travers la campagne, viens avec nous dans la montagne, suis-nous et tu t’y feras quand tu verras, là-bas, comme c’est beau, la vie errante; pour pays, l’univers, et pour loi, sa volonté! Et surtout, la chose enivrante: la liberté! la liberté! Le ciel ouvert, la vie errante, pour pays tout l’univers; pour loi sa volonté, et surtout la chose enivrante: la liberté, la liberté! |
ZUNIGA (da fuori) Holà Carmen! Holà! Holà! JOSÉ Chi è che bussa? Chi c’è là? CARMEN Taci! Taci! ZUNIGA (facendo saltare la porta) Apro da me e entro. (vede Don José. A Carmen) Ah beh! Ah beh, mia cara! La tua scelta non è il massimo; non ti conviene prendere un soldato quando hai un ufficiale. (a Don José) Su, sparisci! JOSÉ No! ZUNIGA E invece te ne andrai! JOSÉ Non me ne andrò! ZUNIGA (colpendolo) Imbecille! JOSÉ (saltando sulla sua sciabola) Diamine! Voleranno pugni! CARMEN (gettandosi tra loro due) Al diavolo la gelosia! (chiamando) Venite! Venite! (Gli zingari arrivano da ogni parte. Carmen con un gesto indica Zuniga agli zingari. Il Dancairo e il Remendado si gettano su di lui e lo disarmano.) CARMEN Bell’ufficiale, bell’ufficiale, l’amore vi gioca in questo momento un gran brutto tiro. Arrivate proprio nel momento sbagliato, ahimé! E siamo costretti, non volendo essere denunciati, a tenervi qui… almeno un’ora. IL DANCAIRO E IL REMENDADO Mio caro signore, se non vi spiace, noi stiamo, per andar via da qui; verrete con noi? CARMEN È una passeggiata. IL DANCAIRO E IL REMENDADO Acconsentite? TUTTI GLI ZINGARI Rispondete, amico. ZUNIGA Certamente, tanto più che la vostra argomentazione è una di quelle a cui non si può dir di no, ma attenti! State attenti dopo! IL DANCAIRO La guerra è guerra! Nel frattempo, ufficiale, passate davanti senza farvi pregare! IL REMENDADO E GLI ZINGARI Passate davanti senza farvi pregare! (L’ufficiale esce, accompagnato da quattro zingari con la pistola alla mano.) CARMEN (a Don José) Sei dei nostri, ora? JOSÉ Per forza. CARMEN Ah! Le tue parole non sono gentili, ma non importa, va, ti abituerai quando vedrai quant’è bella, la vita errabonda; come paese l’Universo; e per legge la propria volontà, e soprattutto, la cosa più inebriante: la libertà! la libertà! TUTTI (a Don José) Seguici per la campagna, vieni con noi sulla montagna, seguici e ti abituerai quando vedrai, laggiù, quant’è bella, la vita errabonda; come paese l’Universo; e per legge la propria volontà! E soprattutto, la cosa più inebriante: la libertà! la libertà! L’aria aperta, la vita errabonda, come paese l’Universo; e per legge la propria volontà, e soprattutto la cosa più inebriante: la libertà! la libertà! |
Kurt Rydl (Zuniga), Elena Obraztsova (Carmen), Placido Domingo (Don José)
Paul Wolfrum (Dancaïre), Heinz Zednik (Remendado)
dir: Carlos Kleiber (1978)
Richard Bernstein (Zuniga), Denyce Graves (Carmen), Sergej Larin (Don José)
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