Entr'acte (Atto III) dir: Seiji Ozawa | Entr'acte (Atto III) dir: Gustavo Dudamel |
Il terzo atto si apre con il grandioso scenario della montagna. Non si tratta però di una vetta da scalare e da conquistare alla luce del sole: qui la montagna è il terreno impervio dove nascondersi dai controlli, il sentiero difficile e segreto dove far passare la merce per sfuggire alla dogana, lo sfondo dove la durezza della natura corrisponde a quella della vita condivisibile solo con gli animali selvaggi che la abitano e hanno imparato a diffidare dagli uomini in perpetua caccia. Eppure, per chi questa vita l'ha scelta liberamente, essa è fonte di soddisfazioni ed anche di gioia.
Il nostro è un bel mestiere, ma per farlo serveCosì cantano Carmen, Mercedes, Frasquita, il Remendado e il Dancairo. Anche Don José si unisce al loro canto, ma quanto è diverso il suo stato d'animo! Lui non ha l'anima forte di cui parlano gli altri con orgoglio, e non è affatto incurante di tutto il resto, soprattutto della vita che può svolgersi in basso, nella vallata dove c'è il paese natio. Non sappiamo quanto tempo sia passato dalla partenza da Siviglia, presumibilmente poco, ma lo vediamo già molto inquieto e tormentato, pieno di nostalgia ma forse anche di senso di colpa (sentimenti completamente estranei a Carmen) nel vedere in basso il villaggio dove immagina la tristezza della madre. Per di più, la sua relazione con Carmen non va affatto bene. Lei si è già palesemente stancata di lui, del suo seguirla e del suo amore “appiccicoso”, e non perde occasione per trattarlo con freddezza.
avere un’anima forte!
Il pericolo è in basso, il pericolo è in alto...
e ovunque, ma che importa?
Andiamo avanti, incuranti del torrente,
incuranti dell’uragano!
Incuranti del soldato che laggiù ci aspetta,
e ci spia al passaggio,
incuranti andiamo avanti!
José si accorge benissimo che ha fatto un grosso errore, ma non può e non vuole lasciare il campo. Solo l'idea di separarsi da Carmen e lasciarla libera di vivere nuovi amori (perché sa che è questo che avverrebbe se non la controllasse continuamente!) lo fa impazzire di rabbia e gelosia, sentimento ormai costante e tormentoso, che lui continua a confondere con l'amore. Ma è l'unico modo che l'amore ha trovato per prolungare l'illusione. Il sarcasmo con cui Carmen lo invita ad allontanarsi, a lasciare la vita del contrabbando che chiaramente non è fatta per lui e a tornare nel villaggio dalla madre di cui ha tanta nostalgia, è una sferzata di disprezzo e una ferita ulteriore al suo amor proprio, oltre che una chiara dimostrazione della fine di ogni sentimento d'amore.
Tua madre… Ebbene, è vero,Sì, non sono proprio della stessa pasta, ma testardamente lui non vuole riconoscerlo. Anzi, si ostina maggiormente a non lasciare il campo, a perseverare in quella che ormai è diventata un'ossessione, una schiavitù da cui non solo non vuole uscire ma che è ormai l'unica sua fonte di vita, anche se tormentata. Alla disperata esclamazione di Don José di non poter nemmeno pensare ad una separazione, tanto si sente ormai incatenato a lei e al suo inferno, Carmen ha la prima intuizione della possibile tragedia. “Mi vuoi uccidere, forse?“, gli grida con aria di sfida. Non potrebbe esserci relazione più pericolosa.
non farai male ad andarla a trovare,
dato che decisamente tu non sei
fatto per vivere con noi…
Clicca qui per il testo di "Écoute, compagnon".
(Le rideau se lève sur des rochers. Site pittoresque et sauvage – solitude complète et nuit noire. Prélude musical. Un contrebandier paraît au haut des rochers, puis un autre, puis deux autres, puis vingt autres çà et là, descendant et escaladant les rochers. Des hommes portent de gros ballots sur les épaules.) CHŒUR Écoute, écoute, compagnon, écoute, la fortune est là-bas, là-bas, mais prends garde pendant la route, prends garde de faire un faux pas! LE DANCAÏRE, LE REMENDADO, JOSÉ, CARMEN, MERCÉDÈS ET FRASQUITA Notre métier est bon, mais pour le faire il faut avoir une âme forte! Et le péril est en haut, il est en bas, il est partout, qu’importe! Nous allons devant nous sans souci du torrent, sans souci de l’orage, sans souci du soldat qui là-bas nous attend, et nous guette au passage – sans souci nous allons en avant! TOUS Écoute, compagnon, écoute, etc. |
(Il sipario si alza su un paesaggio roccioso. Luogo pittoresco e selvaggio – solitudine totale e notte fonda. Preludio musicale. Un contrabbandiere appare in cima ai picchi, poi un altro, poi altri due, poi altri venti qua e là, scendendo e scalando le rocce. Alcuni uomini portano dei grossi sacchi sulle spalle.) CORO Ascolta, ascolta, compagno, ascolta, la fortuna è laggiù, laggiù, ma stai attento durante il cammino, attento a non fare passi falsi! IL DANCAIRO, IL REMENDADO, JOSÉ, CARMEN, MERCÉDÈS E FRASQUITA Il nostro lavoro è bello, ma per farlo occorre avere un animo forte! E il pericolo è in alto, in basso, è ovunque, ma che importa! Noi andiamo avanti senza pensare al torrente, senza pensare al temporale, senza pensare al soldato che ci aspetta laggiù, e incombe al nostro passaggio – senza timore andiamo avanti! TUTTI Ascolta, compagno, ascolta, ecc. |
LE DANCAÏRE Reposons-nous une heure ici, mes camarades; nous, nous allons nous assurer que le chemin est libre, et que sans algarades la contrebande peut passer. (Pendant la scène entrent Carmen et José. Quelques bohémiens allument un feu près duquel Mercédès et Frasquita viennent s’asseoir. Les autres se roulent dans leurs manteaux, se couchent et s’endorment.) CARMEN (à José) Que regardes-tu donc? JOSÉ Je me dis que là-bas il existe une bonne et brave vieille femme qui me croit honnête homme. Elle se trompe, hélas! CARMEN Qui donc est cette femme? JOSÉ Ah! Carmen, sur mon âme, ne raille pas… car c’est ma mère. CARMEN Eh bien! va la retrouver tout de suite! Notre métier, vois-tu, ne te vaut rien. Et tu ferais fort bien de partir au plus vite. JOSÉ Partir, nous séparer? CARMEN Sans doute. JOSÉ Nous séparer, Carmen? Écoute, si tu redis ce mot! CARMEN Tu me tuerais peut-être? Quel regard, tu ne réponds rien… Que m’importe? après tout, le destin est le maître. | IL DANCAIRO Riposiamoci qui un’ora, compagni miei; noi andiamo ad assicurarci che la strada sia libera, e che senza imboscate i contrabbandieri possano passare. (Nel frattempo entrano Carmen e José. Alcuni zingari accendono un fuoco, vicino al quale si siedono Mercedes e Frasquita. Gli altri si stringono nei loro mantelli, si stendono e si addormentano.) CARMEN (a José) Cosa guardi? JOSÉ Sto pensando che laggiù c’è una vecchia donna, buona e brava, che mi crede un uomo onesto. E s’inganna, ahimé! CARMEN Chi è dunque questa donna? JOSÉ Ah! Carmen, per la mia anima, non ti burlare di me… Perché è mia madre. CARMEN E allora valla a trovare subito! Il nostro mestiere, lo vedi, non fa per te. E tu faresti benissimo a partire al più presto. JOSÉ Partire, separarci? CARMEN Certo. JOSÉ Separarci, Carmen? Ascolta, se lo ripeti…! CARMEN Tu mi uccideresti, forse? Che sguardo, non rispondi nulla… Che importa? Dopotutto, è il destino che comanda. |
Elena Obraztsova (Carmen), Placido Domingo (Don José)
dir: Carlos Kleiber (1978)
dir: Piero Coppola (1927) | dir: Alberto Meoli (2005) |
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