Le prime note dell'opera, quelle del breve preludio che la introduce (com'era ormai consuetudine per Donizetti, che aveva già abbandonato da alcuni anni l'uso di una sinfonia più lunga e distesa per aprire le sue opere, preferendo far sollevare il sipario dopo aver costruito rapidamente l'atmosfera) fissano da subito "il clima cupo del dramma e della sua ambientazione, grazie alla scelta di modo minore e andamento agogico lento, all’orchestrazione dominata dai mesti colpi di cassa e timpani e dal colore plumbeo dei corni, all’utilizzo di accordi dissonanti di settima in tremolo presi in fortissimo senza preparazione e, ancora, al ritmo da marcia funebre scandito da trombe, tromboni e percussioni" (Federico Fornoni).
Preludio
dir: Tullio Serafin (1959)
Quando si alza il sipario, la musica che accompagna il coro introduttivo appare subito vivacemente in contrasto con la lenta solennità del preludio: "la tonalità passa infatti al modo maggiore ma, soprattutto, la scrittura, con quelle note ribattute staccate e rapidissime di ottoni e legni, produce un effetto eroico". Ci troviamo nell'atrio del castello di Ravenswood (anche se la partitura dice nel giardino), sulle colline di Lammermoor in Scozia, dove risiede il clan degli Asthon (ci sarà spiegato più avanti come Enrico, lord degli Asthon, abbia sottratto il castello ai rivali Ravenswood dopo averli sconfitti). Normanno, il capo delle guardie, sta impartendo ordini a un gruppo di abitanti del castello, che si apprestano a partire per una battuta da caccia, imponendo loro di setacciare tutti i dintorni, dalle "spiagge vicine" alle "vaste rovine" della torre di Wolfcrag (o Wolferag, come è talvolta erroneamente chiamata). Il motivo? Per ora non ci è dato saperlo, visto che il coro parla genericamente di un "sì turpe mistero". Gli spettatori sono dunque catapultati subito all'interno della storia ma non ne conoscono ancora gli antefatti, che saranno svelati anche a loro man mano che i personaggi stessi (nella fattispecie Enrico, nel recitativo che segue) ne vengono a conoscenza.
Clicca qui per il testo di "Percorrete le spiagge vicine".
NORMANNO E COROPercorrete / Percorriamo le spiagge vicine,
della torre le vaste rovine:
cada il vel di sì turpe mistero,
lo domanda... lo impone l’onor.
Splenderà l'esecrabile vero
come lampo fra nubi d’orror!
(Il coro parte rapidamente)
Preludio e coro dir: Thomas Schippers (1970) | Preludio e coro dir: Jesús López-Cobos (2014) |
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