Inviata da Violetta a portare del denaro in chiesa, Annina ritorna precipitosa nella camera della sua padrona, recandole la notizia tanto attesa (la serva è addirittura preoccupata che tanta gioia possa sconvolgere Violetta, e cerca di prepararla in anticipo alla rivelazione): Alfredo è tornato in città, ed è qui per vederla. I due amanti si possono così riabbracciare e, soprattutto, rappacificare. 
Alfredo infatti ormai sa tutto: il padre gli ha rivelato il sacrificio di Violetta, e le chiede perdono. Nel duetto che intonano quasi all'unisono (le parole del brano sono le stesse per entrambi i personaggi), i due si abbandonano all'illusione che tutto possa ricominciare, che sarà possibile tornare a vivere felici in campagna come una volta, e che la salute di Violetta "rifiorirà". Ma tanto pietoso ottimismo è destinato naturalmente a rivelarsi vano. Ci avviamo verso la conclusione della tragedia.
Duetto memorabile, tra i brani più noti del repertorio verdiano e non solo, "Parigi, o cara" ha ispirato fra le altre cose i titoli di un libro di Antonio Arbasino del 1960; di un film di Vittorio Caprioli del 1962, con Franca Valeri; e di una canzone di Roberto Vecchioni, "Parigi (o cara)", dall'album "Hollywood Hollywood" (1982).
Clicca qui per il testo del brano.
ALFREDO
Parigi, o cara, noi lasceremo,
la vita uniti trascorreremo.
De' corsi affanni compenso avrai,
la tua salute rifiorirà.
Sospiro e luce tu mi sarai,
tutto il futuro ne arriderà.
VIOLETTA
Parigi, o caro, noi lasceremo,
la vita uniti trascorreremo.
De' corsi affanni compenso avrai,
la mia salute rifiorirà.
Sospiro e luce tu mi sarai,
tutto il futuro ne arriderà.
Placido Domingo e Teresa Stratas
| Luciano Pavarotti e Mirella Freni | Jose Carreras e Renata Scotto | 
Giuseppe Filianoti e Mariella Devia
Nella clip sottostante, il brano viene intonato "a sorpresa" da alcuni cantanti, mescolati fra i venditori e gli acquirenti, nel mercato centrale di Valencia. Anche in questo caso (vedi il post sul brindisi) si tratta di un'operazione promozionale per diffondere l'opera fra il grande pubblico.

 
 Mentre nella sua stanza Violetta si strugge di dolore, dall'esterno giungono i canti gioiosi dei parigini che festeggiano il Carnevale, con un baccanale dedicato al corteo popolare del "bue grasso" che contrasta in maniera fin troppo netta con l'indigenza in cui versa la ragazza. La quale, poco prima, aveva infatti commentato "Ah, nel comun tripudio, sallo Iddio quanti infelici soffron!", pensando più a sé stessa che a quei poveri ai quali fa portare in dono – tramite Annina – la metà dei pochi denari che le sono rimasti.
Mentre nella sua stanza Violetta si strugge di dolore, dall'esterno giungono i canti gioiosi dei parigini che festeggiano il Carnevale, con un baccanale dedicato al corteo popolare del "bue grasso" che contrasta in maniera fin troppo netta con l'indigenza in cui versa la ragazza. La quale, poco prima, aveva infatti commentato "Ah, nel comun tripudio, sallo Iddio quanti infelici soffron!", pensando più a sé stessa che a quei poveri ai quali fa portare in dono – tramite Annina – la metà dei pochi denari che le sono rimasti.
 Due parole sul
Due parole sul 


