24 febbraio 2014

Don Giovanni (26) - “Ah taci, ingiusto core”

Scritto da Christian

Si è ormai fatta notte (tutta la vicenda, proprio come ne "Le nozze di Figaro", si svolge infatti nell'arco di un solo giorno). Per tentare di sedurre la cameriera di Donna Elvira (un altro spregio alla donna che l'ama), Don Giovanni ha dunque avuto l'idea di sostituirsi al proprio servo Leporello, scambiandosi con lui i vestiti. Specularmente, costringe Leporello a "distrarre" Elvira: "Falle quattro carezze, fingi la voce mia / poi con bell'arte / cerca teco condurla in altra parte". In questa magnifica scena, scopriamo infatti che Donna Elvira, nonostante le sfuriate e l'ira vendicativa che aveva messo in scena nel primo atto, è ancora profondamente innamorata del cavaliere. Il terzetto comincia con la donna, affacciata al proprio balcone, che cerca inutilmente di convincersi a spegnere la passione che la muove verso Don Giovanni: "È un empio, è un traditore. / È colpa aver pietà". Il libertino coglie l'occasione e riesce con poche parole a riconquistare l'amata, convincendola di essersi pentito e di voler onorare stabilmente il suo impegno di matrimonio con lei. Leporello non può che commentare, anche in questo caso rivolto al pubblico, "State a veder la pazza / che ancor gli crederà".

Donna Elvira non può resistere all'arte melodrammatica di Don Giovanni (che, "con affettato dolore", come recita il libretto, minaccia addirittura di uccidersi se lei non dovesse credere al suo pentimento) e si ritrae dal balcone per prepararsi a scendere. A questo punto Don Giovanni impartisce i suoi ordini a un recalcitrante Leporello. Il quale, nonostante il primo imbarazzo (evidente dai suoi modi goffi di rivolgersi ad Elvira, ben diversi da quelli disinvolti del padrone) e l'empatia che poco prima aveva dimostrato nei confronti della donna ("Deh! Proteggete, o dèi, / la sua credulità"), pian piano comincia a prendere gusto nel recitare, per una volta, la parte del seduttore. Il piano di Don Giovanni funziona: Elvira, accecata dai sentimenti, cade nell'inganno e si allontana in compagnia del servo, lasciandogli campo libero.

È in scene come questa che la definizione di "dramma giocoso" sembra accordarsi perfettamente all'opera, con la sua commistione fra comico e tragico. Abbiamo da un lato l'aspetto umoristico della vicenda (i tentativi di Leporello di spacciarsi per il padrone) e dall'altro il terribile inganno di Donna Elvira, due personaggi che recitano insieme nella stessa scena ma con sentimenti, personalità e intensità contrapposti. Mozart e Da Ponte, ancora una volta, si svincolano notevolmente dagli schemi dell'opera buffa, di cui sfruttano, è vero, cliché e luoghi comuni (cosa c'è di più stereotipato dell'equivoco che nasce dallo scambio d'abiti?), ma solo per mettere in scena situazioni drammatiche e psicologiche di profonda complessità. Allo stesso modo, la musica di Mozart durante il terzetto si mostra al contempo struggente e malinconica (l'incipit con Donna Elvira) e ironica e ai limiti della beffa (gli interventi di Don Giovanni e Leporello).

Clicca qui per il testo del brano.

DONNA ELVIRA
Ah, taci, ingiusto core,
non palpitarmi in seno:
è un empio, è un traditore.
È colpa aver pietà.

LEPORELLO
(sottovoce a Don Giovanni)
Zitto... di Donn'Elvira,
signor, la voce io sento.

DON GIOVANNI
(sottovoce a Leporello)
Cogliere io vo' il momento.
Tu férmati un po' là.
(si mette dietro Leporello e parla a Donna Elvira)
Elvira, idolo mio!...

DONNA ELVIRA
Non è costui l'ingrato?

DON GIOVANNI
Sì, vita mia, son io;
e chieggo carità.

DONNA ELVIRA
(Numi, che strano affetto
mi si risveglia in petto!)

LEPORELLO
(State a veder la pazza,
che ancor gli crederà.)

DON GIOVANNI
Discendi, o gioia bella!
Vedrai che tu sei quella
che adora l'alma mia:
pentito io sono già.

DONNA ELVIRA
No, non ti credo, o barbaro!

DON GIOVANNI
Ah, credimi, o m'uccido!

LEPORELLO
(sottovoce a Don Giovanni)
Se seguitate, io rido.

DON GIOVANNI
Idolo mio, vien qua.

DONNA ELVIRA
(Dèi, che cimento è questo?
Non so s'io vado o resto...
Ah! Proteggete voi
la mia credulità.)

DON GIOVANNI
(Spero che cada presto.
Che bel colpetto è questo!
Più fertile talento
del mio, no, non si dà.)

LEPORELLO
(Già quel mendace labbro
torna a sedur costei.
Deh! Proteggete, o dèi,
la sua credulità.)

Clicca qui per il testo del recitativo che segue il brano.

(Donna Elvira parte dal balcone)

DON GIOVANNI
Amico, che ti par?

LEPORELLO
Mi par che abbiate
un'anima di bronzo.

DON GIOVANNI
Va' là, che se' il gran gonzo!
Ascolta bene:
quando costei qui viene,
tu corri ad abbracciarla:
falle quattro carezze,
fingi la voce mia; poi con bell'arte
cerca teco condurla in altra parte.

LEPORELLO
Ma signore...

DON GIOVANNI
Non più repliche!

LEPORELLO
E se poi mi conosce?

DON GIOVANNI
Non ti conoscerà, se tu non vuoi.
Zitto: ell'apre. Ehi, giudizio!
(va in disparte)

DONNA ELVIRA
Eccomi a voi.

DON GIOVANNI
(Veggiamo che farà.)

LEPORELLO
(Che imbroglio!)

DONNA ELVIRA
(a Leporello, scambiandolo per Don Giovanni)
Dunque, creder potrò che i pianti miei
abbian vinto quel core? Dunque, pentito
l'amato Don Giovanni al suo dovere
e all'amor mio ritorna?...

LEPORELLO
(alterando la voce)
Sì, carina!

DONNA ELVIRA
Crudele! Se sapeste
quante lagrime e quanti
sospir voi mi costate!...

LEPORELLO
Io, vita mia?

DONNA ELVIRA
Voi.

LEPORELLO
Poverina! Quanto mi dispiace!

DONNA ELVIRA
Mi fuggirete più?

LEPORELLO
No, muso bello.

DONNA ELVIRA
Sarete sempre mio?

LEPORELLO
Sempre.

DONNA ELVIRA
Carissimo!

LEPORELLO
Carissima!
(La burla mi dà gusto.)

DONNA ELVIRA
Mio tesoro.

LEPORELLO
Mia Venere!

DONNA ELVIRA
Son per voi tutta foco.

LEPORELLO
Io tutto cenere.

DON GIOVANNI
(Il birbo si riscalda.)

DONNA ELVIRA
E non m'ingannerete?

LEPORELLO
No, sicuro.

DONNA ELVIRA
Giuratemi.

LEPORELLO
Lo giuro a questa mano,
che bacio con trasporto,
e a quei bei lumi...

DON GIOVANNI
(finge di uccider qualcheduno con la spada alla mano)
Ih! eh! eh! ih! Sei morto!

DONNA ELVIRA E LEPORELLO
Oh, numi!
(fuggono)

DON GIOVANNI
(ride)
Ih, eh, ih, eh, ah, ih!
Par che la sorte mi secondi.
Veggiamo: le finestre son queste.
Ora cantiamo.




Anna Caterina Antonacci (Donna Elvira),
Ildebrando D'Arcangelo (Leporello), Carlos Álvarez (Don Giovanni),
dir: Riccardo Muti


Júlia Várady, Ferruccio Furlanetto, Samuel Ramey


Malanie Diener, I. D’Arcangelo, Thomas Hampson


Kristine Opolais, Kyle Ketelsen, Bo Skovhus

Pilar Lorengar, Donald Gramm, Gabriel Bacquier

Ecco ancora la versione allestita da Peter Sellars, con due attori gemelli nei ruoli di Don Giovanni e Leporello, il che rende ancor più plausibile la scena dello scambio d'abiti.


Lorraine Hunt, Herbert Perry, Eugene Perry