5 febbraio 2014

Don Giovanni (22) - “Batti, batti, o bel Masetto”

Scritto da Christian

Eccoci nel giardino della villa di Don Giovanni, dietro il palazzo illuminato, con due padiglioni ai lati, in attesa che cominci la gran festa che farà da sfondo al finale del primo atto. Qui assistiamo al reincontro fra Zerlina (appena giunta a palazzo, come ci aveva riferito Leporello poco fa) e Masetto. Naturalmente il contadino è furioso con la sua promessa sposa, che aveva avuto l'ardire di abbandonarlo proprio il giorno delle nozze. Ma la ragazza, con estremo candore, riesce abilmente ad ammansirlo. Dapprima presentandosi come innocente vittima degli inganni di Don Giovanni ("Ma se colpa io non ho! Ma se da lui ingannata rimasi!"), poi rassicurando il suo sposo della propria integrità ("Non mi toccò la punta delle dita!"), e infine offrendosi di espiare ogni possibile colpa con la giusta punizione ("Sfogati, ammazzami, fa' tutto di me quel che ti piace: ma poi, Masetto mio, ma poi fa' pace").

Come può Masetto resistere a simili parole? L'aria di Zerlina lo invita a "batterla" (cioè a picchiarla), senza alcuna reazione da parte sua ("Starò qui come agnellina / le tue botte ad aspettar"). Ovviamente il giovane non ne ha il coraggio ("Ah, lo vedo, non hai core!"), e la riconciliazione è subito servita, in maniera talmente rapida ed efficace che lo stesso Masetto commenterà fra sé e sé, nel recitativo che segue, "Guarda un po' come seppe questa strega sedurmi! Siamo pure i deboli di testa!". Come dice Sergio Sablich, questa scena – nella quale Zerlina sveste per la prima volta i panni dell'ingenua fanciulla e dimostra di saper giocare bene le carte della femminilità – "serve a creare una parentesi di apparente serenità, che verrà poi fagocitata dal ritmo turbinoso della follia più completa".

Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

ZERLINA
Masetto... senti un po'... Masetto, dico...

MASETTO
Non mi toccar.

ZERLINA
Perché?

MASETTO
Perché, mi chiedi?
Perfida! Il tatto sopportar dovrei
d'una man infedele?

ZERLINA
Ah, no, taci, crudele!
Io non merto da te tal trattamento.

MASETTO
Come? Ed hai l'ardimento di scusarti?
Star sola con un uom! Abbandonarmi
il dì delle mie nozze! Porre in fronte
a un villano d'onore
questa marca d'infamia! Ah, se non fosse,
se non fosse lo scandalo, vorrei...

ZERLINA
Ma se colpa io non ho! Ma se da lui
ingannata rimasi! E poi, che temi?
Tranquìllati, mia vita:
non mi toccò la punta delle dita.
Non me lo credi? Ingrato!
Vien qui, sfògati, ammazzami, fa' tutto
di me quel che ti piace:
ma poi, Masetto mio, ma poi fa' pace.

Clicca qui per il testo del brano.

ZERLINA
Batti, batti, o bel Masetto,
la tua povera Zerlina:
starò qui come agnellina
le tue bòtte ad aspettar.
Lascerò straziarmi il crine,
lascerò cavarmi gli occhi;
e le tue care manine
lieta poi saprò baciar.
Ah, lo vedo, non hai core!
Pace, pace, o vita mia!
In contento ed allegria
notte e dì vogliam passar.



Susanne Mentzer


Lucia Popp


Elisabeth Schwarzkopf


Anna Moffo


Angelika Kirchschlager


Kathleen Battle

Mirella Freni

2 commenti:

Marisa ha detto...

Finissima pagina di psicologia femminile!
So che questo può fare arrabbiare tante femministe "intellettuali", ma è saggezza istintiva e popolare, come è una vera e intelligentissima popolana Zerlina, che riesce a far tesoro di ogni esperienza e a prendere la vita con quella sana "leggerezza" che la porta sempre a vincere senza ricorrere all'aggressività o alle infinite e sterili discussioni di chi pensa di modificare l'altro con i propri punti di vista o con rimproveri moralistici.
Non è manipolazione irrispettosa dell'altro, ma propfonda conoscenza dell'animo esacerbato che necessita di un balsamo e di un appiglio per far sbollire la frustrazione...


macroci ha detto...

"Il mio Masetto è un uom d'ottimo core." Sì, valla a contare ad un altro! "Ma lo so tu non hai core." Adesso ci siamo, cara Zerlina!