Questo capolavoro è l'aria più celebre della Contessa, nonché un pezzo immancabile nel repertorio di ogni soprano mozartiano che si rispetti. Come il precedente assolo del Conte ("Hai già vinta la causa! – Vedrò mentr'io sospiro"), è integrato da un recitativo accompagnato ("E Susanna non vien!") che a sua volta è di altissimo livello formale ed emozionale, con un passaggio particolarmente struggente nell'ultima frase, quell'orgoglioso "fammi or cercar da una mia serva aita".
La Contessa è da sola, e sta attendendo con impazienza e inquietudine che Susanna giunga a comunicarle l'esito del suo incontro con il Conte. Già che c'è, ricorda allo spettatore cosa prevede il loro piano: sarà la nobildonna a presentarsi all'appuntamento serale con il marito, travestendosi come la propria cameriera. Nel frattempo, la Contessa si perde in ricordi e rimpianti, alternando tenerezza e impulsività. A una prima parte dell'aria dominata dalla nostalgia e dalla tristezza, ne segue una seconda in cui la forza d'animo della donna la spinge a un ultimo scatto di speranza. Il canto raggiunge il climax con alcune note alte e un impegnativo vibrato (vedi al minuto 4:24 del primo filmato proposto qui sotto, quella di Kiri Te Kanawa).
Clicca qui per il testo del recitativo che precede l'aria.
LA CONTESSA
E Susanna non vien! Sono ansiosa
di saper come il Conte accolse la proposta.
Alquanto ardito il progetto mi par,
e ad uno sposo sì vivace, e geloso!
Ma che mal c'è?
Cangiando i miei vestiti con quelli di Susanna,
e i suoi co' miei... al favor della notte...
Oh cielo, a quale umil stato fatale
io son ridotta da un consorte crudel,
che dopo avermi con un misto inaudito
d'infedeltà, di gelosia, di sdegni,
prima amata, indi offesa, e alfin tradita,
fammi or cercar da una mia serva aita!Clicca qui per il testo dell'aria.
LA CONTESSA
Dove sono i bei momenti
di dolcezza e di piacer,
dove andaro i giuramenti
di quel labbro menzogner?
Perché mai se in pianti e in pene
per me tutto si cangiò,
la memoria di quel bene
dal mio sen non trapassò?
Ah! Se almen la mia costanza
nel languire amando ognor,
mi portasse una speranza
di cangiar l'ingrato cor.
Kiri Te Kanawa
Dorothea Röschmann
Edita Gruberová | Mirella Freni | Cecilia Bartoli |
Gundula Janowitz | Annette Dasch |
Lucia Popp | Hillevi Martinpelto |
Che il tema musicale dell'aria sia identico a quello già usato da Mozart per un brano sacro (l'Agnus Dei della "Krönungsmesse", la Messa dell'Incoronazione, K. 317, che però era in fa maggiore anziché in do maggiore: vedi clip qui a fianco, con Herbert von Karajan e Kathleen Battle in Vaticano!) dimostra come il personaggio della Contessa sia quello che più di tutti rifugge dagli stilemi comici che caratterizzano l'opera buffa. Per lei Mozart ricorre invece a quelli dell'opera seria o addirittura della musica sacra, nobilitando il dramma d'amore che la donna sta vivendo e ponendola su un piedistallo al di sopra di tutti gli altri personaggi: lo dimostrerà anche nel finale dell'opera, con il "sublime perdono" (per dirla con le parole di Salieri in "Amadeus"!)
2 commenti:
la ascolto e piango sempre.
grazie.
Salve, che ne pensa se invece che impegnativo 'vibrato', che è un risultato non la causa, impegnativo legato, che è l' attività di ascoltarsi nel futuro o eco, cioè la causa, e il vibrato ne rappresenta la liberazione ....
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