29 novembre 2014

5. Duetto: "Conte mio, se l'eco avesse"

Scritto da Christian

La marchesa Clarice raggiunge il Conte e dà inizio con lui a una serie di irresistibili scambi di battute. Nonostante entrambi sappiano bene che cosa è accaduto poco prima (quando Asdrubale, nascosto dietro le quinte, ha "fatto l'eco" alle parole della donna), Clarice finge qui una totale ingenuità e domanda al Conte quale sia secondo lui la natura dell'eco che le ha appena – o almeno così afferma – confessato il proprio amore. Si giunge persino a discutere del sesso dell'eco (che Clarice naturalmente vorrebbe maschio: è divertente infatti come lei ne parli sempre al maschile, mentre il Conte al femminile: "La vedeste?" - "Non lo vidi", ecc.). Ne nasce una vera e propria dichiarazione, quando Clarice spiega al Conte: "Vorrei che l'eco [...] somigliasse a voi".


Per la cronaca, nella mitologia classica l'Eco è femmina. In questo dipinto di Waterhouse è alle prese con Narciso: un ribaltamento di generi rispetto alla "Pietra del paragone", dove l'Eco è maschio (il Conte) e il Narciso che si strugge d'amore parlando con sé stesso è femmina (Clarice).

Il bel duetto che ne segue ha l'impronta della schermaglia amorosa, mette in chiaro le carte ma sposta di poco gli equilibri (l'affetto di Clarice nei suoi confronti è già noto al Conte) e semina giusto qualche dubbio ("Che sia questa la fenice / del suo sesso io non lo spero", pensa Asdrubale: la "fenice" simboleggia ovviamente la rarità, l'eccezione alla regola).

Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

CLARICE (con brio ed aria di semplicità)
Conte, udite.

CONTE
In che posso, marchesina, ubbidirvi?

CLARICE
Io saper bramo
se l'eco è maschio o femmina. Ridete?

CONTE
(O finge, o è molto semplice.)
Non altro che nuda voce ripercossa è l'eco.

CLARICE
Cammina o no?

CONTE
No, certo.

CLARICE
Eppur poc'anzi era là.

CONTE
La vedeste?

CLARICE
Non lo vidi; ma l'ascoltai,
ma mi rispose... Oh caro! caro...
Se fosse femmina, ne avrei dispetto.

CONTE
(Il mio maggior periglio è costei, quando parla.)

CLARICE
(Ei va le cose ruminando fra sé.)

CONTE
Dunque rispose?

CLARICE
E come bene!

CONTE
Ed ora?

CLARICE
Ed ora... ed ora...
O dorme, o di parlar non ha più voglia,
come accade anche a noi.

CONTE
Questo alle donne non accade giammai.

CLARICE
No? tanto meglio!

CONTE
Perché?

CLARICE (quasi vergognandosi, ma sempre col medesimo brio e semplicità)
Perché vorrei... che l'eco fosse...
che fosse...

CONTE
Ebben?

CLARICE (manifestando rossore come prima)
Che fosse maschio!
E poi... e poi...

CONTE (facendole coraggio)
Via su.

CLARICE
Che somigliasse a voi.

Clicca qui per il testo del brano.

CLARICE
Conte mio, se l'eco avesse
tutto quel che avete voi,
io godrei fra le contesse
la maggior felicità.

CONTE
Io dell'eco avrei paura,
s'ella fosse come voi;
ché la fede è mal sicura
dove regna la beltà.

CLARICE
Ah! se un altro rispondesse,
come l'eco a me rispose!...

CONTE
Per esempio?

CLARICE
Certe cose...
Conte mio, non posso più.

CONTE
Via, sentiam, via dite su.

CLARICE
Mi disse che m'ama.

CONTE
Ma forse per giuoco.

CLARICE
Mi disse che brama...

CONTE
Spiegatevi.

CLARICE
...amor.
Mi disse che sente,
che mente rigor.

CONTE
Son prove da niente,
che ingannano un cor.

CLARICE
(Che mi creda la fenice
del mio sesso, io non dispero.)

CONTE
(Che sia questa la fenice
del suo sesso, io non lo spero.)

CLARICE E CONTE
(Quel che avvolga nel pensiero,
presto o più tardi io scoprirò.)

CONTE
Vi saluto.

CLARICE
Addio, contino.

CONTE
(Non mi fido.)

CLARICE
(Ha l'occhio fino.)

CONTE
Ricordatevi che l'eco
ha l'usanza di scherzar.

CLARICE
Se l'avessi sempre meco,
mi farebbe giubilar.



Sonia Prina (Clarice), François Lis (Asdrubale)


Marie-Ange Todorovich (Clarice), Marco Vinco (Asdrubale)


Julia Hamari, Justino Diaz

Fiorenza Cossotto, Ivo Vinco