16 novembre 2009

Le nozze di Figaro - Introduzione

Scritto da Christian

Le nozze di Figaro, o sia la folle giornata
Opera buffa in quattro atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart (K. 492)
Prima rappresentazione: Vienna (Burgtheater), 1 maggio 1786

Personaggi e voci:
Il Conte d'Almaviva (baritono), nobile spagnolo
La Contessa d'Almaviva (soprano), sua moglie
Susanna (soprano), cameriera della Contessa
Figaro (basso-baritono), valletto del Conte
Cherubino (mezzosoprano), paggio del Conte
Bartolo (basso), dottore e avvocato di Siviglia
Marcellina (mezzosoprano), ex domestica di Bartolo
Basilio (tenore), maestro di musica
Don Curzio (tenore), giudice
Antonio (basso), giardiniere e zio di Susanna
Barbarina (soprano), figlia di Antonio

"Le nozze di Figaro" è la prima delle tre opere in lingua italiana composte da Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte (le successive saranno "Don Giovanni" e "Così fan tutte").
È tratta dall'omonima commedia di Pierre de Beaumarchais del 1784, secondo capitolo di una trilogia composta anche da "Il barbiere di Siviglia" (che a sua volta verrà messo in musica più volte: la versione più celebre è naturalmente quella di Rossini del 1816) e "La madre colpevole".

Come indica il sottotitolo, l'azione si svolge nell'arco di una sola giornata – quella in cui è in programma il matrimonio fra Figaro e Susanna, rispettivamente valletto del Conte d'Almaviva e cameriera della Contessa (che nel "Barbiere di Siviglia" era nota semplicemente come Rosina) – ed è incentrata sui tentativi del fedifrago Conte di ripristinare lo ius primae noctis e sulle contromisure messe in atto da Figaro per salvare la propria sposa. La situazione è ulteriormente complicata dall'intervento di altri personaggi (fra i quali il giovane paggio Cherubino, innamorato di ogni dama che incontra, e l'intrigante Marcellina, che cerca di impedire il matrimonio perché vorrebbe a sua volta sposare Figaro), tutti coinvolti nel guazzabuglio di amori, intrighi, tradimenti, travestimenti e colpi di scena.

L'opera tocca molti tasti, dal comico (alcune situazioni sono davvero esilaranti) al drammatico, dal tragico al romantico, dal sublime al volgare. Il testo, solo all'apparenza frivolo, è elevato da una musica leggera e al contempo raffinata, piena di poesia e di lampi di genio, cone molte sfumature e continui cambi di registro. Senza un attimo di tregua dall'inizio alla fine, sfiora temi universali come l'amore e contingenti come i complessi rapporti sociali dell'epoca (senza risparmiare frecciate satiriche verso le classi dominanti).

A questo proposito va però detto che anche se la commedia originale di Beaumarchais si prendeva gioco dell'aristocrazia, e per questo motivo era stata bandita dalla maggior parte delle corti europee (si era alla vigilia della Rivoluzione Francese, e l'atmosfera cominciava a farsi delicata per le classi privilegiate), il libretto di Da Ponte ne elimina i passaggi più politici e dunque fu approvato dall'imperatore austriaco Joseph II, di cui Mozart era un protetto.

In questa clip (ridoppiata) tratta dal film "Amadeus" (1984) di Miloš Forman, vediamo Mozart (interpretato da Tom Hulce) cercare di convincere l'imperatore (Jeffrey Jones) a dare il suo benestare alla realizzazione dell'opera. Per farlo, il compositore gli descrive dapprima il finale del secondo atto e poi – dopo una disquisizione in difesa dei temi "triviali" – l'incipit del primo:



"Le nozze di Figaro" non riscosse un particolare successo a Vienna (soltanto nove rappresentazioni a partire dalla "prima", nel maggio del 1786; e non fu ripresa prima del 1789). Ben più entusiasta fu invece l'accoglienza a Praga, dove venne messa in scena alla fine dello stesso anno (e per l'occasione Mozart rivedette alcuni punti della partitura, scrisse alcune arie aggiuntive e ne sostituì delle altre: ma di questo parleremo più avanti). L'enorme successo di Praga è testimoniato da una celebre lettera inviata dal compositore il 15 gennaio 1787 al suo amico Barone Gottfried von Jacquin, nella quale scrive:
Qui [a Praga] non si parla che del "Figaro", non si suona, non si strombetta, non si canta, non si fischia che il "Figaro", non si va a sentire altra opera che il "Figaro". Eternamente Figaro!
Stilisticamente e contenutisticamente, l'opera rappresenta un importante spartiacque nella storia del teatro lirico. L'impostazione strutturale è ancora settecentesca, con numeri musicali ben distinti e separati da recitativi secchi (accompagnati dal clavicembalo). Ma nella spontaneità con cui si passa dai recitativi ai brani cantati (si pensi ad "Hai già vinta la causa – Vedrò mentr'io sospiro", a "E Susanna non vien – Dove sono i bei momenti", a "Tutto è disposto – Aprite un po' quegl'occhi") e nell'ampio ricorso a numeri d'insieme (duetti, terzetti, e così via) già si intravedono le evoluzioni successive verso il "bel canto" e il fluire continuo della musica e degli eventi. Inoltre, la novità più importante fu il superamento degli stilemi dell'opera buffa (che Mozart e Da Ponte porteranno ancora più avanti con il successivo "Don Giovanni"). Come detto, la sovrapposizione dei registri favorisce l'approfondimento delle psicologie dei personaggi, che – sia drammaturgicamente che musicalmente – vanno ben oltre le consuetudini e i "tipi" che caratterizzavano l'opera fino ad allora, soprattutto quella italiana.

Ecco un estratto dalla prefazione di Da Ponte alla prima versione pubblicata del libretto:
Ad onta [...] di tutto lo studio e di tutta la diligenza e cura avuta dal maestro di Cappella e da me per esser brevi, l’opera non sarà delle più corte che si sieno esposte sul nostro teatro; al che speriamo che basti di scusa la varietà delle fila onde è tessuta l’azione di questo dramma, la vastità e grandezza del medesimo, la molteplicità de’ pezzi musicali che si sono dovuti fare per non tener di soverchio oziosi gli attori, per scemare la noia e monotonia dei lunghi recitativi, per esprimere a tratto a tratto con diversi colori le diverse passioni che vi campeggiano, e il desiderio nostro, particolarmente, di offrire un quasi nuovo genere di spettacolo ad un pubblico di gusto sì raffinato e di sì giudizioso intendimento.

Alcune delle incisioni più celebri:















Link utili:

Articolo su Wikipedia in inglese
Articolo su Wikipedia in italiano
Una bella analisi da un blog
Libretto completo
Partitura

7 commenti:

Daniele492 ha detto...

Ho da pochissimo scoperto questo blog e con animo curioso ho deciso di iniziare a seguirlo, proprio cominciando dalle Nozze di Figaro, che ricorderò sempre con affetto come il mio primo approccio all'opera lirica (primo cd ascoltato e poi primo dvd comprato!).

Vorrei utilizzare questo spazio per integrare le mie conoscenze rispetto a quelle dell'articolo.

Mi limito a due annotazioni.

1- Quando si parla del sottotitolo, cioè "la folle giornata" mi viene in mente che non trattasi di casualità.
L'opera presente, infatti, come la maggior parte di quelle della sua epoca seguono i canoni o le unità aristoteliche di tempo, luogo e azione, così come hanno ricevuto una (errata) interpretazione nel corso del rinascimento.
Una vistosa eccezione a questi principi la ritroviamo in Mozart stesso, in particolare nel "Don Giovanni": ma questa è un'altra storia.

2- In secondo luogo vorrei precisare che controversa è la genesi dell'opera, in riferimento soprattutto ai rapporti con Giuseppe II.
In effetti, quella che si riporta nell'articolo è, per così dire, la "versione ufficiale", basata sulle "Memorie" di Lorenzo Da Ponte.
Secondo di esse, l'opera fu osteggiata inizialmente dallo stesso Giuseppe II, che in precedenza ne aveva addirittura proibito il soggetto. Poi, l'assicurazione di Mozart e Da Ponte di togliere tutti gli elementi politici dell'opera sarebbe bastato ad autorizzare la rappresentazione.
Questa stessa versione è accolta dal film Amadeus, proprio nella parte di cui è stato postato il link.

Ma c'è anche da dire che nel mondo della storiografia musicale è recentemente emersa una seconda possibilità.
La si deve principalmente al ben noto Piero Buscaroli e al libro "Al servizio dell'imperatore".

In esso Buscaroli propone di rifarsi non alle Memorie di Da Ponte, bensì alle lettere dello stesso Mozart, in cui emerge uno scenario diverso.
Giuseppe II è un sovrano assoluto illuminato, ma non secondo un assolutismo alla francese (in cui il sovrano - l'esempio per tutti è naturalmente quello di Luigi XIV- cerca di legare a sé le classi nobiliari), bensì secondo una modalità di esercizio de potere per cui il sovrano si pone direttamente in contrasto col ceto nobiliare nel tentativo di affermare la sua assoluta sovranità.
Ecco, in quest'ottica a Buscaroli non appare infondata l'ipotesi per cui lo stesso Giuseppe II avrebbe lui stesso incitato Mozart e Da Ponte a finire quanto più presto possibile.


Spero che questi contributi risultino utili e spero di ricevere commenti al riguardo.

Continuo nella mia lettura!

Buona giornata!


Daniele492 ha detto...

Mi scuso per la frettolosità con cui ho pubblicato il commento precedente, che mi ha impedito di ricontrollarne la punteggiatura e la forma.
Mi sono accorto di qualche vizio di scrittura per cui mi scuso anticipatamente.


Christian ha detto...

Ciao Daniele, ti ringrazio molto per il tuo commento e per i graditissimi contributi. Questo blog nasce soltanto per dare sfogo a una passione personale, senza troppe pretese di risultare esaustivo o completo, e dunque apprezzo ogni intervento che sappia aggiungere qualcosa di interessante, come nel tuo caso. Spero di leggerti ancora!

Anch’io ho un particolare affetto per “Le nozze di Figaro”, un’opera che non mi stancherei mai di ascoltare per via della sua ricchezza di temi e di sfumature.

La possibilità che l’imperatore Giuseppe II abbia “favorito” quest’opera in chiave di “sfida” verso il ceto nobiliare è interessante. Pare che fosse davvero un sovrano molto illuminato, e che abbia cercato (senza riuscirci, a causa delle opposizioni interne) di realizzare diverse riforme. In effetti il film di Forman non gli rende giustizia, rappresentandolo un po’ come un sempliciotto.

Dimenticavo: questo blog è aperto non solo ai commenti, ma anche alle collaborazioni! Se tu avessi voglia di scrivere qualcosa (di corposo o meno: anche un singolo post, con qualsiasi impostazione) su argomenti legati all’opera lirica, saresti il benvenuto!


Daniele492 ha detto...

Ciao Christian!

Sono felice che tu abbia apprezzato quello che ho scritto!

In effetti, la tesi "ufficiale" sulla genesi dell'opera è anche sposata da un altro sceneggiato su Mozart, quello di Marcel Bluwal, che cerco disperatamente ma che non riesco a trovare...
L'ho visto nello speciale che fecero anni fa su Mozart a Superquark...

Per me che oltre alla musica studio anche diritto è stata una sorpresa sentire la nuova tesi proprio a lezione di storia del diritto, mentre si parlava di Giuseppe II!

Per quanto riguarda la tua proposta, credo che sia possibile accoglierla, limiti di tempo permettendo!

In effetti avrei alcune idee: ad esempio, se ritieni che i contenuti dei commenti siano davvero interessanti e degni si possono integrare per comodità nel testo principale del post, salvo che non le ritenga minuzie che appesantiscono il fluire delle parole! :)
Poi ci sono tante opere di cui si può parlare...
Per ora sto leggendo a poco a poco i vari post su queste Nozze, ma vorrei anche leggere quelli sulla Traviata, che conosco molto bene, e pensare a qualcosa di nuovo... Magari al Matrimonio Segreto di Cimarosa, che ho recentemente scoperto come una miniera di comicità...
Nella hit parade delle opere buffe merita tranquillamente il terzo posto, con avanti solamente le Nozze al primo posto e il Barbiere al secondo!

Su wikipedia (per un'informazione essenziale) potrai leggere che fu l'unica opera della storia che fu rappresentata due volte di fila per volere dell'imperatore Leopoldo II, fratello e successore di Giuseppe II, appena poche settimane dalla morte di Mozart! :D


Christian ha detto...

Immaginavo che tu studiassi musica... ^^
Io invece sono un profano, un semplice ascoltatore. Per questo accetto sempre volentieri i contributi e le collaborazioni altrui.

Non conosco l'opera di Cimarosa (l'ho sentita nominare spesso, naturalmente), e se dunque avrai voglia e tempo - senza fretta e senza impegno! - di scrivere qualcosa al riguardo, sarai il benvenuto. Anche dopo l'estate, così nel frattempo terminerò di pubblicare i post sulla "Traviata".

Come stile e impostazione avresti ovviamente carta bianca. Guarda per esempio i post della "Turandot", che non sono opera mia e hanno un taglio molto più di analisi psicologica che musicale.

Magari sentiamoci in privato... Puoi trovare un recapito e-mail nella colonna laterale del blog, in alto a destra. Tieni però conto che per tutto il mese di agosto sarò assente e impossibilitato a rispondere in tempi rapidi.


Eloisa ha detto...

Complimenti per il blog e per averlo inaugurato con un'opera meravigliosa come "Le nozze di Figaro"!
Eloisa


Christian ha detto...

Grazie mille, Eloisa. A presto!