26 dicembre 2009

10. Aria: "Non più andrai, farfallone amoroso"

Scritto da Christian

Il primo atto delle "Nozze di Figaro" si conclude con quella che è senza dubbio l'aria più celebre di tutta l'opera, nonché uno dei brani più noti e orecchiabili dell'intero repertorio mozartiano. Il Conte ha appena deciso che Cherubino dovrà arruolarsi nel suo reggimento, a Siviglia, e Figaro preannuncia al malcapitato paggio la vita spartana che lo attende sotto le armi. In una meravigliosa sequenza del film "Amadeus" (naturalmente senza alcun fondamento storico) si immagina che Mozart abbia letteralmente improvvisato il tema musicale prendendo spunto da una marcetta di benvenuto scritta per lui da Antonio Salieri:


Come detto, il brano funge da finale del primo dei quattro atti in cui è divisa l'opera. Che un atto si concluda con una semplice aria, e non con una lunga sequenza musicale che vede impegnati più cantanti contemporaneamente (come era consuetudine nell'opera buffa italiana, e come infatti avverrà nel secondo e nel quarto atto delle "Nozze"), è piuttosto insolito: se inoltre pensiamo che normalmente questo tipo di opera era costituito da soli due atti, viene il sospetto che Da Ponte e Mozart, nel corso della lavorazione, abbiano deciso di dividere per qualche motivo – forse per l'eccessiva lunghezza – i due atti inizialmente previsti in quattro (che peraltro corrispondono ai cinque della commedia originale di Beaumarchais, con il terzo e il quarto atto del testo francese riuniti qui in uno solo). Anche ai giorni nostri non è raro che in alcune produzioni, per abbreviare la durata dell'opera, vengano fusi insieme gli ultimi due atti e si eliminino alcune arie considerate "minori", solitamente quelle di Marcellina ("Il capro e la capretta") e di Basilio ("In quegl'anni in cui val poco"). Giusto per onor di cronaca, faccio notare che le successive due opere buffe di Da Ponte e Mozart ("Don Giovanni" e "Così fan tutte") saranno rigorosamente in due atti.

Tornando al "Non più andrai", la struttura musicale è in forma di rondò: il brano esordisce con un tema allegro e melodico (con l'orchestra che accompagna in maniera deliziosa la voce del cantante), che verrà ripetuto per tre volte in alternanza con altri temi via via più energici e tonitruanti, per terminare in una marcia trascinante e parodistica, sulla quale i personaggi escono di scena. Il brano serve a Figaro per prendersi gioco di Cherubino, ricordandogli come dalla sua nuova vita militare saranno esclusi vezzi, galanterie e donne, ma anche e soprattutto del Conte e delle istituzioni che egli rappresenta. In un certo senso, infatti, è proprio al suo padrone che Figaro sta rivolgendo le sue parole: è lui il "farfallone amoroso" che dovrebbe smettere di insidiare le donne altrui! Nel recitativo che precede l'aria, oltre al divertente scambio di battute fra Susanna e il Conte ("Egli è ancora fanciullo!" – "Men di quel che tu credi"), sono da sottolineare alcuni passaggi: il Conte sta per cacciare Cherubino tout court dal castello, quando questi gli ricorda che ha udito le sue inappropriate profferte amorose verso Susanna e che non ne ha fatto parola con nessuno, almeno non ancora ("È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine..."); al che il Conte lo zittisce rapidamente, preferendo – fra la rabbia e l'imbarazzo – "perdonarlo" con magnanimità e mantenerlo al proprio servizio, seppur destinandolo appunto alla vita sotto le armi. Figaro allora, che ha già in mente un nuovo piano, sussurra al ragazzo "Io vo' parlarti pria che tu parta": avrà infatti bisogno del suo aiuto per metterlo in atto.

Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

FIGARO, SUSANNA e BASILIO
Evviva!

FIGARO
(a Cherubino)
E voi non applaudite?

SUSANNA
È afflitto, poveretto,
perché il padron lo scaccia dal castello!

FIGARO
(al Conte)
Ah, in un giorno sì bello!

SUSANNA
In un giorno di nozze!

FIGARO
Quando ognun v'ammira!

CHERUBINO
(s'inginocchia)
Perdono, mio signor...

IL CONTE
Nol meritate.

SUSANNA
Egli è ancora fanciullo!

IL CONTE
Men di quel che tu credi.

CHERUBINO
È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine...

IL CONTE
(lo alza)
Ben ben; io vi perdono.
Anzi farò di più; vacante è un posto
d'uffizial nel reggimento mio;
io scelgo voi; partite tosto: addio.

SUSANNA e FIGARO
Ah, fin domani sol...

IL CONTE
No, parta tosto.

CHERUBINO
A ubbidirvi, signor, son già disposto.

IL CONTE
Via, per l'ultima volta
la Susanna abbracciate.
(Inaspettato è il colpo.)

FIGARO
Ehi, capitano, a me pure la mano;
(piano a Cherubino)
io vo' parlarti pria che tu parta.
(forte)
Addio, picciolo Cherubino;
come cangia in un punto il tuo destino.

Clicca qui per il testo del brano.

FIGARO
Non più andrai, farfallone amoroso,
notte e giorno d'intorno girando,
delle belle turbando il riposo,
Narcisetto, Adoncino d'amor.
Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggero e galante,
quella chioma, quell'aria brillante,
quel vermiglio donnesco color.
Tra guerrieri, poffar Bacco!
Gran mustacchi, stretto sacco.
Schioppo in spalla, sciabla al fianco,
collo dritto, muso franco,
un gran casco, o un gran turbante,
molto onor, poco contante!
Ed invece del fandango,
una marcia per il fango.
Per montagne, per valloni,
con le nevi e i sollioni.
Al concerto di tromboni,
di bombarde, di cannoni,
che le palle in tutti i tuoni
all'orecchio fan fischiar.
Cherubino, alla vittoria,
alla gloria militar!



Ruggero Raimondi


Luca Pisaroni


Hermann Prey


Bryn Terfel


Lucio Gallo


Ezio Pinza

Tito Gobbi


La melodia del "farfallone amoroso" divenne subito immensamente popolare, al punto che era molto frequente udirla fischiettare per le strade o cantare a squarciagola nelle birrerie di Praga (dove l'opera era stata rappresentata con grande successo pochi mesi dopo la prima di Vienna). L'anno seguente, lo stesso Mozart vi fece un ironico riferimento all'interno di un'altra sua opera, il "Don Giovanni":

4 commenti:

Daniele Ciccolo ha detto...

Per quanto riguarda la genesi del tema di quest'aria, quella raccontata in "Amadeus" è, come giustamente ricordato da Christian, una falsità.
Però vorrei ricordare questo.
Quando ancora si aspettava il consenso dell'imperatore Giuseppe II per la composizione dell'opera lo si cercò di convincere dell'assoluta estraneità di elementi politici nell'opera.
L'imperatore, volendo sentire anche dei "campioni" dell'opera, chiese a Mozart di fargli sentire qualcosa in tal senso: è lì che gli avrebbe improvvisato il tema dell'aria qui in oggetto.

Se non possiamo considerare "vera" questa situazione tuttavia la possiamo considerare "verosimile"!


Christian ha detto...

Dunque quella scena non è poi così campata in aria...!

(Anche per queste cose, "Amadeus" resta davvero un gran film, comunque.)


Anonimo ha detto...

Questo finale del I° Atto, teoricamente è mutilato di una parte;
perché, secondo la (solita) versione praghese del 1786, quest'aria è preceduta da un recitativo chiamato "Ehi, sor Paggio". Il quale inserisce molto bene le dinamiche dell'aria "Non più andrai" successiva.


Christian ha detto...

Sì, nella versione praghese il recitativo di Figaro che precede immediatamente l'aria era più lungo ed elaborato:

Ehi, sor paggio!
Oh, perdoni: sbagliai. Sor capitano!
Ora si cangia la sua paggeria
in uffiziale di cavalleria.
Oh, che bel militar!
Gran figura vuol fare,
sbarbato, profumato e disinvolto.
Ma a quel leggiadro volto
or convien cera brusca ed occhio fiero:
non sei più ganimede, or sei guerriero!