12 dicembre 2009

6. Aria: "Non so più cosa son, cosa faccio"

Scritto da Christian

Partita Marcellina, Susanna riceve un'altra visita: si tratta di Cherubino, il giovane paggio del Conte. Il personaggio, un adolescente in piena tempesta ormonale (nel testo originale di Beaumarchais ha tredici anni), è tradizionalmente interpretato da una donna (la partitura è scritta per mezzosoprano, ma non di rado il suo ruolo viene cantato da un soprano; meno frequente è il caso in cui a eseguirlo è chiamato un vero fanciullo con voce bianca o addirittura un controtenore). Anche nella commedia di Beaumarchais, dove non c'erano brani cantati e quindi esigenze di timbro vocale, il ruolo era assegnato a una ragazza en travesti: secondo il commediografo, infatti, nella sua compagnia non c'erano giovani attori che fossero contemporaneamente dell'età giusta e in grado di comprendere tutte le "sottigliezze" (e le ambiguità) del ruolo.

Per l'efebico Cherubino, forse il personaggio più popolare dell'opera nonostante il suo spazio sulla scena sia inferiore a quello delle quattro figure principali (Figaro, Susanna, il Conte e la Contessa), Mozart ha scritto due arie magnifiche (questa e la celebre "Voi che sapete", nel secondo atto): ma il ragazzo è anche al centro di altri numeri musicali in cui non deve cantare (dal "Non più andrai, farfallone amoroso" di Figaro al "Venite, inginocchiatevi" di Susanna, per esempio). Ed è un motore drammaturgico di notevole importanza, visto che il suo ardore giovanile fa da contraltare a quello – più maturo – del Conte: nonostante la giovane età, anzi proprio per la sua sessualità ancora acerba che sta lentamente sviluppandosi, Cherubino è il personaggio che più rappresenta l'erotismo ne "Le nozze di Figaro": come rivela a Susanna in quest'aria di esordio, non può fare a meno di amare tutte le donne. In particolare, ha una tresca con la coetanea Barbarina, la figlia del giardiniere (e cugina della stessa Susanna), ma più di tutte adora la Contessa in persona, che ammira da lontano. Se da Barbarina è ricambiato (vedremo in seguito la ragazzina chiedere al Conte il permesso di sposarlo!), e se dalla stessa Susanna è visto con simpatia (fra i due c'è una certa complicità, come indica la disinvoltura dei loro dialoghi, qui e altrove), anche da parte della Contessa non c'è indifferenza, sia pure accuratamente nascosta per esigenze sociali (è ovviamente troppo giovane persino per essere un amante o un oggetto del desiderio "rispettabile"). Nella terza commedia della trilogia di Beaumarchais, "La madre colpevole" (molto meno nota delle altre due e ambientata una ventina d'anni più tardi), scopriremo che Rosina e Cherubino, qualche tempo dopo la conclusione delle "Nozze", hanno passato addirittura una singola e breve notte insieme.

Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

SUSANNA
Va' là, vecchia pedante,
dottoressa arrogante,
perché hai letti due libri
e seccata madama in gioventù...

CHERUBINO
(arriva in fretta)
Susanetta, sei tu?

SUSANNA
Son io, cosa volete?

CHERUBINO
Ah, cor mio, che accidente!

SUSANNA
Cor vostro! Cosa avvenne?

CHERUBINO
Il Conte ieri
perché trovommi sol con Barbarina,
il congedo mi diede;
e se la Contessina,
la mia bella comare,
grazia non m'intercede, io vado via,
io non ti vedo più, Susanna mia!

SUSANNA
Non vedete più me! Bravo! Ma dunque
non più per la Contessa
secretamente il vostro cor sospira?

CHERUBINO
Ah, che troppo rispetto ella m'ispira!
Felice te, che puoi
vederla quando vuoi,
che la vesti il mattino,
che la sera la spogli, che le metti
gli spilloni, i merletti...
Ah, se in tuo loco...
Cos'hai lì? Dimmi un poco...

SUSANNA
Ah, il vago nastro della notturna cuffia
di comare sì bella.

CHERUBINO
(toglie il nastro di mano a Susanna)
Deh, dammelo sorella,
dammelo per pietà!

SUSANNA
(vuol riprenderglielo)
Presto quel nastro!

CHERUBINO
(si mette a girare intorno la sedia)
O caro, o bello, o fortunato nastro!
Io non te'l renderò che colla vita!

SUSANNA
(seguita a corrergli dietro, ma poi s'arresta come fosse stanca)
Cos'è quest'insolenza?

CHERUBINO
Eh via, sta cheta!
In ricompensa poi
questa mia canzonetta io ti vo' dare.

SUSANNA
E che ne debbo fare?

CHERUBINO
Leggila alla padrona,
leggila tu medesma;
leggila a Barbarina, a Marcellina;
leggila ad ogni donna del palazzo!

SUSANNA
Povero Cherubin, siete voi pazzo!

Clicca qui per il testo del brano.

CHERUBINO
Non so più cosa son, cosa faccio,
or di foco, ora sono di ghiaccio,
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d'amor, di diletto,
mi si turba, mi s'altera il petto
e a parlare mi sforza d'amore
un desio ch'io non posso spiegar.
Parlo d'amor vegliando,
parlo d'amor sognando,
all'acque, all'ombre, ai monti,
ai fiori, all'erbe, ai fonti,
all'eco, all'aria, ai venti,
che il suon de' vani accenti
portano via con sé.
E se non ho chi m'oda,
parlo d'amor con me.

Sul palcoscenico, normalmente, Cherubino si presenta entrando baldanzosamente dalla finestra come un novello Romeo (o Almaviva!): un ingresso speculare alla sua uscita di scena nel secondo atto, quando da un'altra finestra (dalle stanze della Contessa) balzerà giù. Nel corso del recitativo, il ragazzo informa Susanna che il Conte è furioso con lui perché il giorno prima lo ha sorpreso in camera di Barbarina, e pertanto vorrebbe cacciarlo dal castello: è giunto qui per chiedere – attraverso Susanna – alla Contessa di intercedere per lui. È interessante come il Conte abbia in particolare antipatia Cherubino: non si tratta solo di insana gelosia; forse in lui vede sé stesso da giovane, e confronta con rabbia le pulsioni sessuali pure e adolescenziali del paggio con le proprie, ricolme di egoismo, di voglia di possesso e di frustrazione.

Sulla scena, il ruolo di Cherubino presenta alcune difficoltà non solo per le interpreti (è una tempesta di emozioni: sempre inquieto, passa dalla baldanza e dall'insolenza di fronte a Susanna alla timidezza e alla soggezione in presenza della Contessa; dalla gioia di vivere e dalla continua voglia di scherzare alla malinconia e allo struggimento d'amore) ma anche per registi e scenografi: a partire dal costume, che deve rendere credibili interpreti femminili in un ruolo maschile. Il tutto è complicato dal fatto che per ben due volte, nel secondo e nel terzo atto, il povero paggio viene travestito da ragazza! Mettiamo dunque a confronto tra loro alcune interpretazioni molto differenti per tono, ritmo e – appunto – abbigliamento!



Frederica Von Stade


Tove Dahlberg


Pamela Helen Stephen


Tatiana Troyanos


Edith Mathis


Cecilia Bartoli


Christine Schäfer

Gabriele Sima