4 maggio 2011

La traviata (7) - Amore o piacere?

Scritto da Marisa

Amore o piacere? Tutto il dramma e l'evoluzione di Violetta ruotano intorno a questo conflitto. Superficialmente in genere noi assimiliamo le due esperienze e crediamo che coincidano, ma non è così; e Violetta, con intuito femminile, lo sa bene, tanto che fino ad ora si è tenuta ben lontano dal potere di Eros, dedicandosi e scegliendo il terreno più controllabile del piacere.
Eros è una divinità molto potente. Lo incontriamo in Esiodo e nell'orfismo come il primo e fondamentale principio. Nato dalla Notte dalle nere ali e dal Caos, incarna ed è all'origine di tutte le ulteriori potenzialità, come a dire che tutta l'espansione dell'universo è retta dall'amore, concetto che arriva fino a Dante che identifica Dio stesso come “Amor che muove il sole e l'altre stelle”. Afrodite, più tardi nella mitologia classica, incarnerà il desiderio erotico e userà il figlio Cupido come suo messaggero. Ma questa è già una differenziazione e una parcellizzazione del più grande ed indiviso respiro del primordiale archetipo dell'Eros.
Nelle parole di Alfredo che cominciano a far breccia nell'anima di Violetta (quell'amor ch'è palpito dell'universo) ritroviamo una concezione così alta dell'amore da ricordare quella originaria e risveglia un appassionato desiderio di ritrovare l'unione mistica con il tutto, aprendosi attraverso il dono di sé a un rapporto che trascende e supera l'interesse del proprio Io.
Ed è qui che nasce il conflitto, perché per aprirsi a un amore autentico bisogna sempre rinunciare a qualcosa legato al proprio tornaconto egoistico: e in questo è già implicita la via del sacrificio in quanto necessario superamento di una visione egocentrica a vantaggio di una più allargata, in cui l'Io è immerso come in un oceano.

Tutti i grandi amanti sanno bene che devono sacrificare qualcosa se vogliono accedere a un livello più alto. Tristano mette una spada tra sé e Isotta, e i Cavalieri dediti all'amor cortese partono per le più alte imprese da dedicare alla propria dama serbando il suo ricordo come il bene più prezioso. Nel Tantrismo, che è una delle massime vette raggiunte dall'oriente nella via dell'esperienza iniziatica attraverso l'eros, tutto il processo è retto dall'evoluzione della Kundalini, l'energia erotica e sessuale che, come un grande serpente, giace acciambellato alla radice della spina dorsale e deve essere risvegliato per innalzarsi e aprire i Chakra superiori: l'energia sessuale deve cioè evolvere verso forme sempre più alte e spirituali. Una parte del puro e semplice desiderio sessuale deve prima o poi essere sacrificato a vantaggio di un sentimento più elevato e globale, che prenda in considerazione tutta la persona e non solo il proprio piacere. Capiamo quindi le resistenze di Violetta e il suo indugiare cercando di inebriarsi nelle gioie del piacere a cui è abituata, piacere legato all'eccitazione del momento e alla sollecitazione dei sensi ma che non ha niente a che fare con il trasporto dell'anima, che ora la raggiunge per la prima volta e di cui presagisce però già l'altra faccia: quella del sacrificio.