12 marzo 2010

24. Cavatina: "L'ho perduta"

Scritto da Christian

Il quarto e ultimo atto de "Le nozze di Figaro" comincia quando è ormai sera ed è sceso il buio (ricordiamo ancora che l'intera opera, che era iniziata all'alba, si svolge nell'arco di una sola "folle giornata", come recita il sottotitolo). La giovane Barbarina è disperata perché ha perso la spilla che il Conte le aveva affidato da riportare a Susanna come "ricevuta di ritorno" del bigliettino che fissava il loro incontro amoroso, e ora la sta cercando nell'oscurità. Viene interrotta dall'arrivo di Figaro, che sta facendo quattro passi con sua madre Marcellina dopo la cena nuziale. Quando l'ingenua fanciulla spiega al novello cugino acquisito che cosa sta cercando, Figaro capisce subito che il biglietto che il Conte teneva fra le mani durante la cerimonia gli era stato dato da Susanna, ed essendo all'oscuro del complotto ordito dalla sua sposa e dalla Contessa non può che pensare il peggio: l'infedele Susanna intende cedere alle voglie del Conte!

La cavatina di Barbarina è incredibilmente tragica e toccante, in maniera persino eccessiva se consideriamo che si tratta in fondo soltanto di una ragazzina che ha smarrito una spilla (anche se non mancano letture alternative, vedi sotto). Si tratta addirittura dell'unico brano in tutta l'opera che Mozart ha scritto in una chiave minore. Le scale minori, soggettivamente, comunicano all'ascoltatore una sensazione di tristezza, di ansia o di angoscia, e il compositore austriaco preferiva quelle maggiori: basti pensare che di tutte le sue 51 sinfonie, soltanto due (la numero 25, la cui musica apre il film "Amadeus", e la celeberrima numero 40) sono in chiavi minori, per la precisione in sol minore.

Il breve testo dell'aria non specifica che cosa Barbarina abbia "perduto", al punto che la tragicità del suo canto inquieta non poco Figaro e Marcellina che le domandano subito di che cosa si tratti. Questo ha portato alcuni registi e scenografi a suggerire una doppia lettura (vedi per esempio, qui sotto, la clip con Eva Liebau): la ragazza avrebbe perduto da poco non solo la spilla, ma anche la verginità. È un'interpretazione forse sopra le righe e decisamente opinabile, ma non stupisce che, trattandosi di Mozart, anche un'aria così semplice e innocua possa essere caricata di diversi significati.

Una curiosità: la prima interprete di Barbarina, nel 1786, fu Anna Gottlieb, che all'epoca aveva appena compiuto 12 anni. Cinque anni più tardi, sarebbe stata anche la prima Pamina nel "Flauto magico".

Clicca qui per il testo del brano.

BARBARINA
L'ho perduta... Me meschina...
Ah, chi sa dove sarà?
Non la trovo... E mia cugina...
E il padron... cosa dirà?

Clicca qui per il testo del recitativo che segue il brano.

FIGARO
Barbarina, cos'hai?

BARBARINA
L'ho perduta, cugino.

FIGARO
Cosa?

MARCELLINA
Cosa?

BARBARINA
La spilla, che a me diede il padrone
per recar a Susanna.

FIGARO
A Susanna...? La spilla...?
E così, tenerella, il mestiero già sai
di far tutto sì ben quel che tu fai?

BARBARINA
Cos'è, vai meco in collera?

FIGARO
E non vedi ch'io scherzo? Osserva...
(cerca un momento per terra, dopo aver destramente cavata una spilla dall'abito o dalla cuffia di Marcellina, e la dà a Barbarina)
Questa è la spilla che il Conte
da recare ti diede alla Susanna,
e servia di sigillo a un bigliettino;
vedi s'io sono istrutto.

BARBARINA
E perché il chiedi a me quando sai tutto?

FIGARO
Avea gusto d'udir come il padrone
ti die' la commissione.

BARBARINA
Che miracoli!
"Tieni, fanciulla, reca questa spilla
alla bella Susanna, e dille:
Questo è il sigillo de' pini."

FIGARO
Ah, ah, de' pini!

BARBARINA
È ver ch'ei mi soggiunse:
"Guarda che alcun non veda."
Ma tu già tacerai.

FIGARO
Sicuramente.

BARBARINA
A te già niente preme.

FIGARO
Oh niente, niente.

BARBARINA
Addio, mio bel cugino;
vò da Susanna, e poi da Cherubino.
(parte saltando)




Constanze Backes


Eva Liebau


Aurora Perry


Patrizia Pace


Patricia Petibon

Cristiana Arcari


La musica di questa cavatina è stata utilizzata anche al cinema:


Alcune scene dal film "Kaos" (1984) dei fratelli Taviani


Alcune scene dal film "I testimoni" (2007) di André Téchiné.