Dopo le vette di "Come scoglio", a riportarci sul piano della farsa è l'arietta di Guglielmo "Non siate ritrosi", un nuovo tentativo di corteggiamento non meno buffo e sconclusionato del precedente. Il testo è francamente assurdo, assai diretto e "volgarmente esplicito", con i suoi inviti alle fanciulle ad ammirare le fattezze fisiche dei due forestieri ("Guardate, toccate, il tutto osservate"). C'è davvero da chiedersi come i due uomini potessero sperare che le loro dame cedessero a simili avances da pappagallo (ancora una volta, sorge il dubbio che in realtà stiano facendo apposta a comportarsi in maniera tale per vincere la scommessa, a dispetto delle istruzioni di Don Alfonso).

L'aria, anche musicalmente assai semplice, raggiunge il culmine nel finale, quando alle parole di Guglielmo ("E questi mustacchi chiamare si possono / trionfi degli uomini, pennacchi d'amor", con cui l'uomo sembra addirittura voler attirare la loro attenzione sui baffi finti) le sorelle, anziché replicare, preferiscono semplicemente andarsene via, offese e imbarazzate. I due ufficiali, dal proprio canto, non riescono più a trattenere le risa, e senza transizioni si passa immediatamente al terzettino "E voi ridete?", nel quale un Don Alfonso stizzito cerca di riportare alla serietà i suoi amici. Questi, nel successivo recitativo, si sentono già talmente sicuri di vincere la scommessa da offrire al filosofo la possibilità di un cash out (ovvero chiuderla in anticipo, pagando meno della somma pattuita). Ma Don Alfonso non si lascia tentare.

Originariamente, in questo punto Mozart e Da Ponte avevano previsto per Guglielmo un'aria ben più lunga e complessa, "Rivolgete a lui lo sguardo", che però il compositore decise di eliminare (sostituendola appunto con "Non siate ritrosi") probabilmente per esigenze di equilibrio complessivo del primo atto. Ne parleremo nel prossimo post.


Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

FERRANDO
Ah, non partite!

GUGLIELMO
Ah, barbare, restate!
(a Don Alfonso)
Che vi pare?

DON ALFONSO
(Aspettate.)
Per carità, ragazze:
Non mi fate più far trista figura.

DORABELLA
(con fuoco)
E che pretendereste?

DON ALFONSO
Eh, nulla! Ma mi pare...
Che un pochin di dolcezza...
Alfin son galantuomini
E sono amici miei.

FIORDILIGI
Come! E udire dovrei...?

GUGLIELMO
Le nostre pene e sentirne pietà!
La celeste beltà degli occhi vostri
La piaga aprì nei nostri,
Cui rimediar può solo
Il balsamo d'amore:
Un solo istante il core aprite, o belle,
A sue dolci facelle; a voi davanti
Spirar vedrete i più fedeli amanti.

Clicca qui per il testo di "Non siate ritrosi".

GUGLIELMO
Non siate ritrosi,
Occhietti vezzosi;
Due lampi amorosi
Vibrate un po' in qua.
Felici rendeteci;
Amate con noi,
E noi felicissime
Faremo anche voi.
Guardate, toccate,
Il tutto osservate:
Siam due cari matti,
Siam forti e ben fatti,
E come ognun vede,
Sia merto, sia caso,
Abbiamo bel piede,
Bell'occhio, bel naso.
Guardate bel piede,
Osservate bell'occhio,
Toccate bel naso,
Il tutto osservate:
E questi mustacchi
Chiamare si possono
Trionfi degli uomini,
Pennacchi d'amor.
(Fiordiligi e Dorabella partono.)

Clicca qui per il testo di "E voi ridete?".

(Ferrando e Guglielmo, appena soli con Don Alfonso, ridono smoderatamente.)

DON ALFONSO
E voi ridete?

FERRANDO E GUGLIELMO
Certo, ridiamo.

DON ALFONSO
Ma cosa avete?

FERRANDO E GUGLIELMO
Già lo sappiamo.

DON ALFONSO
Ridete piano.

FERRANDO E GUGLIELMO
Parlate invano.

DON ALFONSO
Se vi sentissero,
Se vi scoprissero,
Si guasterebbe
Tutto l'affar.

FERRANDO E GUGLIELMO
Ah, che dal ridere
L'alma dividere...
Ah, che le viscere
Sento scoppiar!

DON ALFONSO
Mi fa da ridere
Questo lor ridere,
Ma so che in piangere
Dee terminar.

Clicca qui per il testo del recitativo che segue.

DON ALFONSO
Si può sapere un poco
La cagion di quel riso?

GUGLIELMO
Oh, cospettaccio!
Non vi pare che abbiam giusta ragione,
Il mio caro padrone?

FERRANDO
Quanto pagar volete
E a monte è la scommessa?

GUGLIELMO
(scherzando)
Pagate la metà.

FERRANDO
Pagate solo
Ventiquattro zecchini.

DON ALFONSO
Poveri innocentini!
Venite qua, vi voglio
Porre il ditino in bocca.

GUGLIELMO
E avete ancora
Coraggio di fiatar?

DON ALFONSO
Avanti sera
Ci parlerem.

FERRANDO
Quando volete.

DON ALFONSO
Intanto
Silenzio e ubbidienza
Fino a doman mattina.

GUGLIELMO
Siam soldati
E amiam la disciplina.

DON ALFONSO
Or bene: andate un poco
Ad attendermi entrambi in giardinetto;
Colà vi manderò gli ordini miei.

GUGLIELMO
Ed oggi non si mangia?

FERRANDO
Cosa serve?
A battaglia finita
Fia la cena per noi più saporita.




Alessandro Corbelli (Guglielmo), Josef Kundlak (Ferrando), Claudio Desderi (Don Alfonso)
dir: Riccardo Muti (1989)


Luca Pisaroni (Guglielmo), Topi Lehtipuu (Ferrando), Nicolas Rivenq (Don Alfonso)
dir: Iván Fischer (2006)


Hermann Prey (Guglielmo), Luigi Alva (Ferrando), Walter Berry (Don Alfonso)
dir: Karl Böhm (1970)


Ferruccio Furlanetto (Guglielmo), Luis Lima (Ferrando), Paolo Montarsolo (Don Alfonso),
dir: Nikolaus Harnoncourt (1988)