11 luglio 2017

Così fan tutte (17) - "Ah, che tutta in un momento"

Scritto da Christian

Prima del lungo finale del primo atto, assistiamo a un dialogo fra i due "cospiratori", Don Alfonso e Despina. Il filosofo comincia a mostrarsi un po' preoccupato per l'integrità dimostrata finora (anche se solo a parole) da Fiordiligi e Dorabella ("Oh, la saria da ridere! / Sì poche son le donne costanti in questo mondo / e qui ve ne son due!"). Ma la cameriera lo rassicura ("Quelle pazze / faranno a modo nostro"). Ancora una volta le due dame sono etichettate in modo impertinente (prima di "quelle pazze", Despina le chiama addirittura "le povere buffone")! Per vincere la loro resistenza, Don Alfonso decide di lasciare carta bianca alla domestica. Ed è lei dunque a ideare la strategia successiva, che altro non è che una burla ancor più colossale, una scenetta del tutto tipica di una farsa: i due pretendenti dovranno fingere di avvelenarsi per disperazione, nella speranza di suscitare pietà nelle dame. A salvare loro la vita, come vedremo, ci penserà la stessa Despina travestita da medico.

Nel frattempo ritroviamo le sorelle nel giardino in riva al mare, "a lagnarsi coll'aria e colle mosche / d'aver perso gli amanti", per usare ancora le parole di Despina. Lo scenario è lo stesso del loro duetto d'esordio, "Ah, guarda, sorella", ma la situazione è ben diversa: le ragazze cantano ancora insieme e all'unisono, ma il tono del brano è il contraltare di quello, visto che sono intente a commiserarsi ("Ah, che tutta in un momento / si cangiò la sorte mia!") anziché a rallegrarsi. Come abbiamo già visto in tante scene precedenti, "la caratterizzazione dei personaggi avviene in maniera mediata, facendo riferimento a un contesto stilistico abnorme, quello dell'opera seria, ciò che svela la loro intima propensione alla recitazione, alla finzione manierata" (Francesco Degrada). Nelle loro parole, se non altro, si intravede un primo barlume di consapevolezza che quella sperimentata finora è stata una vita idealizzata ("Finche meco il caro bene / mi lasciar le ingrate stelle, / non sapea cos'eran pene, / non sapea languir cos'è").

Ferrando e Guglielmo, a malapena trattenuti da Don Alfonso che li supplica di ripensarci, irrompono sulla scena e bevono due boccette di arsenico davanti agli occhi delle dame, affermando di preferire la morte alla loro indifferenza. "Veleno buono e bello, / che ad essi in pochi istanti / la vita toglierà!", conferma Don Alfonso, che subito le invita a mostrar loro compassione almeno in punto di morte. Le sorelle chiamano Despina, che accorre fingendo indifferenza ("Chi mi chiama?", come se non sapesse che sono le sue padrone!) e avvalora subito la diagnosi di Don Alfonso ("Morti i meschini io credo / o prossimi a spirar!"). Con la scusa di andare a cercare un medico, la cameriera e il filosofo lasciano le ragazze da sole con i due "moribondi", dopo averle invitate a sorreggerli pietosamente. Titubanti, Fiordiligi e Dorabella si fanno avanti e, nonostante la tragica situazione, sembrano notare per la prima volta l'attrattività dei due uomini ("Che figure interessanti!").

La finzione teatrale è evidente, smascherata non solo dalle parole di Ferrando e Guglielmo (che fra sé commentano "Più bella commediola / non si potea trovar") ma anche dalla musica di Mozart (quando Despina si rivolge a Don Alfonso, dicendogli "E voi con me correte: / un medico, un antidoto / voliamo a ricercar", la melodia è allegra e tutt'altro che drammatica). E dunque fa particolarmente ridere (e riflettere) come le due ingenue sorelle si lascino condizionare, al punto da confermare a sé stesse che i due uomini stiano effettivamente morendo:

DORABELLA
Ha freddissima la testa.

FIORDILIGI
Fredda fredda è ancora questa.

DORABELLA
Ed il polso?

FIORDILIGI
Io non gliel' sento.

DORABELLA
Questo batte lento lento.
Certo le loro conoscenze di medicina non devono essere gran che, come ci confermerà la scena successiva, quando si mostreranno incapaci di smascherare l'evidente ciarlataneria del finto medico. Ma intanto, osservando la loro empatia e la loro partecipazione nei confronti dei due stranieri, anche Ferrando e Guglielmo cominciano ad avere qualche dubbio ("Più domestiche e trattabili / sono entrambe diventate; / sta a veder che lor pietade / va in amore terminar"). È un primo campanello d'allarme.


Clicca qui per il testo del recitativo "Oh, la saria da ridere!".

DON ALFONSO
Oh, la saria da ridere! Sì poche
Son le donne costanti in questo mondo
E qui ve ne son due!
Non sarà nulla.
(Entra Despina.)
Vieni, vieni, fanciulla, e dimmi un poco
Dove sono e che fan le tue padrone.

DESPINA
Le povere buffone
Stanno nel giardinetto
A lagnarsi coll'aria e colle mosche
D'aver perso gli amanti.

DON ALFONSO
E come credi
Che l'affar finirà? Vogliam sperare
Che faranno giudizio?

DESPINA
Io lo farei;
E dove piangon esse, io riderei.
[Disperarsi, strozzarsi
Perchè parte un amante!
Guardate che pazzia!
Se ne pigliano due, se uno va via.

DON ALFONSO
Brava! Questa è prudenza.
(da sè)
Bisogna impuntigliarla.

DESPINA
È legge di natura
E non prudenza sola.
Amor cos'è?
Piacer, comodo, gusto,
Gioia, divertimento,
Passatempo, allegria; non è più amore
Se incomodo diventa,
Se invece di piacer nuoce e tormenta.]

DON ALFONSO
Ma intanto quelle pazze...

DESPINA
Quelle pazze
Faranno a modo nostro.
È buon che sappiano
D'essere amate da color.

DON ALFONSO
Lo sanno.

DESPINA
Dunque riameranno.
Diglielo si suol dire
E lascia fare al diavolo.

DON ALFONSO
E come far vuoi perchè ritornino
Or che partiti sono, e che li sentano
E tentare si lascino
Queste tue bestioline?

DESPINA
A me lasciate
La briga di condur tutta la macchina.
Quando Despina macchina una cosa
Non può mancar d'effetto; ho già menati
Mill'uomini pel naso, saprò menar due femmine.
Son ricchi i due monsieurs mustacchi?

DON ALFONSO
Son ricchissimi.

DESPINA
Dove son?

DON ALFONSO
Sulla strada
Attendendo mi stanno.

DESPINA
Ite e sul fatto
Per la picciola porta
A me riconduceteli; v'aspetto
Nella camera mia.
Purchè tutto facciate
Quel ch'io v'ordinerò, pria di domani
I vostri amici canteran vittoria,
Ed essi avranno il gusto, ed io la gloria.
(Partono.)

Clicca qui per il testo di "Ah, che tutta in un momento".

(Giardinetto gentile. Due sofa d'erba ai lati.)

FIORDILIGI E DORABELLA
Ah, che tutta in un momento
Si cangiò la sorte mia!
Ah, che un mar pien di tormento
È la vita omai per me!
Finche meco il caro bene
Mi lasciar le ingrate stelle,
Non sapea cos'eran pene,
Non sapea languir cos'è.

Clicca qui per il testo di "Si mora, sì, si mora".

FERRANDO E GUGLIELMO
(di dentro)
Si mora, sì, si mora
Onde appagar le ingrate.

DON ALFONSO
(di dentro)
C'è una speranza ancora;
Non fate, oh Dei, non fate!

FIORDILIGI E DORABELLA
Stelle, che grida orribili!

FERRANDO E GUGLIELMO
Lasciatemi!

DON ALFONSO
Aspettate!

(Ferrando e Guglielmo, portando ciascuno una boccetta, entrano seguiti da Don Alfonso.)

FERRANDO E GUGLIELMO
L'arsenico mi liberi
Di tanta crudeltà!

(Bevono e gittan via la boccetta, nel voltarsi, vedono le due donne.)

FIORDILIGI E DORABELLA
Stelle, un velen fu quello?

DON ALFONSO
Veleno buono e bello,
Che ad essi in pochi istanti
La vita toglierà!

FIORDILIGI E DORABELLA
Il tragico spettacolo
Gelare il cor mi fa.

FERRANDO E GUGLIELMO
Barbare, avvicinatevi;
D'un disperato affetto
Mirate il triste effetto
E abbiate almen pietà.

TUTTI
Ah, che del sole il raggio
Fosco per me diventa!
Tremo, le fibre e l'anima
Par che mancar mi senta,
Nè può la lingua o il labbro
Accenti articolar!

(Ferrando e Guglielmo cadono sopra i banchi d'erba.)

DON ALFONSO
Giacchè a morir vicini
Sono quei meschinelli,
Pietade almeno a quelli
Cercate di mostrar.

FIORDILIGI E DORABELLA
Gente, accorrete, gente!
Nessuno, oh Dio, ci sente!
Despina!

DESPINA
(di dentro)
Chi mi chiama?

FIORDILIGI E DORABELLA
Despina!

DESPINA
(entrando)
Cosa vedo!
Morti i meschini io credo
O prossimi a spirar!

DON ALFONSO
Ah, che purtroppo è vero!
Furenti, disperati,
Si sono avvelenati!
Oh, amore singolar!

DESPINA
Abbandonar i miseri
Saria per voi vergogna,
Soccorrerli bisogna.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO
Cosa possiam mai far?

DESPINA
Di vita ancor dàn segno;
Con le pietose mani
Fate un po' lor sostegno.
(a Don Alfonso)
E voi con me correte:
Un medico, un antidoto
Voliamo a ricercar.
(Despina e Don Alfonso partono.)

FIORDILIGI E DORABELLA
Dei, che cimento è questo!
Evento più funesto
Non si potea trovar!

FERRANDO E GUGLIELMO
(da sè)
Più bella commediola
Non si potea trovar!
Ah!

FIORDILIGI E DORABELLA
(stanno lontano dagli amanti)
Sospiran gl'infelici!

FIORDILIGI
Che facciamo?

DORABELLA
Tu che dici?

FIORDILIGI
In momenti
Sì dolenti
Chi potriali abbandonar?

DORABELLA
(accostandosi un poco)
Che figure interessanti!

FIORDILIGI
(accostandosi un poco)
Possiam farci un poco avanti.

DORABELLA
Ha freddissima la testa.

FIORDILIGI
Fredda fredda è ancora questa.

DORABELLA
Ed il polso?

FIORDILIGI
Io non gliel' sento.

DORABELLA
Questo batte lento lento.

FIORDILIGI E DORABELLA
Ah, se tarda ancor l'aita,
Speme più non v'è di vita!

FERRANDO E GUGLIELMO
(sottovoce)
Più domestiche e trattabili
Sono entrambe diventate;
Sta a veder che lor pietade
Va in amore terminar.

FIORDILIGI E DORABELLA
Poverini! La lor morte
Mi farebbe lagrimar.




Daniela Dessì (Fiordiligi), Delores Ziegler (Dorabella), Josef Kundlak (Ferrando),
Alessandro Corbelli (Guglielmo), Claudio Desderi (Don Alfonso), Adelina Scarabelli (Despina)
dir: Riccardo Muti (1989)


Miah Persson (Fiordiligi), Anke Vondung (Dorabella), Topi Lehtipuu (Ferrando),
Luca Pisaroni (Guglielmo), Nicolas Rivenq (Don Alfonso), Ainhoa Garmendia (Despina)
dir: Iván Fischer (2006)


Gundula Janowitz (Fiordiligi), Christa Ludwig (Dorabella), Luigi Alva (Ferrando),
Hermann Prey (Guglielmo), Walter Berry (Don Alfonso), Olivera Miljaković (Despina)
dir: Karl Böhm (1970)


Dorothea Röschmann (Fiordiligi), Katharina Kammerloher (Dorabella), Werner Güra (Ferrando),
Hanno Müller-Brachmann (Guglielmo), Roman Trekel (Don Alfonso), Daniela Bruera (Despina)
dir: Daniel Barenboim (2002)